Lezione di Cura delle Creature Magiche, Corso Unico

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Noctis Lucis Caelum.
view post Posted on 7/2/2015, 19:44     Top   Dislike




Noctis non sapeva cosa fare, in quegli ultimi tempi. La riconquista di Lucis lo faceva sentire incredibilmente svuotato, assente, solo. Sapeva che Silente aveva ragione, sapeva che Lucis non poteva più essere il suo posto, dopotutto, ora che l'aveva finalmente tra le mani, si rendeva conto di quanto poco sapesse cosa fare con quello splendido regno. Sperava solo che Gwydre potesse essere, in futuro, un sovrano migliore di lui. Dal canto suo, Noctis poteva soltanto proseguire nella sua carriera di insegnante di Hogwarts, piazzando la scuola come obiettivo primario della sua vita. Il Castello, i suoi Maestri, gli apprendisti, tutto acquisiva ormai una maggiore importanza ormai, alla luce del totale vuoto che era diventata la sua esistenza. Non avrebbe mai più rivisto Lucis, questo lo sapeva bene.

Era nella sua aula, cosa abbastanza strana, ma purtroppo la bufera di neve che c'era fuori non permetteva di fare lezione all'aperto com'era suo solito. Noctis era seduto dietro la cattedra, a compiere il suo consueto lavoro di documentazione, mentre piazzava i punti della lezione del giorno prima. Erano riusciti a intravedere alcuni Gnomi nella Foresta, immersi nella neve, ed era stato interessante valutarne il comportamento in un clima così ostile. Be', interessante per lui, perlomeno, non sapeva quanto lo fosse stato per gli studenti. Finì di annotare le ultime votazioni, quindi si sedette comodo, attendendo l'inizio della lezione.

A dire il vero, non aveva un argomento molto chiaro in testa. Ultimamente, le sue lezioni andavano molto ad improvvisazione, non sempre aveva addirittura la voglia di insegnare, cosa assurda per lui, che aveva sempre amato poter passare agli altri studenti le sue conoscenze. Sorrise mestamente, fissando il soffitto con le mani giunte sul grembo e lo sguardo perso nei pensieri. Era davvero incredibile vivere delle esperienze al limite come quelle, solo per poi tornare alla vita di tutti i giorni e rendersi conto di non essere più preparati ad affrontarla. Erano passati mesi ormai, poteva dirsi pronto a tornare alla normalità, e invece no.
Sperava solo che la lezione di quel giorno lo distraesse dai suoi pensieri.
 
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view post Posted on 14/2/2015, 23:32     Top   Dislike
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Layne si recò come sempre nell'aula di Cura delle Creature magiche, non troppo curiosa di voler studiare qualche strampalata creatura, ma sicura che nel caso in cui non si fosse trovava lì, non avrebbe avuto di meglio da fare.
In quel periodo stava realizzando che tutto sommato Hogwarts sarebbe potuta diventare la sua casa davvero, in modo diverso da come l'aveva intesa in passato, ovvero come una semplice scuola. Se così fosse stato... allora le sarebbe convenuto studiare ogni materia, compresa Cura delle Creature Magiche con annesse creaturine non particolarmente simpatiche.
Layne entrò in aula e salutò il suo salutò all'insegnante, per poi sedersi al secondo banco per... stare a guardare con curiosità il docente. Non si era mai soffermata troppo a scrutarne i tratti, ma se lo si osservava con più attenzione... diventava interessante. Non affascinante, ma... sì interessante. Poteva definirlo in questo modo. La faceva ben sperare il gusto che il professore aveva dimostrato in passato riguardo alle creature da insegnare loro. Adesso quindi a quale sarebbe toccata?
 
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view post Posted on 14/2/2015, 23:42     Top   Dislike
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seXavier <3

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Quasi frettolosamente Xavier entrò in aula. Quella non era stata una notte tranquilla per lui dato che aveva avuto da leggere una molteplicità di pergamene con scritte sopra informazioni burocratiche riguardanti la famiglia Gaunt. Gli erano state inviate direttamente da Myron, proprio il fratello di Seylen, il quale sembrava averlo preso di buon occhio ed accettato come gli era stato consigliato da Salazar Serpeverde. Dunque arrivava in aula leggermente assonnato, con gli occhi rossi, ma comunque pronto a dare alla lezione del Maestro Caelum l'attenzione dovuta, come ogni buon Corvonero avrebbe dovuto fare.
"Buongiorno Maestro"
Salutò Xavier con cenno del capo. Infine posò lo sguardo su Layne. Era passato troppo tempo dall'ultima volta in cui i due avevano parlato. Sarebbe dovuta essere come sua sorella, avrebbe dovuto proteggerla, invece si erano allontanati fin troppo. Tutto ciò sarebbe dovuto finire.
Xavier decise impulsivamente di andare a sedersi proprio accanto a lei. La guardò, cercò di incrociare lo sguardo con il suo, di salutarla, anche solo con una piccola intenzione. Poi si le si sedette accanto, sperando che qualcosa potesse cambiare.
 
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Elizabeth Selwyn
view post Posted on 14/2/2015, 23:51     Top   Dislike




L'ultima volta che Lisa aveva partecipato ad una lezione del Maestro Caelum non era rimasta delusa, adesso infatti si aspettava di uscirne in modo simile. Ricordava in particolar modo la lezione sui Draghi, durante la quale avevano dovuto accudire un cucciolo di drago appena uscito dall'uovo, era stato uno di quei momenti che non ti ricapitano molto spesso che non possono che essere apprezzati.
Quel giorno Elizabeth era di buon umore, Hogwarts e la sua libertà la rendevano felice, insieme alle aspettative che nutriva nei confronti del mondo che avrebbe potuto scoprire con le conoscenze apprese una volta uscita di lì.
Magari un giorno avrebbe avuto un drago tutto suo... chi poteva dirlo? E allora avrebbe ripensato agli insegnamenti del Maestro Caelum che salutò proprio in quel momento con un sorriso e un inchino degno di una lady.


-Salve a voi Maestro!-

Non le restò che prendere posto in una delle file posizionate nell'aula, attendendo l'inizio della lezione.
 
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view post Posted on 14/2/2015, 23:57     Top   Dislike
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Il Barone Sanguinario

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Freddo.
Lo aveva quasi dimenticato... un po' gli piaceva, un po' no. Forse dipendeva anche dalla compagnia di cui godeva mentre lo avvertiva. Una cosa era sentire freddo mentre si abbracciava una persona; tutt'altro se si era da soli, stretti nel proprio mantello mentre si percorrevano i freddi corridoi di un castello.
Era quanto stava facendo il Barone Mowbray, seppur coperto da un vestito di lana pregiata ed un mantello in pelliccia d'orso che certo non lasciavano che il suo corpo soffrisse il freddo. Eppure... lo avvertiva in testa, nei capelli, sulla punta delle dita, persino i suoi stessi occhi alle volte lacrimavano se incontravano una corrente d'aria gelida.
Per la verità poi, quella mattina, Thomas aveva deciso di affacciare il naso fuori dal castello per poter ammirare, forse stupidamente, ma per puro spirito di sfida, la tormenta di neve che era nata e cresciuta fuori dalle mura di Hogwart, dunque un sottile strato di ghiaccio aveva ricoperto la figura del giovane, ricoprendo anche i suoi capelli neri di una leggera colorazione biancastra che però man mano andava sciogliendosi lasciando solo del bagnato dove prima vi era il ghiaccio.
Aveva commesso un gesto con un po' d'incuranza, ma non importava più ormai.
Arrivò in aula quando ancora non tutti erano presenti, salutò il Maestro con un saluto deciso, quindi si diresse verso un banco in terza fila.
 
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Seylen Lux Gaunt
view post Posted on 15/2/2015, 01:12     Top   Dislike




Quello che sentiva dentro di lei in quel momento era puro odio.
Non lo sopportava, non sopportava quegli stupidi giochetti. Pareva che fosse arrivato per lei il momento di trovare un pretendente alla sua mano, ma pareva che i cavalieri e i lord di quei tempi fossero persone assolutamente poco serie. Neanche fingevano di essere interessati solo ad una singola fanciulla, ma anzi si impegnavano su più fronti, come se le donne fossero delle mele al mercato in attesa di essere scelte. Seylen si sentiva una mela. Che cosa orribile.
C'era un tale Erick, affascinante, bello, educato e dall'aspetto gradevole che però dopo che si tratteneva con lei per pomeriggi interi, si precipitava verso gli abbracci ed i sorrisi di ben altre due ragazze che a modo loro parevano voler fare gli angioletti innocenti, mentre invece, secondo Seylen, sapevano benissimo quanto ciò le desse fastidio. E se poi la Serpeverde cercava di far notare tale incresciosa situazione ad Erick... be', era lei ad avere le traveggole, lui l'amava. Oppure, se messo alle strette, ammetteva di avere dei dubbi, di essere in preda ad un terribile panico, una confusione inimmaginabile, come se fosse la povera vittima di chissà quale terribile maledizione. Povero uomo. Oh, glielo avrebbe fatto lei se avesse potuto! Come si sarebbe sentito se fosse stata lei a fare tali giochetti crudeli? L'amore era qualcosa di terribilmente svantaggioso. Era meglio tenervisi lontani.
Entrò in aula con un'espressione contrita, salutò il Maestro e si sedette in attesa.
 
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Garm Halfelf
view post Posted on 18/2/2015, 14:09     Top   Dislike




Garm si costrinse a svegliarsi, temendo di arrivare in ritardo a quella che, probabilmente, non sarebbe stata affatto impegnativa, anzi, forse sarebbe stata addirittura divertente, per lui: si trattava della lezione di cura delle creature magiche.
Il professore, da quel che ne sapeva Garm, il maestro Noctis Lucis Caelum, era un buon amico, nonché collega, del fratello Damos: gliene parlava molto bene. E Garm sperava che fosse effettivamente come gli veniva descritto.
Poi però gli tornò in mente che la lezione si sarebbe tenuta all'interno del castello... eccheccavoli! Aumentando il passo raggiunse l'aula, ed entrando andò a sedersi, ma non prima di aver detto il suo consueto:

"Buongiorno Maestro!"
 
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view post Posted on 18/2/2015, 23:04     Top   Dislike
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Ritardo. Tanto, ritardo. E perché Erin Caulfield, la pignola, stava camminando a passo sostenuto - e tutto per non dire "correndo" (sarebbe stato poco elegante, da ammettere) - per i corridoi, cercando di arrivare ad un ora decente a lezione? Una cosa futile e adatta a gente senza cervello, una cosa da Finn, naturalmente. Era ritornato quella mattina dall'Irlanda, e subito si era appostato sotto la sua finestra, facendo levitare piccoli sassi per avvertirla della sua presenza. In quei giorni, Erin era dotata anche di un sono particolarmente pesante, cosa che tuttavia non si poteva dire della sua burbera compagna di stanza, una ragazza che aveva avuto la disgrazia di meritarsi il soprannome di "zitella acida", nomignolo donato gentilmente da quel burlone di Finn. La Zitella Acida, comunque, soffriva, secondo l'irlandese, di una leggera insonnia, e ogni minimo rumore riusciva a farle aprire gli occhi acquosi e alzare la schiena sorta, movimenti che venivano puntualmente accompagnati da brontolii di dissenso. Nemmeno i sassolini di Finn, erano riusciti a sfuggire al suo radar infallibile, ed Erin aveva l'impressione che il fratello puntasse proprio sul fine acuto della Zitella.
Erin si era svegliata grazie ad un cuscino volante, atterrato proprio sul suo viso. Si era affacciata alla finestra, ed era scoppiata a ridere vedendo il fratello maggiore con un mazzo di rami di pino e abete stretto nella mano sinistra come un pegno d'amore, cosa che le era costata uno scappellotto sulla nuca da parte della sua compagna di stanza, che non desiderava altro che dormire.
L'irlandese si era vestita in fretta e furia ed era corsa giù dalle scale della torre di Corvonero, riuscendo a non cadere grazie all'azione di qualche divinità misteriosa. Aveva raggiunto Finn e si era letteralmente gettata tra le sue braccia, facendolo cadere nella neve. "Sei ingrassata, Er!" aveva detto ridendo mentre si toglieva dal farsetto i fiocchi. Aveva legato molto, in quell'anno, con Finn, forse perché i suoi sentimenti per Thierry si erano, se non tramutati completamente in odio e paura, quantomeno incrinati.
I due Caulfield avevano iniziato a passeggiare, facendo attenzione che non ci fosse qualche maestro di vedetta, riuscendo anche a lanciarsi l'uno contro l'altra fredde palle di neve compresa tra le mani. Erin sentiva di avere bisogno, di quella spensieratezza di Finn, riusciva quasi ad invidiarlo, per il suo ottimismo. Lo paragonava ad un raggio di sole in un periodo troppo scuro, fatto di doveri e obblighi e privazioni.
All'inizio, avevano fatto finta di non notare i grossi fiocchi di neve, ma quando la bufera era diventata palese, i due irlandesi erano stati costretti a tornare dentro il castello. E da lì, Finn aveva proposto di esplorare la scuola, come quando cercavano nuove stanze all'interno della loro casa natia.

Il tempo era volato. Erin si era ricordata troppo tardi della lezione, ed era stata costretta a rincorrere l'aula, con la grassa risata divertita di Finn alle spalle - il biondo aveva infatti deciso di andare verso le cucine a corrompere gli elfi domestici per qualche mestolo di pudding, piuttosto che cominciare la giornata con la vista di un maestro (odiato solamente per il ruolo che ricopriva).
Cercò di controllare il fiatone prima di varcare la soglia dell'aula, ma quando entrò sentì chiaramente il caldo rossore delle gote ed il respiro irregolare.
- Buongiorno, maestro Caelum.- disse con un piccolo inchino, per poi cercare il primo posto disponibile, in seconda fila (stare nella prima sarebbe stato troppo imbarazzante). Poco dopo di mise a sistemare penna, inchiostro e pergamena, e solo in quel momento si accorse di essere ad appena un paio di banchi di distanza da Layne, la Grifondoro che conosceva per la sua parentela. Sentì le guance riscaldarsi ancora di più, soprattutto quando vide la figura dello zio di Layne oltre quella della nipote. Decise di far finta di niente ed aspettare l'inizio della lezione con gli occhi rivolti verso il suo foglio di pergamena.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 20/2/2015, 18:56     Top   Dislike




Era il giorno della lezione di Cura delle creature magiche. Fuori era molto freddo e una bufera impediva il regolare svolgimento della lezione all'esterno quindi erano costretti a restare anche quel giorno in una umida stanza nel castello. Il maestro era Noctis Lucis Caelum, figura molto misteriosa di cui Josh conosceva ben poco.
Il Grifondoro quella mattina, nonostante fosse a conoscenza della lezione, si era alzato in ritardo e si ritrovava da solo a correre per le scale del castello. Non conosceva l'esatta locazione dell'aula quindi appena vedeva uno studente gli chiedeva la strada.
Lo Stevenson era ancora assonnato, troppo per continuare a correre perciò decise di camminare a passo moderato. Le scale erano infinite. Non aveva mai assistito ad una lezione di Cura delle creature magiche e non sapeva molto sull'argomento, se fosse arrivato in ritardo probabilmente il maestro gli avrebbe chiesto qualcosa e lui avrebbe fatto una figuraccia, ma non gli importava più di tanto.
Si girò a sinistra e vide scritto su una grossa porta di legno:

Cura delle creature magiche


Finalmente era arrivato. Aprì la porta ed entrò. Diversi studenti erano già entrati ma la lezione non era ancora iniziata, per fortuna.
Josh si fermò per un secondo davanti la cattedra e disse:

Buongiorno maestro.

Si diresse verso un posto libero, si sedette e tirò fuori il foglio di pergamena e la sua penna ad inchiostro.
Nell'attesa dell'inizio della lezione si mise a osservare gli studenti entrati prima di lui. Alcuni li aveva già visti, altri no. Il suo occhio si posò su un giovane Tassorosso. L'aveva incontrato quell'estate nel parco. Come si chiamava ? Garm ? Poi si ricordò, Garm Halfelf. Aveva lo stesso cognome del maestro di Astronomia. Nonostante lo conoscesse non lo salutò perché probabilmente esso non si ricordava di lui. Ne era quasi certo.
 
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Noctis Lucis Caelum.
view post Posted on 25/2/2015, 15:34     Top   Dislike




Gli studenti arrivarono, uno alla volta, entrando in aula con passo svelto. C'era, a occhio e croce, tutta la famiglia Gaunt al completo: Layne, Xavier, Seylen. Thomas, con un'aria che non sapeva descrivere, Lisa... e poi Erin, il fratello di Damos, Garm, e Josh Stevenson, un ragazzo che a lezione aveva visto davvero poco e di cui non conosceva quasi nulla. Non che in realtà ci fosse molto da dire sulle sue conoscenze nella scuola, poiché era stato più tempo rinchiuso nel suo ufficio a leggere e meditare che a fare qualsiasi altra cosa. Si sentiva così fuori dal mondo, ormai, sentiva come se stesse tradendo Hogwarts smettendo di interessarsi alla sua materia come faceva in passato. Il suo sguardo era rimasto assente per diverso tempo, aveva giusto ricambiato il saluto degli apprendisti per poi restare con le mani giunte sulla cattedra, attendendo che tutti si facessero avanti. Attese abbondantemente, anche più del dovuto, restando in silenzio e pensando all'argomento della lezione. Aveva giusto qualche idea in testa, nulla di troppo impegnativo, almeno come prima fase.

Doveva recuperare se stesso. La conquista di Lucis lo aveva praticamente distrutto interiormente, aveva bisogno di aggrapparsi a qualcosa di altrettanto solido, qualcosa di duraturo. Doveva impegnarsi saldamente nella sua materia, nell'insegnamento, nell'assistere gli studenti.
A cominciare da ora.

- Buongiorno - disse con un sorriso tenue sul viso, che però era fatto con grande sincerità. - Sapete... credo sia la prima volta che insegno in quest'aula - sbuffò con il divertimento nella voce. - Non mi è mai piaciuta l'idea di stare tra quattro mura, la mia è una materia che richiede molto contatto con l'esterno... penso che chiunque segua le mie lezioni da abbastanza tempo se ne sia fatta un'idea. Ricordo quando vi ho portato fuori all'alba, sotto una tormenta di neve, per osservare il comportamento degli Gnomi... - scosse la testa, con una leggera risata. - Ad ogni modo, prima di iniziare la lezione vera e propria, voglio vedere quanto avete seguito e ripassato in questi mesi. Dunque... - si carezzò il mento con le dita, un'espressione meditabonda in viso. Cercava di metterli a loro agio con un atteggiamento tranquillo e positivo, anche se dentro di sé aveva mille dubbi: del resto, loro non c'entravano nulla, inutile mettere ancora il muso.

- Una domanda facile - disse alzando un indice e guardandoli tutti con aria che si poteva definire inquisitrice. - Parliamo di Creature Magiche Senzienti e Semiumane. Fatemene un esempio ben approfondito, ormai siete grandi! - esclamò incoraggiante. - Ragionate bene sulle risposte... -

Avete tempo per rispondere fino al 4 Marzo, ore 18:00.
Potete rispondere liberamente, purché trattiate una singola creatura. Ricordate come sempre di non copiare papale papale dalle wiki, ma di personalizzare le vostre risposte.
Scusate il ritardo, volevo dare più tempo possibile!
 
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view post Posted on 26/2/2015, 00:40     Top   Dislike
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seXavier <3

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Creature Magiche Senzienti e Semiumane. Interessante argomento, nel mondo magico che conosceva lui vi era stata una lunga, lunghissima storia combattuta da queste creature per il guadagno di diritti fondamentali, come l'essere riconosciuti creature e non animali per esempio, ma erano tutte lotte che lui non avrebbe mai potuto riportare lì dentro e che quindi avrebbero reso ogni sua possibile parola semplicemente più povera di come sarebbe stata altrimenti. Avrebbe dovuto inventare, anche se temeva di correre comunque il rischio di dire qualcosa di troppo, qualcosa che probabilmente sarebbe risuonato strano o avrebbe potuto fare saltare la sua copertura.
Ma sarebbe convenuto, ai fini della lezione, restare in silenzio? Alzò la mano.
"Inserirei in questa categoria i centauri. Fisicamente non sono umani, possiedono metà corpo di cavallo, mentre il busto sarebbe apparentemente umano. Inoltre sono organizzati in piccole comunità, sono in grado di organizzarsi, inoltre comunicano mediante la parola, quindi credo possano essere ritenuti senzienti."
Xavier pensò di aver detto tutto quello che gli era consentito dalla sua condizione, quindi tornò in silenzio ad ascoltare gli altri interventi.
 
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view post Posted on 10/3/2015, 23:40     Top   Dislike
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La lezione era finalmente iniziata e sarebbe stata basata sulle creature magiche senzienti. Tanto per cambiare, Xavier aveva fatto il primo passo e si era messo in mostra come solo ogni Corvonero sa fare. Le venne da sbuffare, ma evitò di farlo solo per rispetto del professore. Però non poteva restare lì a guardare Corvonero guadagnare punti, sempre se il Maestro glieli avesse accordati. Quindi alzò la mano e, dopo essersi schiarita la voce, cercò di intervenire a sua volta.

"Anche il popolo dei Maridi ne potrebbe far parte. Hanno una loro lingua precisa, il maridese, che solo i maghi migliori e più volenterosi riescono ad apprendere. Inoltre essi sono a loro volta organizzati in comunità gerarchiche e ben organizzati. Su di loro circolano molti miti e leggende, persino tra i babbani, che li considerano come esseri per metà umani e per l'altra metà pesci. Possiamo dire che fisicamente tale descrizione non è molto lontana dalla realtà, anche... credo che il loro aspetto umano sia comunque un po' diverso dal nostro".

Non aveva mai visto un Maride in faccia, ma era cerca che fosse abbastanza brutto, ecco, ma non poteva dirla in questi termini poco consoni davanti al professore, quindi cercò di essere un po' più vaga. Una volta terminato il proprio intervento, lasciò spazio agli altri presenti e all'intervento dell'insegnante.
 
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11 replies since 7/2/2015, 19:44   168 views
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