Non si smette mai di essere ciò che si è

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»Amelia Jane Evans«
view post Posted on 25/5/2015, 00:27     Top   Dislike




Hogwarts: quella che all'inizio sembrava essere una prigione d'orata ,adesso la vedevo di più come una seconda casa. Quando stavo coi miei genitori essere se stessi era davvero difficile,è vero,non amavo tanto la magia,ma qualche volta l'istinto di prendere la bacchetta e rendermi con un tocco la vita più semplice mi veniva. Ma se lo avessi fatto ad Inverness di sicuro mi avrebbero messa al rogo. Qui,invece,ero al sicuro. Ma questo non mi aveva fatto perdere la passione per i libri,specialmente quelli babbani che parlano di creature magiche,o storie d'amore impossibili e viaggi per il mondo. Mi ero portata praticamente più libri nel mio bagaglio a mano che indumenti,ed anche se li avevo letti milioni e milioni di volte era sempre un piacere rileggerli con la stessa passione della prima volta.
Quel giorno,in tarda mattinata, scesi in giardino dopo una lezione di Pozioni. Quella in particolare non mi entusiasmava per nulla. Avevo con me un libro e sedendomi su una delle tante panchine di pietra iniziai a leggere. Ok,potevo sembrare una svitata che si estraniava dal mondo...no ,va bene,probabilmente lo ero anche,ma il mio amore per la lettura aumentava con queste belle giornate. Mentre divoravo quelle pagine,giocherellavo con la bacchetta facendola volteggiare tra le dita,con abilità,ma senza accorgermene partì una luce dalla sua estremità colpendo il terreno accanto ad un ragazzo serpeverde. Feci una smorfia,ero la solita combina guai.
Voi!fate attenzione!
disse con tono arrogante.
mi feci piccola come un verme e alzai una mano,per scusarmi.
Mi perdoni
,ma se ne andò infuriato da lì. Ops.
Forse è meglio se ti poso...
pensai rivolgendomi alla bacchetta e mettendola nella tasca interna della mantella.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 19/6/2015, 18:55     Top   Dislike




Quel giorno Josh si era svegliato presto. Era uscito dalla Sala Comune per fare una colazione veloce in Sala Grande e andare rapidamente a lezione. Voleva arrivare tra i primi per scegliere il posto migliore e così fu. Finita la lezione gli girava la testa e pensò di tornare ai dormitori, ma no, era troppo bello fuori per restare nel castello, dove passava la maggior parte del tempo.
Era primavera inoltrata e stavano arrivando le prime giornate calde della stagione. L'anno scolastico era quasi al termine e non c'era più molto da studiare così non portò con sé nemmeno un libro. Dalle gradinate vedeva il misterioso Lago Nero, che lo affascinò fin dal giorno in cui lo vide per la prima volta. Avrebbe voluto dirigersi laggiù, sdraiarsi all'ombra di un albero e riposarsi ma era troppo stanco per camminare così tanto, perciò optò per i giardini esterni. C'erano file e file di panchine di pietra occupate da studenti di ogni casata. Molti di loro erano occupati a leggere. C'erano libri d'ogni tipo: libri scolastici, libri dei babbani e molti altri; la maggior parte dei quali, immaginò, presi dalla biblioteca. Molte delle panche erano piene e non c'era posto per sedersi. Il primo posto che vide fu accanto ad una ragazza di cui non riusciva a vedere la casata. Era sicuro di non averla mai vista prima, possibile che si trovasse a Hogwarts da poco ? Aveva la pelle chiara e i capelli rossi, questo era tutto ciò che riusciva a vedere dalla sua posizione. Stava leggendo un libro e sembrava che non si preoccupasse di ciò che accadeva intorno a lei quindi, probabilmente, non l'avrebbe disturbata sedendosi accanto a lei. Josh si avvicinò lentamente e vide che era una corvonero. Non conosceva molti corvonero a causa della loro attitudine a stare chini sui libri. Una volta arrivato davanti la fanciulla parlò.

"Perdonate Milady, potrei sedermi qui accanto a voi ?"

Fece un respiro e poi riprese a parlare cercando di apparire il più educato possibile.

"Se sono di disturbo non esitate a cacciarmi".


Non era sicuro di aver fatto bene ad interrompere un corvonero mentre leggeva, era come togliere un osso di bocca al cane. Essa avrebbe potuto irritarsi e scacciarlo ma era troppo tardi per ripensarci. Non gli rimaneva che attendere in silenzio la risposta della ragazza.
 
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»Amelia Jane Evans«
view post Posted on 19/6/2015, 22:55     Top   Dislike




Il libro che stavo leggendo mi prese molto, tanto che non distoglievo lo sguardo e da dimenticare perfino di respirare tra una frase e l'altra. Avevo sempre divorato i libri,fin dalla mia tenere età. Ricordo come mia madre ,con pazienza, mi insegnò a leggere e a scrivere,trasmettendomi questa splendida passione.
I miei genitori mi avevano sempre spinta ad essere più familiare con la magia e certe volte li detestavo per questo loro atteggiamento,ma fortunatamente non mi avevano mai costretta a maritarmi con qualche uomo. Molte donne alla mia età erano già promesse,ma i miei cari erano sempre stati dell'idea che avrei dovuto trovare da sola l'uomo per me e di questo gliene ero davvero grata. Davvero non mi sarei immaginata stare in una casa con un uomo a cui ero stata costretta a maritarmi .
Mi morsi leggermente il labbro inferiore,mentre la lettura mi catturò sempre di più,come se mi stesse facendo vivere i panni della protagonista,in quella foresta piena di creature e di pericoli.
All'improvviso udii una voce,per niente familiare, maschile. Inizialmente pensai potesse essere qualcuno della mia casata come Rubert o Edward,ma non appena sollevai lo sguardo vidi un ragazzo di alta statura, dai capelli biondo cenere e dagli occhi grandi e di un color pastello. Sì furono proprio quelli a colpirmi,dopotutto era l'elemento che di più notavo di tutti. amavo guardare le persone negli occhi,cerca di comprendere nella mia testa a cosa stessero pensando o a che storia vi ci fosse dietro. Mi guardai dietro le spalle,probabilmente quel grifondoro stava parlando con qualcun altro ,ma dietro di me non vi era assolutamente nessuno.
Tornai a guardarlo con un piccolo sorriso.

"No,no, non si preoccupi,My lord. Prego,si accomodi, dopotutto questo è un luogo di ritrovo per tutti gli studenti,di certo non mio"

Scalai leggermente,facendogli posto alla mia sinistra.

"Mi rincresce se le sono sembrata un po' fuori dal mondo a tal punto da farle pensare che mi recasse disturbo. Ma,sapete, quando leggo tendo ad estraniarmi un po'"

Posai la piccola rosa secca che avevo come segna libro all'interno,tra le due pagine aperte. Chiusi il libro poggiandolo sulle mie gambe. Guardavo ogni tanto il ragazzo seduto accanto a me,tamburellando qualche volta sulla copertina rigida del libro. Nella mia testa iniziarono a crearsi mille pensieri,tra cui il fatto che questo potesse essere davvero l'occasione per conoscere qualcuno di nuovo.

"E' una splendida giornata, non trova anche lei?"

Non ero proprio brava in questo genere di cose,difatti questa mia domanda ne era la dimostrazione.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 20/6/2015, 09:05     Top   Dislike




La corvonero lo aveva sentito. Essa aveva alzato leggermente la testa, quanto bastava per poter scorgere altri dettagli di lei. Aveva il naso piccolo, leggermente all'insù, labbra rosse come il sangue e grandi occhi verdi, anzi no erano nocciola, non riusciva a capirlo.
Stranamente la fanciulla si voltò, come se pensasse che lo Stevenson non si fosse rivolto a lei, ma dietro non c'era anima viva. Solo un piccolo prato dove il grifondoro avrebbe potuto distendersi se avesse portato con se un telo da stendere, altrimenti si sarebbe sporcato la divisa, e questo non doveva accadere. una volta constatato che dietro non c'era nessuno la ragazza si voltò nuovamente, iniziando ad osservarlo con un piccolo sorriso stampato sulle labbra. Accettò la mia richiesta e mi fece un po' di spazio alla sua sinistra. Josh si aspettava che la ragazze tornasse a dedicarsi al suo libro ma non fu così. Probabilmente era arrivata da poco e non conosceva molti studenti, è inusuale per uno studente di quella casata cercare di fare conversazione con studenti di altre case; ma il grifondoro ne fu felice. La compagnia era tra le cose che più apprezzava.

"Si avete ragione, è veramente una bella giornata. Una giornata ideale per uscire dal castello e godersi la tranquillità di questo
bellissimo posto."


Era veramente un posto incantevole. Hogwarts in quella stagione era bellissima. Gli alberi stavano perdendo i fiori e spuntavano le prime foglie, gli animali uscivano fuori dalle loro tane a godersi il sole. Sembrava che tutta la natura stesse rinascendo.
Josh si accorse di non essersi ancora presentato, come poteva essere così sbadato ?

"Comunque non mi sono ancora presentato, Josh Howard Stevenson, incantato"

Fece un sorriso. Forse non avrebbe dovuto dire "incantato", ma i gentiluomini facevano così, anche se a lui sembrava a tratti ridicolo.
Sentì il verso di un volatile. Volse lo sguardo verso la direzione da cui veniva. Notò che non troppo lontano dalla loro posizione si trovava la guferia, affollata come sempre. Proprio in quel momento si librò in volo una civetta con un qualcosa che sembrava una lettere stretta nel becco. Poco dopo uno studente uscì dall'entrata di essa. Non aveva chiesto alla fanciulla la cosa che più desiderava sapere.

"Siete arrivata da poco qui al castello ? Questa mi sembra la prima volta che vi vedo."

La corvonero posò il libro sulle sue gambe. Quale poteva essere il libro che tanto aveva preso la ragazza prima del suo arrivo ? Josh provò a leggere il nome del libro sulla copertina ma i lunghi capelli di lei rendevano impossibile farlo.
 
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»Amelia Jane Evans«
view post Posted on 20/6/2015, 14:27     Top   Dislike




Il ragazzo sembrò grato del fatto che non rifiutai la sua proposta di accomodarsi al mio fianco. Iniziammo col parlare di quanto fosse splendida una giornata soleggiata e cristallina come questa,il caldo iniziava a riscaldare l'ambiente facendo rivivere la natura rendendola più bella dell'anno precedente. Questa era di certo la mia stagione preferita: avevo sempre amato la natura, per non parlare degli animali. IL freddo mi metteva una certa tristezza,soprattutto quando iniziava con l'accorciare le giornate,avvolgendo tutto nell'oscurità. Anche se dovevo ammettere che quando nevicava rendeva tutto così....magico.
Mia madre mi dice sempre che avevo gli occhi da bambina, come se i sogni e le speranze non avessero ancora abbandonato il mio animo,cosa strana per una ragazza della mia età ,ma probabilmente la mia curiosità mi rendeva così: vedere tutto con una luce diversa. Mio padre ,difatti, non amava per niente questo mio lato. Affermava sempre che avevo la testa tra le nuvole e che avrei dovuto avere i piedi più per terra.

"Avete ragione. "

Sorrisi dolce e spostai una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio. Il ragazzo si presentò. E' vero,ancora non avevamo trovato occasione di dire all'altro i nostri nomi.

" Amelia Jane Evans , il piacere è tutto mio,My lord"

dissi facendo un piccolo cenno col capo, in segno di cortesia. Notai lo sguardo del Lord Stevenson adagiare verso l'alto, così - incuriosita - seguii il suo sguardo fino ad arrivare tra le candide nuvole dove una civetta volava fuori le mura del castello. Chissà cosa provano gli uccelli a volare, avevo sempre assimilato il volo ad un'elegante danza tra le nuvole. Chissà come si sentivano liberi e quante avventure un volatile vivesse.

" Oh, sì. Sono giunta qui solamente qualche giorno fa. Se devo essere sincera pensavo che fosse un luogo orribile,ma mi sono resa conto che non è così male come avevo pensato. Credo sia solo questione di abitudine."

Dissi guardandolo negli occhi ,nuovamente. Nei libri d'avventura che leggevo- come questo che tenevo tra le mani "Timothy e il dragone di fuoco" , mi era capitato qualche stregone e nei libri narravano che vivevano in castelli bui e polverosi, temibili per qualsiasi creatura. Mi ero veramente aspettata un luogo del genere, ma evidentemente mi sbagliavo.

"E voi? Siete qui da molto?"
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 21/6/2015, 13:23     Top   Dislike




La ragazza sorrise spostandosi una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio. Amelia Jane Evans, così si chiamava la corvonero. Anche lei, notò, aveva due nomi, cosa molto diffusa all'epoca. Fece anche un piccolo cenno con la testa, in segno di cortesia. Josh lo trovò strano, lui avrebbe dovuto fare quel cenno, lui doveva apparire il più cortese possibile se voleva rimanere in compagnia della fanciulla, ma se ne era dimenticato. Come al solito. Nonostante la disciplina ferrea con cui era stato cresciuto non riusciva a stare a quelle regole antiche. La sua ipotesi era giusto: essa si trovava ad Hogwarts solo da pochi giorni, difatti non l'aveva mai vista prima. Prima del suo arrivo credeva che quel luogo sarebbe stato orribile, probabilmente buio e freddo, come la maggior parte dei normali castelli. Ma quello non era un normalissimo castello, quello era Hogwarts. Costruita per istruire e tenere al sicuro centinaia di giovani maghi, non poteva essere un luogo inospitale. In realtà anche Josh prima di arrivare credeva che fosse un luogo buio, ma si ricredette poco dopo essere arrivato. Lady Evans aveva ragione, era solo questione d'abitudine. Gli vennero in mente i ricordi delle sue prime esperienze al castello: la lezione di astronomia, quel giovane tassorosso che portava un arco sempre con sé, la solitudine. La solitudine, il nemico che più temeva. Non sempre ricordare è piacevole. Ripensandoci i suoi primi giorni al castello non furono molto felici, ma era contento di non essersi buttato giù e di essere tornato a Hogwarts all'inizio del nuovo anno. Gli chiese se era molto tempo che si trovava al castello. Era passato molto tempo dal suo arrivo ? Dall'inizio del nuovo anno scolastico i giorni erano passati velocemente, facendogli perdere la cognizione del tempo. Era passato quasi un anno dal suo arrivo, mancavano pochi giorni e avrebbe festeggiato il giorno del suo arrivo. In realtà, gli sarebbe veramente piaciuto che qualcuno gli facesse gli "auguri", se così si può dire.

"Posso dire di sì, mi trovo qui da un anno ormai, sono arrivato di questi giorni l'anno passato."

Era indeciso se raccontarle la storia del suo arrivo oppure no, ma scelse di non farlo. Non voleva rischiare di annoiarla con una storia che probabilmente non sarebbe mai interessata a nessuno.

"Oh vi prego datemi del tu, è ora di finirla con queste stupide regole."

Ormai i due si conoscevano, più o meno, avrebbero potuto darsi del tu. Per rivolgersi alla fanciulla in quel modo però doveva aspettare di vedere la sua reazione, non tutti la pensavano come lo Stevenson al riguardo.

"Da quale parte di Bretagna venite My lady? Immagino che una fanciulla come voi avrebbe dato nell'occhio in una grande città."
 
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»Amelia Jane Evans«
view post Posted on 21/6/2015, 13:57     Top   Dislike




Non era poi tanto sgradevole cominciare una conversazione con qualcuno. Aihmè, la conversazione ,a dir il vero, l'aveva iniziata il giovane non appena si avvicinò e subito dopo facendo domande più interessanti della mia sulla condizione atmosferica di quella giornata. Eppure iniziai a sentir la tensione che avevo poc'anzi ,per tutto il corpo, sciogliersi come il ghiaccio in una giornata soleggiata.
Josh Howard Stevenson si trovava tra quelle mura, nella "prigione dorata", da un anno ormai. Chissà quante avventure e quante storie avrà riservato nel suo bagaglio della memoria. Dovevo ammettere che ancora trovavo difficoltà ad orientarmi ,certe volte. Ero qui da poco meno di un mese e questo castello era enorme. I miei compagni di casata erano gentili con me e mi piaceva la loro presenza. Non avevo avuto tempo di relazionarmi con studenti delle altre casate,fino ad ora.

"Perbacco! Un anno è tanto tempo,ma ditemi,Milord, come vi trovate? "

Il ragazzo mi sorprese con quella richiesta: dare del tu. Mio padre era sempre stato severo con me sull'educazione e l'etichetta da seguire ,anche se vivevamo nella periferia di Inverness.
Mio padre era molto rigido,tanto che perfino io dovevo dargli del voi. Mia madre su questo era completamente diversa. E la adoravo per questo.

"Oh cielo, dici sul serio? Convengo con te,dunque. A patto che mi chiamiate col mio nome, sapete Milady o Lady non mi sono mai piaciuti."

Mi uscì un sorriso come non mai ,prima che arrivassi qui. Il gesto di Josh mi fece sentire più a mio agio e più a casa. Gli ero grata di questo. Quando mi chiese da dove provenissi assunsi un colorito rossastro sulle guance per via della sua ultima affermazione. Sorrisi imbarazzata, facendo nascere due piccole fossette proprio al centro delle guance.

"Dalla Scozia, precisamente dalla periferia di Inverness. E tu?"

Dissi riprendendo a dargli del tu.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 21/6/2015, 15:03     Top   Dislike




La conversazione procedeva. Alcuni studenti riposero i libri e si apprestarono a tornare al castello. Che ora era ? Era forse ora di rientrare per non tardare a qualche lezione ? Possibile che fosse già quell'ora ? No, impossibile, probabilmente erano degli studenti che semplicemente avevano dimenticato qualcosa nel loro dormitorio, oppure dovevano riportare dei libri in biblioteca. Ad ogni modo le panche di pietra si stavano liberando, ma lo Stevenson preferì restare dove si trovava, vicino Lady Evans. La corvonero sembrava simpatica e differente dalle altre ragazze della sua casata. Per quelle che aveva visto aveva l'impressione che si comportassero con superiorità, solo perché erano finite nella casata dove si trovano le persone più sagge. Inoltre raramente aveva visto un corvonero parlare con studenti di un altra casata, come se avessero un qualche pregiudizio. La ragazza rimase leggermente stupita del fatto che lo Stevenson si trovasse a Hogwarts da un anno, anche se sicuramente ci sono giovani maghi e giovani streghe che si trovano lì da molto più tempo di lui. Gli chiese come si trovava. Non era per niente intenzionato a rivelarle che all'inizio non si trovava molto bene con i grifondoro per le idee che aveva sui babbani. Era troppo presto per parlarne con altre persone. Le avrebbe detto una parte di verità, non tutta.

"Dall'inizio del nuovo anno scolastico mi trovo bene qui. Ci sono molti maghi come noi e non c'è il rischio che arrivi qualche babbano desideroso di mandarci al rogo. Hogwarts è un posto sicuro per tutti coloro che sono come noi. Non è possibile trovarsi male."

La fanciulla rimase stupita dalla sua richiesta. A quanto pare era una di quelle persone che si stupivano facilmente. Accettò, a patto che la chiamasse con il suo nome, Amelia. In vita sua era la prima persona che conosceva di nome Amelia. Non doveva essere un nome britannico, pensò, probabilmente veniva dai territori a sud, forse persino più a sud della Francia. Nemmeno a lei piacevano quei nomi formali con cui erano abituati a chiamare le persone: My lord, My lady, Messere. A suo parere erano nomi per babbani, quindi non gli piacevano per niente. Anch'essa veniva dalla Scozia. Avevano qualcosa in comune. Prima di stabilirsi ad Hogwarts viveva nella periferia di Inverness. Aveva già sentito parlare di quel posto. Era una città nel nord della Scozia, vicino al lago di Loch Ness.

"Anch'io vengo dalla Scozia. Prima di venire qui vivevo nella villa di mio padre, a sud di Hogwarts."

Non sapeva cosa altro dire, così tacque.
 
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»Amelia Jane Evans«
view post Posted on 21/6/2015, 15:26     Top   Dislike




Riflettei sulle prole di Josh, ed effettivamente non aveva tutti torti. Dopotutto era l'aspetto principale che mi aveva convinta ad andare a questa scuola per maghi. Avevo visto molte condanne a rogo,la maggior parte fasulle,giusto per dar la colpa a qualcuno. Uno di questi fu Gwendolyn, la figlia del fornaio in paese. Aveva la mia età e spesso ci giocavo con altre bambine nella piazza principale. Fu orribile assistere a quella scena e questi atti barbarici mi facevano odiare sempre di più la mia natura. Perché dovevamo morire? Molte persone babbane sono crudeli eppure sono ancora in vita, e come loro ci sono molti maghi buoni e cattivi. Ma siamo fatti nello stesso modo: carne e anima. Chissà quando i babbani avrebbero capito tutto questo, forse tra anni,forse mai.
Ma ,come diceva Josh, stare qui era come sentirsi a casa,accettati. Qui nessuno ti avrebbe incolpato di stregoneria e ti avrebbe legato al rogo,tra le roventi fiamme.
Lui si trovò bene fin dall'inizio,a differenza mia,ma probabilmente dipendeva dal fatto che io non fossi tanto socievole,non ero il tipo che si avvicinava per primo per via della mia troppa timidezza. Molti pensavano probabilmente che ero scorbutica o una sulle mie,con la puzza sotto al naso,ma non ero per niente così.
Quando mi disse che anch'egli proveniva dalla mia stessa terra nativa ,sorrisi dolce.
Avevo percepito qualcosa dal suo accento,ma come me non era del tutto marcato.

" Dev'essere una villa stupenda! "

Solo in quel momento,quando Josh tacque, notai che i giardini furono liberi da qualsiasi presenza, eccetto la nostra.
Guardai il cielo e cercai di comprendere che ora potesse essere. Era giunta l'ora delle lezioni? Non mi pareva.
Abbassai nuovamente lo sguardo verso quegli occhi smeraldo.

" Cosa ti piace fare qui? Ho sentito dire che c'è una città carina qui vicino...Hogsmeade ,se non erro, ci sei mai stato? "

Chissà cosa dilettava i grifondoro. Di solito ai corvonero ,piaceva passare le giornate intere nella biblioteca o nel dormitorio a leggere,alcuni praticavano il Quidditch ,altri andavano in questa cittadina non lontana da qui.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 23/6/2015, 15:30     Top   Dislike




Amelia gli sorrise quando le disse che anche lui era scozzese. Per quanto a nord potesse trovarsi Inverness i due non erano molto lontani da casa. C'erano alcuni studenti che abitavano molto a sud, a Londinium, e dovevano risalire tutta la Bretagna per venire a Hogwarts. Sotto questo aspetto i due erano fortunati.
Quando lo Stevenson disse che prima viveva nella villa del padre la ragazza fece un'esclamazione. Immaginava veramente che fosse stupenda oppure era solo una cortesia ? Sapeva ancora poco di Amelia, ma pareva una persona sincera, probabilmente non aveva mentito. Anche se agli altri poteva sembrare un bel posto dove vivere, ma per lui era tutt'altro. La villa era enorme e solo quattro persone vi abitavano. Spesso si trovava a girovagare per i corridoi della villa e non trovava anima viva per alcuni minuti. Suo fratello era sempre occupato e lui era sempre da solo, o con Fiammabianca. La solitudine...

"Sì, è una villa magnifica! Dovreste vederla, è enorme!"

La villa era enorme, ma non era magnifica, neanche un po'.
Cosa gli piaceva fare lì ? Be' non faceva molte attività nel tempo libero, principalmente restava nella Sala Comune oppure usciva per correre un po', ma avveniva di rado. Gli piaceva correre, gli era sempre piaciuto. Quando correva si sentiva libero, come se potesse volare. Qualche volta chiudeva gli occhi e si immaginava di essere un falco, lassù in cielo. Quando si trovava a casa correva spesso. Correre era la sua passione.

"Qui a parte studiare non faccio molte cose. In genere resto nella Sala Comune, ma quando non ho proprio niente da fare esco fuori e corro."

Era vero, vicino a Hogwarts era stata fondata una cittadina, Hogsmeade. Non ci era mai stato ma si immaginava che fosse stata fondata per dare abitazione agli insegnanti. Non sapeva se era una città "carina", ma era stata costruita per i maghi perciò doveva esserlo. Non sapeva se Amelia era mai stata a Hogsmeade, ma pensò che avrebbero potuto andarci insieme. Gli pareva una bella idea.

"Sì è vero, qui vicino è stata fondata una città ma non ci sono mai stato. Tu ci sei mai stata ? un giorno potremmo andarci insieme, se ti va."
 
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»Amelia Jane Evans«
view post Posted on 23/6/2015, 15:59     Top   Dislike




Avevo sempre amato sognare ad occhi aperti,poteva definirsi una delle pochissime cose che mi riuscisse bene : era come se il mondo intorno a me svanisse per guardare ben oltre, portandomi in un posto remoto quale l'immaginazione ,dove tutto avrebbe avuto qualsiasi forma volessi. E proprio adesso,in quel momento, mi immaginai la villa degli Stevenson in un grande appezzamento di terra. Di solito nelle ville vi si tenevano feste di ogni genere,balli... o almeno questo lessi nei libri e qualcosina udii in paese. Immaginai le pareti ben decorate con i mobili pregiati. La mia casa era molto più modesta di una villa. Era più una fattoria,i miei genitori da giovani vivevano in città e le loro famiglie erano abbastanza prosperose in quanto proprietà e denaro. Ma dopo essersi sposati ebbero dei problemi economici e dovettero spostarsi in una fattoria ed imparare un nuovo mestiere e iniziare tutto dall'inizio. La maggior parte nel nostro paesino non sapeva leggere o scrivere ,ma dato che mia madre mi insegnò a farlo, ogni giorno prima di arrivare ad Hogwarts mi dilettavo a leggere in piazza a chiunque volesse ascoltare una bella storia. Spesso immaginavo come sarebbe stato se avessimo avuto ancora tutta quella ricchezza e vissuto in un'enorme villa piena di privilegi e servizi. Ma ero contenta della mia vita alla fattoria.
L'immagine della villa della famiglia di Josh scomparve e riapparve il viso giovane del ragazzo.

"Immagino! Dev'essere meraviglioso viverci"

Pensai a quale potesse essere la parte della villa che Josh preferiva. Ma quando disse della sua inclinazione per la corsa,lo immaginai correre per i grandi giardini della sua maestosa villa. Doveva vivere proprio una vita felice. La sua espressione era convinta quando aveva mi aveva dato ragione sulla villa meravigliosa,ma...i suoi occhi verdi...non so avevo avuto per un istante una strana sensazione,come se qualcosa non lo convincesse.

"Così ti appassiona la corsa? Come sono fatta io, ogni quindici passi inciamperei"

dissi ridacchiando,arricciando leggermente il naso.
Josh non era mai andato ad Hogsmeade,proprio come me, e il suo invito ad andarci insieme lasciò che un sorriso delicato si disegnasse sulle mie labbra.

"Molto volentieri, nemmeno io ci sono ancora stata. Sono qui da poco e le uniche persone che conosco si rinchiudono letteralmente nel dormitorio per studiare. Certe volte mi sorprende che siano umane"

Amavo la casata Corvonero,amavo lo studio e leggere,ma amavo uscire e girare,esplorare,conoscere.... e almeno il piccolo gruppo con cui ero più in contatto non uscivano spesso,anzi quasi mai.

Edited by »Amelia Jane Evans« - 23/6/2015, 19:32
 
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10 replies since 25/5/2015, 00:27   229 views
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