Lezione di Pozioni

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Helga Tassorosso
view post Posted on 4/1/2015, 15:44     Top   Dislike




Come di consueto Helga attendeva l'arrivo degli studenti di tutte le casate per l'inizio dello svolgimento della lezione di pozioni che si sarebbe tenuta quel giorno.
Il sotterraneo di pozioni era piacevolmente riscaldato, così da non sentire la fastidiosa umidità che veniva fuori solitamente in tutte le altre aule dei sotterranei, che erano comunque utili per quella materia grazie al mantenimento delle condizioni ottimali degli ingredienti ottimali che avrebbero usato di volta in volta. Il ripostiglio infatti non era mai riscaldato e ciò non comprometteva la natura delle erbe e degli altri ingredienti.

Il luogo era anche illuminato e riempito da un delizioso profumo di lavanda appena raccolta, proveniente dalle serre del maestro Malfoy, nuovo collega di Erbologia che aveva da subito intuito la passione di Helga nei confronti delle piante ed in particolar modo dei fiori.

La fondatrice della casata dai colori giallo e nero era seduta alla cattedra ed attendeva con pazienza che tutti gli studenti facessero il loro ingresso per apprendere il procedimento per la creazione di una pozione molto interessante.

Vi chiedo di rispondere entro breve tempo così da poter procedere velocemente.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 4/1/2015, 18:25     Top   Dislike




Quel giorno si sarebbe tenuta la lezione di Pozioni, la sua prima lezione di Pozioni. L'aula si trovava nei sotterranei del castello e l'insegnante era una dei Quattro Fondatori: Helga Tassorosso. Josh non ne sapeva molto di quella materia, ovviamente si preparavano pozioni, ma non conosceva molti ingredienti. In ogni caso era una cosa interessante, d'altronde saper preparare delle pozioni o conoscere le proprietà degli ingredienti era fondamentale per essere un buon mago, e in alcuno situazione avrebbe potuto salvarti la vita.
Josh pensava che sarebbe stato al freddo e all'umido tutto il tempo ma non si era portato niente per riscaldarsi.
Appena entrò nell'aula però le sue aspettative si rivelarono sbagliate, fortunatamente. L'aula era stata riscaldata e al suo interno si stava bene. Ad attendere gli studenti alla cattedra c'era Helga Tassorosso. Si guardò intorno, era il primo e avrebbe potuto scegliere il posto che voleva. Prima di accomodarsi diede il buongiorno all'insegnante.

Buongiorno Lady Tassorosso.

Fece un piccolo inchino e in seguito si mise a sedere nel banco centrale della seconda fila. Mise le sue cose sul banco e attese l'arrivo dei compagni standosene comodamente seduto.
 
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view post Posted on 4/1/2015, 18:28     Top   Dislike
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Erin Isabelle Caulfield. Doveva ripeterselo, ancora, e ancora, all'infinito. Se da bambina aveva creduto di odiare sé stessa, quell'irlandese fragile e facilmente trasportabile nel mare dei sentimenti, quell'irlandese debole, che non era mai all'altezza delle aspettative altrui, che sbagliava, che faceva errori su errori, ma che si batteva per le cause che considerava giuste, dotata del vispo fuoco dei ribelli, in quel momento avrebbe voluto ritornare la vera Erin, la bambina spaventata dalla violenza del mondo. Cos'era diventata? Una persona cinica che non batteva ciglio di fronte a tutti gli orrori che la circondavano, incapace di gestire la propria vita, che preferiva tacere ed abbassare il capo piuttosto che battersi in una lite. Ormai, quella maschera di freddezza e menefreghismo si era sostituita al suo vero viso. Era troppo tardi, ormai, per rimediare. Solo in quel momento si accorgeva con orrore del suo cambiamento così radicale.
L'anima umana, per la Caulfield, non era tanto diversa dal corso di un fiume. Era inesorabile, capace di distruggere ogni cosa, ma come il cavallo più imbizzarrito, poteva essere domata. Suo padre, suo fratello... Tutti quanti, avevano cercato di deviare la sua vera natura, l'andamento di quel fiume. E ci erano riusciti. Ed Erin non riusciva proprio ad odiarli. Perché? Per lo stesso motivo che l'aveva spinta ad assumere un'altra personalità: l'avevano plagiata. Le avevano fatto credere che loro fossero gli unici capaci di amarla, e lei, da brava bambina delicata che voleva accelerare i tempi e diventare subito grande, incontrare il favore del padre, ci aveva creduto completamente. E dopo, quando avrebbe potuto accorgersi da sola della violenza psicologica a cui era stata sottoposta, era già troppo tardi. Aveva perso la capacità di parola.
Non era stata capace di rimanere a casa quando suo padre l'aveva iscritta ad Hogwarts, non era stata capace di restare nella scuola, non era stata capace di dire di no ad ogni decisione del padre che non le fosse andata a genio. Avrebbe voluto cambiare, avrebbe voluto imporre la sua decisione, restare in Irlanda, ma non era più capace, ormai.
Quindi, da brava bambina obbediente, la prima cosa che fece quando ritornò ad Hogwarts fu andare alla lezione di erbologia, col suo sguardo fiero, quello sguardo che aveva sempre imitato, e la testa alta.
Buongiorno, lady Tassorosso. salutò l'insegnante, sedendosi sul primo posto disponibile, con addosso la sua perfetta maschera di cinismo e sarcasmo, il sorrisetto sghembo e spocchioso che l'aveva sempre caratterizzata, il sopracciglio sinistro alzato e quella luce negli occhi chiari, l'unica cosa che rimanere della vera Erin, una luce viva.
 
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view post Posted on 4/1/2015, 23:36     Top   Dislike
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seXavier <3

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<i>In quel periodo per Xavier Gaunt era particolarmente difficile seguire le lezioni con la serenità che gli sarebbe servita. Era dall'estate, quindi da alcuni mesi, che non riusciva più a concentrarsi come avrebbe dovuto. Ciò che lo aveva scosso più di ogni altra cosa era stato l'incontro con il fratello di Erin, non tanto Finn, ma l'altro, il maggiore Thierry, che si era dimostrato terribilmente ostile e prevenuto e che aveva tirato fuori da Xavier una rinnovata freddezza, degno insegnamento della famiglia Gaunt, la quale lo aveva definitivamente accolto e nella quale aveva trovato qualcosa che gli faceva ricordare, seppur alla lontana, i suoi parenti. Myron Gaunt era un ragazzo, ma in realtà gli aveva insegnato tanto e lo sentiva adesso vicino come un fratello maggiore, quasi come aveva avvertito una volta i Carrow. Forse era destinato a non dover avere dei veri fratelli di sangue, ma solo dei parenti che facessero quelle veci. Ad ogni modo, Myron aveva richiamato a sè una grande attenzione, era rigido, ma sapeva anche farsi amare, teneva alla famiglia e voleva immensamente bene alla sorella Seylen. Mentre guardava lui come una sorpresa, un po' uno scherzo del destino, ma non maligno, anzi positivo, il segno della vittoria della famiglia durante i secoli.
Davanti a ciò era strano tornare a prendere il posto da studente in un'aula, sapendo che avrebbe potuto imparare molto di più anche fuori da quelle mura, ma era quello che fece, poichè Hogwarts cresceva e i pupilli di tutte le famiglie si sarebbero lì riuniti ed avrebbero visto sbocciare i fiori dei Gaunt: da Seylen a Xavier, persino fino a Layne, sebbene questa pareva intenzionata a stare stranamente lontana da quel mondo.
Quando entrò in aula salutò la Tassorosso con un cenno del capo e poi guardò Erin: era diventato più freddo a seguito di quanto accaduto con Thierry, dato che non era stato avvertito della brutalità di quell'individuo. La salutò in silenzio e scelse il posto che si trovava proprio alle sue spalle.
 
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view post Posted on 5/1/2015, 15:30     Top   Dislike
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Quando, poco dopo di lei, entrò nell'aula Xavier, Erin sentì i denti serrarsi in una morsa ferrea. Seguì i movimenti del ragazzo con l'attento sguardo azzurro, fino a quando non percepì la sua presenza dietro di lei. L'irlandese s'irrigidì, iniziando a tamburellare le dita sul tavolo per distendere la tensione. Ma non era facile, vero Erin? Più volte, fu tentata. Voleva girarsi, vedere quelli occhi scuri così belli... Ma sempre, si dava della stupida. Xavier era nato come un errore, si era sviluppato come un errore e sarebbe finito come un errore. Si, doveva finire tutto, di quella storia. Era per quello, che sarebbe dovuta restare in Irlanda, ma la sua famiglia (e il suo adorato Thierry in particolare) doveva sempre metterla alla prova, testare la sua freddezza. E lei non poteva deluderla, naturalmente. Era nata, per compiacere gli altri. Anche se quel ruolo non le piaceva, le stava troppo stretto, doveva farsene una ragione.
Si morse il labbro inferiore per frenare la sua lingua impulsiva e tagliente. Sarebbe potuta esplodere, come quella volta al lago, dire a Xavier tutti gli insulti che si era preparata in quel mese. Oppure, avrebbe potuto baciarlo, dirgli che lo amava, proporgli cose irrealizzabili. E lui avrebbe reagito in un modo totalmente inaspettato. Era quello, che l'aveva fatta innervosire, era quello che l'aveva fatta innamorare.
Erin si ripeteva che quello che provava per Xavier non fosse amore, ma una semplice attrazione fisica, attrazione che comunque non riusciva ancora ad evitare. Sentiva ancora il bisogno, di baciarlo.
Quello non poteva, essere amore. L'amore non avrebbe dovuto, farle del male. Non avrebbe dovuto farla sentire come un condannato alla gogna. Daphne diceva sempre che l'amore era la cosa più bella che potesse succedere ad un uomo.
Distrattamente, ruotò il capo, cosicché potesse spiare Xavier con la coda dell'occhio.
Doveva smetterla, per forza. Doveva troncare quel rapporto. E di certo quello non era il modo giusto. Sembrava solamente una ragazzina frivola, in quel modo.
Sir Gaunt. lo salutò, inclinando il capo.
Mio fratello non si è dimenticato di porgermi le vostre felicitazioni. disse freddamente, ripetendo parola per parola ciò che le aveva detto Thierry appena era arrivato in Irlanda.
Dopodiché, riportò lo sguardo dritto davanti a sé.
 
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view post Posted on 5/1/2015, 16:49     Top   Dislike
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seXavier <3

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Quasi come se avesse voluto fargli ancora più male, Erin lo salutò per poi ricordargli ancora dell'incontro avvenuto con Thierry che non aveva dimenticato affatto di rivolgere alla sorella gli auguri per il suo matrimonio che Xavier gli aveva mandato a seguito di quell'incontro. Auguri che a suo avviso erano del tutto sarcastici, ma che non sapeva come fossero stati presi dalla ragazza che se li era visti recapitare da parte sua che quindi rivestiva quale posizione, quella di amante? L'idea lo infastidiva parecchio, anzi lo faceva sentire in una posizione assurda dalla quale avrebbe desiderato tirarsi fuori senza troppi ripensamenti. Il come era un enigma.
Evitò di rispondere alla ragazza, rimandando eventuali discussioni a luoghi più appropriati, ma venendo tartassato dalla sua mente che pensava e ripensava a cosa poter fare per risolvere al meglio la situazione che si era venuta a creare, tra matrimoni combinati e fratelli assolutamente poco razionali.
E pensare che tutto sarebbe stato evitato se solo non avesse compiuto qualche passo sbagliato. O se non fossero avvenuti certi incidenti, eppure sembrava che tutta una serie di sfortunati eventi fossero destinati a costellare la vita dei Gaunt e di chiunque a loro si avvicinasse.
 
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Lisa Selwyn
view post Posted on 20/1/2015, 20:42     Top   Dislike




Anche Lisa fece il suo ingresso nell'aula di Pozioni, un po' trafelata rispetto al solito, ma comunque ordinata nella sua divisa e nei suoi libri che erano avvolti in una stoffa liscia chiusa da un paio di nastri. Anche se aveva avuto parecchi problemi a casa, ci teneva a non dimenticare da dove provenisse, restava sempre una lady, solo che non sarebbe andata in sposa a chissà quale riccone per poter continuare a vivere, ma avrebbe trovato qualcun altro che la pensasse in modo diverso, per quanto ciò fosse difficile.
"Saluti Lady Tassorosso."
Lisa salutò la fondatrice della casata di Tassorosso mostrando un piccolo inchino e aspettando che le rivolgesse poi almeno uno sguardo per andare a cercare un posto nella sala occupata da pochi altri suoi compagni.
Trovò un posto libero al centro dell'aula, quindi posò sul banco i suoi libri e si sedette guardandoi brevemente attorno, aspettando l'arrivo di qualcuno che forse non si sarebbe neanche presentato quel giorno. Nel dubbio però, avrebbe sperato. Sulla speranza si sarebbe basata la sua vita a partire da quel momento.
Respirò profondamente e poi smise di osservare ciò che la circondava, concentrando la sua attenzione di fronte a sè, verso la donna.
 
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Helga Tassorosso
view post Posted on 20/1/2015, 21:06     Top   Dislike




Quando alcuni studenti si raggrupparono nell'aula, Helga si alzò in piedi, con l'intenzione di iniziare a spiegare la nuova lezione.

-Benvenuti studenti-

Li salutò con un sorriso caloroso, per poi porsi di fronte ad essi, in piedi, per poterli meglio guardare e per essere vista in modo comodo da chiunque.

-Oggi impareremo a creare una nuova lezione, ovvero la pozione Scordarella che come potrete facilmente intuire dal nome ha come effetto la perdita di memoria. Gli ingredienti caratterizzanti sono tre, ovvero l'acqua del fiume Lete, le bacche di Vischio e le radici di valeriana, ingredienti le cui funzioni potrete trovare nel vostro prontuario. Preparatevi, inizieremo subito a preparare la pozione.-

Helga attese che tutti prendessero i calderoni, li posizionassero sui loro tavoli e quindi prendessero dalla dispensa degli ingredienti tutto il necessario che la strega aveva appena nominato, completo di strumenti utili quali mestolo e mortaio.
Appena tutti ebbero sistemato gli "attrezzi del mestiere", Helga a sua volta si posizionò accanto alla lavagna che si trovava alla destra degli studenti: mosse la bacchetta con un gesto semplice e veloce, facendo apparire sulla lavagna, le indicazioni per la preparazione della pozione.

-Aggiungere 2 gocce di acqua del fiume Lete al calderone
-Riscaldare il composto a fuoco lento per 20 secondi
-Aggiungere due radici di valeriana al calderone
-Mescolare tre volte in senso orario
-Far fermentare la pozione per dieci minuti
- Aggiungere quattro bacche di vischio nel mortaio e frantumarle col pestello fino ad ottenere una polvere molto fine. Aggiungere due pizzichi del tutto nel calderone
-Mescolare cinque volte in senso antiorario

Fine.


La pozione era molto semplice, una di quelle basiche e non vi erano particolari procedimenti da seguire, quindi per quell'occasione avrebbe evitato anche una dimostrazione simultanea, preferendo osservare gli studenti fare il tutto da soli, in modo indipendente.

-Potete iniziare pure. Io sarò qui in caso di bisogno. Guarderò il vostro operato.-

Cercate di rispondere entro giorno 29.
 
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Josh Howard Stevenson
view post Posted on 27/1/2015, 19:07     Top   Dislike




Arrivarono altri tre studenti, due Corvonero e una Serpeverde, dopodiché Lady Tassorosso si alzò e spiegò la lezione del giorno: la pozione Scordarella. A primo impatto sembrava una pozione semplice da preparare, contava solo tre ingredienti: l'acqua del fiume Lete, le bacche di Vischio e le radici di Valeriana. Josh prese il suo calderone e lo posò lentamente sul banco, in modo che non facesse rumore, poi si alzò e si diresse verso la dispensa per prendere gli ingredienti citati poco prima dall'insegnante.
Il giovane Grifondoro si mise in piedi davanti il suo calderone e attese che Helga Tassorosso finisse di spiegare il procedimento per creare la pozione, poi iniziò.


Aggiungere due gocce d'acqua del fiume Lete al calderone e riscaldare a fuoco lento per venti secondi. Questo sembra facile.

Rilesse i primi due passi che si era appuntato su un foglio di pergamena. Prese la boccetta in mano e fece cader due gocce nel calderone stando attento a non farne cadere una terza. Accese una lieve fiamma con la bacchetta e riscaldò il calderone per venti lunghi secondi.
Lesse velocemente il terzo e il quarto passo, anch'essi scritti sulla pergamena.


Aggiungere due radici di valeriana al calderone e mescolare tre volte in senso orario.

Era già più complicato della parte precedente ma non certo impossibile. Diede un'occhiata alle radici di valeriana che aveva preso, erano tre, ne sarebbe avanzata una. Prese le prime due e le getto nel calderone successivamente prese il mestolo, nascosto dietro il calderone di peltro, lo immerse nel liquido e lo girò lentamente tre volte in senso orario.
Non si ricordava se l'insegnante aveva detto di mescolare velocemente o lentamente. Forse non l'aveva detto.
Il quinto passo consisteva nel far fermentare il tutto per dieci minuti. Trascorse quei dieci minuti osservando il resto dei compagni. Iniziava ad essere veramente caldo, l'aria era pervasa di un odore non troppo gradevole e ogni poco si sentiva il "blurp" degli ingredienti che cadevano nel calderone.
Mancava poco alla fine della pozione, solamente tre passi. Lesse il sesto e il settimo.


Aggiungere quattro bacche di vischio nel mortaio e frantumarle col pestello fino ad ottenere una polverina molto fine e aggiungerne due pizzichi nel calderone. Umh non sembra facile.

Prese il mortaio e lo posò accanto al calderone, ci mise quattro bacche di vischio e iniziò a frantumarle col pestello. Piano piano iniziava a formarsi la polverina di cui parlava Lady Tassorosso. Era ancora troppo spessa,continuò a pestarle con il pestello fino ad ottenere la voluta polvere fine. Prese due pizzichi di polvere e li gettò nel calderone, non sapeva esattamente cosa l'insegnante intendesse per pizzico perciò ne prese semplicemente poco. Mancava l'ultimo punto per finire. Riprese il mestolo e lo girò ben cinque volte in senso antiorario. Pensava di dover mostrare il suo operato a Lady Tassorosso quindi prese una boccetta, la riempì, si alzò in piedi e si diresse dall'insegnante.
 
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view post Posted on 24/2/2015, 21:13     Top   Dislike
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seXavier <3

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Senza pensare ad altri pensieri, Xavier si dedicò alla creazione della pozione che gli sarebbe spettata quel giorno. Una semplice pozione scordarella o della memoria, per come preferiva chiamarla lui.
La fondatrice di Tassorosso diede loro ogni indicazione utile per la preparazione, quindi arrivò il momento degli studenti di mettersi alla prova in quella nuova, per lui relativamente, preparazione.
L'acqua del fiume Lete fu il primo ingrediente ad essere verso dentro il calderone in peltro: solo due gocce, il necessario richiesto dalle istruzioni. Si era sempre chiesto se davvero quell'acqua venisse dal fiume Lete o se invece non si trattasse di altro, quindi di un qualche liquido dai trascorsi incogniti. Non ci pensò troppo però e andò avanti.
"Incendio"
Di già bisognava accendere il fuoco e riscaldare il calderone, anche se per soli venti secondi, che non sarebbero bastati ad altro che a togliere eventuale umidità dall'interno del calderone, a suo modo di vedere. L'ingrediente successivo erano le radici di Valeriana che Xavier frantumò leggermente per poi gettarle insieme all'acqua di fiume in gocce. Quindi prese il mestolo e mescolò il tutto due volte in senso orario, stando attento a non creare una corrente troppo veloce o agitata. A quel punto quindi doveva fermare il procedimento.
Nel frattempo, in modo automatico, gli occhi scuri andarono a spiare il lavoro di Erin che come gli altri doveva eseguire il compito assegnato dalla fondatrice. Non dubitava del fatto che la sua pozione sarebbe risultata una delle migliori. Dieci minuti passarono così, pensando alle abilità e alle doti della ragazza di Corvonero a cui era stato vicino molto più di tanti altri in quei mesi passati.
Quando il tempo di fermentazione fu trascorso, Xavier riprese il procedimento occupandosi delle bacche di vischio che andavano frantumate finemente nel mortaio e poi gettate nel calderoni, ma non interamente, ovvero per la quantità di soli due pizzichi. A quel punto restava poco da fare, ovvero girare il composto per cinque volte in senso antiorario. Xavier lo fece, con la stessa attenzione di prima, quindi posò il mestolo sul banco.
 
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