Il Guardiano della Luce. - Group:
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| Le lezioni procedevano spedite. I suoi voti non erano particolarmente alti, anzi, ma cercava di mantenerli quantomeno nella media. Dopo un anno, gli risultava ancora così strano essere premiato per qualcosa come lo studio: per quanto si sforzasse aveva una mentalità ben radicata in testa, che non sapeva nemmeno se fosse il caso di allontanare da sé. Del resto, finiti gli studi a Hogwarts avrebbe dovuto riprendere a contare sulle proprie forze, non solo sulla mente e sulla magia. Dubitava di poter fare grandi cose con i suoi poteri, del resto... non era proprio una cima, come mago. Era già tanto che avesse imparato a lanciare incantesimi senza farsi sfuggire la bacchetta di mano.
Entrò nell'aula per la lezione di Divinazione, dopo una colazione tranquilla. A volte, quando riuscivano, lui e Sora si incontravano in una zona più tranquilla della scuola di primo mattino e facevano colazione da soli, trascorrendo un po' di tempo insieme. Dopo quell'estate passata senza alcuna interruzione da persone esterne, riabituarsi al dover stare in guardia e far finta di niente mentre erano vicini era difficile, soprattutto per Roxas. Quel giorno non erano riusciti: ormai Roxas aveva imparato i tempi e sapeva che se prima del suono della campana del mattino Sora non si faceva vivo, non si sarebbero incontrati per mangiare insieme. Era una comunicazione silenziosa e indiretta, ma molto più pratica di bigliettini e messaggi vari; quando succedeva, Roxas non provava nessun genere di ostilità.
- Maestra Afon - disse chinando lievemente il capo. Sapeva che quel piccolo demonio di Gwydre era andato a Lucis, la patria del Maestro Caelum, e con lui c'era anche Melie, la figlia della Maestra. Forse erano solo voci dovute al fatto che entrambi i bambini non erano tornati a Hogwarts per l'inizio dell'anno: in ogni caso, stavano bene. Altrimenti non sarebbero stati così tranquilli, i loro genitori, no? Non ultima, c'era la questione di Hayner. Aveva parlato poco con lui in quel periodo, ma era contento che fosse tornato: eppure, non sapeva come sentirsi del tutto. Hayner aveva eretto con tutti un'autentica muraglia di cortesie che lo rendevano indecifrabile: solo con lui sembrava sciogliersi un po', ma Roxas sentiva qualcosa di strano dentro di sé, come se non tutto fosse al posto giusto.
Si sedette nell'aula, vedendo che c'era solo Seylen Gaunt tra i presenti, al momento. Non proprio il massimo per discutere, voleva tenersi il più lontano possibile dai Serpeverde già dall'anno prima. Si sedette in una delle prime file, guardando pensieroso il resto dell'aula. Cos'avrebbero dovuto fare, senza nessun supporto "fisico" dove fare il proprio dovere? Sospirò, rabbuiandosi appena. Sperava che Sora arrivasse prima di Hayner. Era... tutto così strano. Voleva recuperare il tempo perso con Hayner, ma non voleva mettere da parte Sora, né voleva porre un freno al tempo che passavano insieme, già troppo poco. Possibile che non fosse in grado di gestire amicizie e sentimento allo stesso modo?
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