Lezione di Trasfigurazione, Anno Accademico 994/995 d.C.

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Alcaeus Wisdom
view post Posted on 5/10/2014, 18:19     Top   Dislike




La stagione in cui l'aula di Trasfigurazione diventava quasi invivibile, a causa della temperatura, stava ormai iniziando. Una parte degli studenti aveva già cominciato a vestire abiti più pesanti, nella speranza di soffrire meno il freddo. In ogni caso, in quel momento l'atmosfera non era neppure lontanamente paragonabile a come sarebbe stata nel pieno del mese di dicembre. Per quell'anno aveva in serbo qualcosa per cui sarebbero stati grati della rigida temperatura; ma per il momento non era il caso di pensarvici, mancava ancora parecchio tempo.
Quel giorno l'aula era più luminosa del solito; oltre alle grandi fiaccole, che ardevano alle pareti e alle colonne, numerosi globi di luce di differente colore galleggiavano, in rigoroso ordine secondo i colori dell'arcobaleno, per tutta la lunghezza della navata centrale al di sopra delle due file di banchi. I colori caldi erano stati relegati in fondo all'aula, mentre ai freddi era stato concessa una postazione privilegiata.
Al centro dell'area sopraelevata, dove solitamente era posto il suo scranno, si trovava un grande bacile di pietra, che si sarebbe potuto scambiare per un'acquasantiera, credendo l'aula una cattedrale. Al suo interno nuotavano placidamente sette coppie di pesci argentati, che sarebbero stati il fulcro di quella lezione; anche se non esattamente nel modo in cui i suoi studenti avrebbero potuto pensare. Aveva preparato un esercizio piuttosto particolare che avrebbe messo ugualmente in difficoltà sia coloro che erano appartenuti al Corso Avanzato, sia quelli che avevano fatto parte di quello Base. Fino a quel momento, questi ultimi, nella sua classe, avevano dovuto lavorare ben più dei compagni, per mettersi in pari riguardo ad alcuni argomenti, nonostante i numerosi compiti che aveva assegnato l'anno precedente avessero permesso loro di recuperare una larga parte di quel programma durante la pausa estiva.
La solita piuma incantata era pronta a segnare la presenza degli studenti, ma quella volta si sarebbe limitata a spuntare i nomi di coloro che sarebbero giunti su una cartina dell'aula in cui il nome di ciascuno era già stato assegnato ad un posto. Difatti su ciascun banco, esattamente al di sotto di una sfera di luce, era scritto in caratteri dorati, come se fosse sempre stato intarsiato nel legno, il nome di uno studente. Quella mattina ad ognuno era stato assegnato il posto secondo un preciso criterio, e pertanto ci si sarebbe potuti venire a trovare accanto a chiunque.


Da questo momento in poi potete descrivere il vostro ingresso in aula. Chiunque non lo farà non potrà partecipare alla lezione.
Il posto assegnato a ciascuno è quello al di sotto della sfera di luce il cui colore rispecchia di più il vostro carattere.
Avete tempo fino alle ore 23.59 di venerdì 10 ottobre.
I ritardatari non saranno ammessi alla lezione.

 
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view post Posted on 6/10/2014, 00:12     Top   Dislike
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Serpeverde
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Layne fu la prima ad arrivare a lezione quel giorno.
Si era svegliata presto, ma soltanto perchè era andata a dormire quasi subito dopo cena e di conseguenza aveva potuto svegliarsi con il favore dell'alba, ammirandone i colori dalla sua camera nel dormitorio di Grifondoro. Si era vestita ancor prima di colazione, dopo aver fatto un bel bagno caldo nella piccola vasca del dormitorio, ma era stato un bagno abbastanza rilassante, che l'aiutò a riflettere, nel silenzio cupo della torre, alla sua vita e a ciò che si accingeva a fare. Pensare che quello sarebbe stato il giorno della lezione di Wisdom, le fece tornare in mente l'ultimo incontro avvenuto con Alexander, durante il quale in pratica aveva respinto il ragazzo, dopo che lui aveva cercato di spiegarle ciò che avrebbe comportato avere a che fare con lui e con la sua famiglia.
Lo aveva respinto perchè era stanca di aspettarlo, stanca di vedere quando finalmente l'avrebbe stretta alle sue braccia, l'avrebbe baciata e fatta sentire diversa. Quel momento non era arrivato e sembrava che Alexander neanche lo desiderasse, quindi per quale motivo attendere all'infinito?
Ma durante la pausa estiva si era resa conto anche di un'altra cosa: la sua vita lì stava diventando sempre più inutile, inconsistente ed insignificante. Nessuno l'avrebbe ricordata, nessuno avrebbe saputo chi era a parte i parenti che forse la stavano ancora cercando nel suo mondo. Ma ormai aveva perso le speranze. Era destinata all'oblio e non vi era nulla da fare. Questa era pura consapevolezza e con questa in testa si presentò a lezione, non sapendo bene a cosa le sarebbero mai serviti tutti quegli insegnamenti.
Salutò l'insegnante in modo silenzio e poi trovò il proprio nome scritto in un punto preciso che a quanto sembrava l'obbligava a sedersi proprio lì, sotto una sfera blu. L'ambiente ricreato era molto particolare, non restava che scoprire a cosa servisse.
 
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Garm Halfelf
view post Posted on 7/10/2014, 19:19     Top   Dislike




Trasfigurazione, era quella la lezione a cui Garm Halfelf si stava accingendo a partecipare.
Non aveva mai trovato un particolare interesse per la materia, nei primi giorni, ma sentiva che in particolare quella di quel giorno sarebbe stata speciale. Per cui si costrinse ad alzarsi e a camminare (lasciando l'amato arco e la fatretra) verso l'aula.
Appena entrò, salutando il professore con riguardo, l'Halfelf vide realizzarsi la sua previsione: la situazione iniziale era infatti interessante e ciò sarebbe certo stato l'incipit di una lezione interessante, secondo il tassorosso.
Infatti su ogni banco c'era scritto un nome, e Garm trovò il suo sotto un globo di luce arancione.
Si sedette dunque, osservando gli altri particolari: altri globi, in ordine, ricreavano longitudinalmente l'arcobaleno.
Il professore, a suo avviso il più incartapecorito che avesse mai visto, sedeva placido alla cattedra mentre una penna incantata armeggiava su un foglio di pergamena. Osservò poi anche un bacile di pietra dove nuotavano sette coppie di pesci, e Garm, in attesa di altri arrivi, si chiese a cosa sarebbero serviti in relazione ai globi che volteggiavano sui banchi.
 
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Xehanort Tornek
view post Posted on 8/10/2014, 15:07     Top   Dislike




Dopo aver ricevuto l'orario,Xehanort si preparò alla sua primissima lezione di magia a Hogwarts: Trasfigurazione.Dopo aver sistemato la borsa dei libri,e aver preso il suo personale portafortuna,si diresse verso l'Aula di Trasfigurazione. Xehanort si chiedeva cosa avrebbe imparato,se i compagni sarebbero stati amichevoli e se lui stesso sarebbe stato all'altezza di frequentare i corsi di Hogwarts. Appena ebbe varcato la soglia dell'aula,notò che in ogni banco vi era inciso il nome di un alunno.Si sedette nel banco su cui vi era scritto il proprio nome.Dopo aver notato che sopra il suo banco risplendeva una luce,alzò lo sguardo e vide un qualcosa di straordinario:un globo perfettamente circolare,più grande della sua mano,ed emanava una luce grigia,di un grigio simile a quello di una tempesta.Eccitato,si chiese quali altre sorprese gli avrebbe riservato la sua prima lezione;prese una piuma,un foglio di pergamena e attese impaziente l'inizio della lezione
 
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view post Posted on 9/10/2014, 14:33     Top   Dislike
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Era così. Erin non riusciva a girare per i corridoi della scuola senza sentirsi osservata. Non sapeva se per ciò che era stata, ciò che era diventata o le azioni sbagliate che aveva fatto. La osservavano, tutti quanti. Cercava di nascondere ogni indizio in ogni modo, ma si sentiva come se avesse stampato in fronte tutti i motivi per cui poteva essere diffamata. Si sentiva diversa. Avrebbe voluto tornare a Waterford, se non avesse saputo che lì sarebbe stato peggio. Ad Hogwarts aveva Finn, con cui, durante l'estate, aveva stretto i rapporti a causa dell'assenza di Daphne e del periodo di vaneggi cronici di Thierry. A scuola poteva essere la vecchia Erin, se stessa. A casa avrebbe dovuto fingere, fingere per farsi piacere da persone che disprezzava.
Lezione di Trasfigurazione, quel giorno. Le lezioni di lord Wisdom erano solitamente fuori dal comune, ma in senso buono, non come quelle di quel pazzo di Serpeverde, di una stranezza piacevole. E così, dopo aver fatto ogni cosa per bene, come in quell'estate era diventata sua abitudine, dal riordinare al trovare ogni cosa fuori posto, un disturbo ossessivo-compulsivo che era sempre stato proprio della Caulfield, quella sua mania del controllo che si era accentuata in modo esponenziale, si diresse verso l'aula.
Subito, la colpì il freddo familiare dell'aula. Tuttavia, Erin amava, il freddo. Quello pungente che c'era in inverno, che le congelava il naso e rendeva insensibili le ultime falangi. Anche quella lezione aveva tutti i presupposti per essere diversa dal solito: grandi sfere di luce illuminavano l'aula, luci di ogni colore diverso. Subito gli occhi chiari di Erin furono attratti da una sfera azzurrina, di un blu talmente chiaro da sembrare bianco. Tuttavia, notò che sui banchi vi era scritto il nome di ogni studente, e che sul banco sotto la sfera celeste non c'era il suo, di nome. Salutò il maestro con un cenno del capo, e cominciò a cercare il suo posto. Avrebbe voluto andare sotto una luce verde, che le ricordava così tanto la luce del bosco vicino al castello di Port Lairge, ma trovò il suo nome sotto un'altra sfera. Era rossa, lontanissima dal professore, e da tutti gli altri, ma quella era solo un'idea dell'irlandese, molto probabilmente. Sentì il respiro mozzarsi, come se quella palla infuocata la mettesse in soggezione. Credeva che ogni sua colpa potesse essere vista e studiata dagli altri. Portò di nuovo lo sguardo sulla luce azzurrina, mentre si sedeva, mentre veniva inghiottita dal porpora della sua sfera. La sentiva pulsare, le sembrava di essere sotto un cuore grondante di sangue, o sotto un fuoco pronto a bruciarla. Iniziò a rosicchiarsi le unghie, con quel gesto che aveva acquisito in quell'anno.
 
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view post Posted on 9/10/2014, 14:38     Top   Dislike
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seXavier <3

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Xavier Gaunt entrò nell'aula a testa alta. Quell'estate era importante, diversa, forse lo aveva reso diverso. Aveva avuto contatti molto più stretti con la sua nuova famiglia e questo lo aveva cambiato. In meglio o in peggio sarebbe stato da vedersi. Aveva perso ogni tipo di rapporto con Layne, ma invece aveva approfondito ciò che vi era da approfondire con Seylen e Myron. I loro modi, le loro azioni, erano dettati da scopi ben precisi ed ognuno di loro aveva cercato di insegnare a Xavier cosa sarebbe stato giusto fare e non fare dal punto di vista della loro famiglia. Era un Gaunt, avrebbe dovuto imparare a comportarsi da Gaunt.
Ritornava ad Hogwarts, ma si sentiva diverso rispetto a quando l'aveva lasciata.
Entrò nell'aula trovando già studenti di due casate. Vi era Layne, la guardò, ma scacciò il senso di colpa.
Vide anche Erin, seduta sotto una sfera color azzurro, lontano da quello che invece sarebbe stato il suo posto. Rivolse all'altra Corvonero uno sguardo, ricordando quanto fossero state stancanti le trattative con la sua famiglia all'inizio dell'estate.
Trovò il proprio nome scritto su un banco sul quale levitava un globo di luce viola e si sedette senza esitazioni, chiedendosi vagamente cosa avrebbero dovuto affrontare quel giorno e se si trattasse di qualcosa di davvero utile.
 
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view post Posted on 10/10/2014, 22:13     Top   Dislike
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Il Guardiano della Luce.


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Era iniziato da poco l'anno, e non gli era venuto per niente facile riappropriarsi di un ritmo adeguato alle lezionil. Faceva fatica a trovare gli orari giusti per dormire, a volte saltava i pasti convinto di dover mangiare più tardi. Oltre a questo, la Luna Piena si avvicinava, e con essa tutti i sintomi della trasformazione. Quel giorno era piuttosto pallido e stanco, con il volto leggermente livido per via del poco sonno che era riuscito ad accumulare. Dentro di sé sentiva un tafferuglio di sensazioni negative ai suoi organi interni. Ormai stava iniziando a abituarsi, ed era abbastanza forte e in salute da non far notare troppo che stesse male. Sora ormai se ne accorgeva all'istante, ma cercavano entrambi di non darci peso, almeno a prima vista. Se poi Sora passava il tempo a preoccuparsi senza che lui lo sapesse, era un altro discorso.

- Buongiorno, Lord Wisdom - disse entrando nell'aula, con un profondo inchino del capo e della schiena. Era arrivato lì per il rotto della cuffia, prima della chiusura delle grandi porte. Andò a sedersi ad uno degli primi banchi, mentre notava lo strano arredamento dell'aula. Il suo nome, che era messo proprio lì dove si stava dirigendo (coincidenza?), era intarsiato in oro, sotto una curiosa sfera di luce. Non appena si avvicinò, il colore che all'inizio sembrava sbiadito sembrò prendere più forza, anche se probabilmente era solo una sua impressione. Il colore era un qualcosa che oscillava tra l'argenteo e l'azzurro, ma non riusciva a capirlo bene. Attese che Sora arrivasse, per iniziare quindi a farsi delle domande.

- Secondo te di che cosa parlerà? - gli domandò perplesso, guardando la sfera. Riusciva a gestire abbastanza bene i sintomi della licantropia, ancora, ma i due giorni prima della Luna Piena sarebbero stati terribili. Gli sorrise quando lo vide, per poi concentrarsi su Wisdom: non gli piaceva che si parlasse durante le sue lezioni, soprattutto una volta che iniziava a parlare. Ormai si era abituato. Anche il freddo riusciva a sostenerlo, per il momento, grazie al suo sangue fin troppo caldo.


Spero di aver compreso bene la disposizione. In caso modifico :)
 
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Penthesilea E. K. Ollivander
view post Posted on 10/10/2014, 22:28     Top   Dislike




Dio mio, dio mio, dio mio. Quanto non mi era mancata l'aula di Wisdom.
- Buongiorno, Lord Wisdom - dissi io prima con un piccolo inchino, per poi cercare il mio posto. Ero seduta in uno degli ultimi posti, riservati, a quanto pareva, ai colori più caldi. Il mio era un bel rosso, almeno credevo, quindi mi misi dove pensavo di dover stare. C'era anche il mio nome sopra, in effetti. Mi chiedevo come sarebbe stata strutturata quella lezione, perché non è che da lì ci capissi qualcosa. Ero abbastanza perplessa e incuriosita, in effetti. Oltretutto, se davvero eravamo seduti in posti assegnati in base al colore, be', forse non avrei avuto vicino né Ol né Primulino, il che mi deprimeva un po'. Ma non mi sarebbe dispiaciuto incontrare gente nuova, magari avremmo fatto quattro chiacchiere... a fine lezione, ovvio. Mica volevo farmi stroncare da Wisdom. Mi era parso che uno degli alunni non avesse neppure salutato, ahia. Provavo dolore fisico per lui.

Rimasi in attesa dell'inizio della lezione, con le mani giunte sul banco e un'espressione sempre più concentrata su quella sfera. Non avevo la minima idea, caspita. Avevo salutato tutti, mi ero messa al banco e avevo atteso con pazienza che l'aula si riempisse, ma adesso che il fatidico momento si avvicinava (a proposito, ecco Gadwyn, sempre ultimo...) mi sentiva piuttosto trepidante. Ero lì lì per dire al vecchio Alc "Dai, inizia questa diamine di lezione!", ma non pensavo che avrebbe gradito una simile esortazione. Molto meglio tacere e aspettare ancora, a questo punto.

Salutai Prim quando lo vidi, ancora una volta, ondeggiando le dita con un sorrisetto divertito, e poi Olette. Diamine, per quella lezione non sarei riuscita a importunare nessuno.

Edited by Roxas Gadwyn - 10/10/2014, 23:37
 
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Sora Fey
view post Posted on 10/10/2014, 22:35     Top   Dislike




Probabilmente persino d'estate l'aula di Trasfigurazione sarebbe stata gelida, quindi figuriamoci ad Ottobre, quando l'Inverno era ormai alle porte.
Ottobre... l'anno precedente, Ottobre gli aveva sconvolto la vita. Prima con il Cacciatore, il tradimento di Roxas, i ricordi che ritornavano... poi, con Samhain. In paragone, quell'anno la loro vita era fin troppo tranquilla, nonostante si stesse avvicinando anche la luna piena.
Ma ritornando all'aula di Trasfigurazione: Sora fu uno degli ultimi ad arrivare, ma fortunatamente la lezione non era ancora iniziata.
"Buongiorno, Professore!" Esclamò, con la sua voce squillante come al solito, per niente assopito nonostante l'orario mattutino. Si guardò intorno, notando un bacile di pietra vicino alla cattedra, ma sopratutto delle sfere su ogni banco.

Cercò il suo nome, passando accanto a Roxas, che si stava già sedendo. Gli sorrise apertamente, anche se avrebbe solo voluto trascinarlo in infermeria, a riposare.
Come giò detto, la luna piena si stava avvicinando, e Roxas ne soffriva come ogni mese. Non poteva, tuttavia, mancare a lezione ogni volta: gli altri studenti si sarebbero accorti di qualcosa, altrimenti.
"Ciao!" Esclamò. "Umh... non lo so." Era sincero: non era una mente molto acuta come la sorella, che era finita a Corvonero, e onestamente non riuscì bene a capire dove il professore volesse andare a parare.
Trovò, tuttavia, il suo nome: sotto una sfera verde. Non riusciva bene a capire quali ne fossero le sfumature. Inizialmente pensò che fosse un verde smeraldo, ma subito dopo gli sembrò il verde dei suoi alberi, delle foreste della Britannia, dell'erba che cresce sotto i tronchi.
Ci si sedette, mettendo il materiale sul banco, e adocchiando Roxas da lontano: era la prima volta che non si sedevano vicini a lezione da tempi immemori.
 
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Artemis Primrose
view post Posted on 10/10/2014, 23:00     Top   Dislike




A differenza degli altri studenti, questa sarebbe stata la prima lezione in assoluto per Artemis dall'inizio dell'anno scolastico. Infatti, invece di tornare a Settembre come tutti gli altri, lui e Penthesilea si erano trattenuti un po' di più fuori dalla scuola, saltando quasi tutto il primo mese di lezioni.
Erano tornati a Hogwarts da pochi giorni: non sapeva se Penthesilea avesse frequentato le lezioni lo stesso in quel periodo, ma Artemis non lo aveva fatto. Aveva ripreso possesso del suo letto nel dormitorio e lì aveva passato il tempo che andava dal suo ritorno a quella lezione.
Quel viaggio, quell'esperienza, lo aveva colpito così prepotentemente, come le onde di una tempesta, che per quel periodo di tempo non aveva potuto fare altro che restare a letto, pensando. Aveva avuto a malapena la forza di alzarsi per andare in bagno e a mangiare.
Ma non poteva continuare così: doveva tornare a Hogwarts attivamente, riprendere le lezioni. Ritornare ad essere sé stesso.

Entrò in aula piuttosto in ritardo, qualcosa che solitamente non esisteva per lui. Si era preparato velocemente, era stata una decisione praticamente dell'ultimo momento: aveva ancora i capelli scompigliati dal letto. Fece un cenno di saluto verso il professore: sapeva quanto odiasse la mancanza di disciplina e di rispetto, ma di più non poteva proprio fare.
Vide che, in aula, si trovavano sia ragazzi che conosceva, sia gente a lui sconosciua.
Già... il corso Base, quest'anno, si era unito al loro. Dunque, aule più piene e lezioni più frequenti, a quanto pare.
Penthesilea era seduta verso il fondo dell'aula, sotto quella che sembrava una sfera completamente rossa. A quanto pare, i posti questa volta erano numerati, o comunque ordinati secondo un ordine ben preciso. Quando le passò accanto, Artemis si sforzò di accennare un sorriso, ma sapeva che Penthesilea non era stupida. In fondo, era stata con lui durante quel lungo giorno, e sapeva benissimo come ne era uscito.
Trovò il suo nome sotto una sfera di un azzurro quasi accecante. Si trovava seduto vicino a Gadwyn, a cui accennò un altro segno di saluto, ma niente di più.
Oh, non aveva portato neanche il materiale...
E, onestamente, non se la sentiva nemmeno di provare ad indovinare l'argomento di quella lezione. Trasfigurazione dei colori? Impossibile, era già stato affrontato l'anno precedente anche dal corso base con quelle mele.
Non lasciò vagare i pensieri come al suo solito, ma sperò che la lezione iniziasse presto.
 
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Damian Grayson
view post Posted on 10/10/2014, 23:08     Top   Dislike




A quanto pare Alcaeus Wisdom non aveva perso l'abitudine di rendere la sua stanza più gelida di una montagna innevata a dicembre. Ma non conosceva l'esistenza di qualsiasi magia di riscaldamento? O forse lo faceva apposta?
Non che soffrisse il freddo: era stato abituato per anni a vivere per strada, anche nei mesi più duri, ignorando neve, pioggia e vento.
Ma era comunque una cosa fastidiosa, visto che tecnicamente in questo caso non si trovava in giro per la Britannia, ma in una scuola dove tutte le altre aule erano riscaldate. E poi, diavolo, era ottobre: come faceva ad essere già così fredda?
Quando entrò, si rese conto che c'era qualcosa di strano quel giorno nell'aula: delle sfere colorate che si trovavano sopra i banchi. C'erano anche altre cose, ma Damian non era un tipo da prendere in considerazione i dettagli.
Salutò con un cenno del capo il professore, per poi andare a cercare il suo nome: lo trovò sotto una sfera di un rosso molto acceso, e accanto ad una ragazza dai capelli praticamente in tinta con la sfera.
Non la salutò in alcun modo. Semplicemente, si sedette, aspettando che la lezione iniziasse.
O che Alcaeus Wisdom decidesse di alzare il riscaldamento.
 
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Olette Fey
view post Posted on 10/10/2014, 23:29     Top   Dislike




SE PER L'AMOR DEL CIELO WISDOM NON SI DECIDEVA A RENDERE QUEL POSTO PIU' OSPITALE, AVREBBE GIURATO SU TUTTI GLI DEI E GLI SPIRI DELLA FORESTA CHE DI NOTTE GlI AVREBBE RASATO TuTTA LA SUA MALEDETTISSIMA BARBA.
A ZERO.
E I SUOI CAPELLI SAREBBERO DIVENTATI ARANCIONI COME LA SUA SFERA.

"Etciù!" Fu questo quello che definì l'ingresso in aula di Olette, che si portò le mani davanti al naso subito dopo lo starnuto. Estrasse dalle tasche un fazzoletto di tessuto, portandoselo al naso e soffiandoselo, mentre squadrava la stanza. Troppe persone, per i suoi gusti. E troppi colori, sempre per i suoi gusti. "Professore." Salutò, anche se avrebbe voluto picchiarlo e basta. Per l'amor del cielo, non era possibile che ogni lezione si trasformasse nella sua voglia omicida verso Alcaeus Wisdom.
La sfera sopra il suo nome era arancione: non troppo lontana, ma neanche vicina a quella di Kairi. La salutò apertamente, passandole accanto per raggiungere la sua postazione, con una grossa pacca sulla spalla, poi andò a sedersi.
Scrutò l'aula, pensierosa: con l'unione dei due corsi, sperava di sedersi almeno qualche volta con suo fatello... invece, l'unica volta in cui Sora riusciva a staccarsi dalla lupa mestruata, ecco che i posti non erano decisi da loro.
E che cazzo.
Si trovava seduta accanto ad un ragazzino che aveva visto poco, appartenente ai Tassorosso: sicuramente l'anno precedente era stato del Corso Base.
"Bel colore l'arancione, eh?" Disse, salutandolo a modo suo, e stravaccandosi sul suo posto, con le gambe spalancate -fortuna che indossava dei pantaloni maschili- ed un'espressione annoiata: la femminilità l'aveva proprio lasciata nella Foresta Probita, eh.
 
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Hayner Silente
view post Posted on 10/10/2014, 23:39     Top   Dislike




Il freddo gli baciò la pelle, con gentilezza e grazia. Una sensazione insolita, per un luogo caldo e accogliente come la grande Hogwarts. Hayner entrò nell'aula, sperando di non essere in ritardo, purtroppo non si era ancora ambientato e persino per il suo senso dell'orientamento quel castello rappresentava una sfida non indifferente. Oltretutto, aveva dovuto capire cosa intendesse fare Selphie quel giorno. Era difficile non sentirsi un pesce fuor d'acqua, anche con tutte le raccomandazioni di suo Padre, e la vicinanza di Selphie aveva assunto una connotazione completamente nuova ai suoi occhi. Dove prima vedeva solo una ragazza petulante e fin troppo selvatica per i suoi gusti, ora vedeva anche una compagnia più o meno sopportabile, l'unico appiglio che gli restava alla sua Bedegraine.

- E' un onore, Lord Wisdom - disse entrando nell'aula, regalando a tutti i presenti un piccolo sorriso conciliante. I suoi occhi rimasero fissi quasi per tutto il tempo sull'uomo che si trovava allo scranno del Maestro. Altero e autoritario, a prima vista, un pezzo di roccia e ghiaccio, gelido come la sua aula. Il tipo di uomo con cui suo Padre sarebbe sicuramente andato d'accordo. - Vi chiedo scusa per essere giunto così vicino al limite d'orario. Questo castello è ancora nuovo per me, e dovevo accertarmi che la mia compagna di viaggio mi seguisse. Vi faccio le mie più sentite scuse - concluse, con un profondo inchino. Doveva ancora essere in orario, visto che le porte erano aperte. La sua presenza era comunque una sorpresa, per certe persone. Sora e Roxas, ad esempio, non avrebbero mai potuto immaginare che sarebbe venuto davvero a Hogwarts, da loro.

Sperando di non venir buttato fuori dall'aula, si sarebbe quindi messo alla ricerca del suo posto, che, ironia della sorte, sarebbe stato accanto a quello di Sora. Mentre scendeva verso il banco, rivolse un caldo sorriso a Roxas, di quelli che gli mostrava sempre quand'erano piccoli. La sua espressione sbalordita lo rendeva felice. Sperava che per il suo amico fosse stata una bella sorpresa. E anche per Sora, ovviamente. Da quando li aveva incontrati, aveva sempre sperato di rivederli.
- E' tutto molto emozionante... - avrebbe detto piano a Sora, per poi voltare ogni sua attenzione verso il Maestro. La lezione sarebbe presto cominciata, ed era curioso di vedere cosa si facesse a Hogwarts.
 
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Selphie E. Boenn
view post Posted on 11/10/2014, 00:35     Top   Dislike




Quel posto era decisamente diverso da come se lo aspettava. Dopo tanto tempo passato nelle foreste, prima nella Tribù e poi a Bedegreine, si sentiva lievemente in gabbia. Inoltre, c'erano decisamente troppe persone. In realtà, anche a Bedegraine aveva tanti fratelli, anche lì c'erano state più persone rispetto alla Tribù, ma loro li conosceva tutti, ormai.
C'era da dire, però, che quel posto era il paradiso.
Un letto caldo, acqua e cibo sempre disponibili senza alcuno sforzo, riparo dalle interperie, persino bagni, anche se Selphie faceva fatica a ricordarsi di potersi lavare. Era arrivata da pochissimo a Hogwarts insieme ad Hayner, e c'era già così tanto da assimilare.
Arrivarono in ritardo alla prima lezione. Non era stata di certo colpa loro: in fondo, erano lì da pochissimo, e poi c'erano quelle scale che a quanto pare ogni due per tré decidevano di cambiare direzione.

Duh, certo che non era colpa loro!

Quando Hayner entrò, cominciò subito con salamecchi su salamecchi per il professore. Selphie roteò gli occhi, sbuffando, e superando la cattedra senza neanche una parola per un saluto.
Come se fosse davvero lì perché voleva seguire una noia come Trasfigurazione.
Le facce dei due demoni quando la videro furono impagabili, proprio come se le era immaginate durante i suoi sogni, se non ancora migliori. Con un sorriso freddo, andò a cercare il suo nome e lo trovò sotto una sfera completamente grigia. Ci si sedette, senza dire una parola.
Con lo sguardo, andò a cercare il posto di Hayner: che casualità, era finito proprio al demonio maggiore.
 
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view post Posted on 13/10/2014, 23:20     Top   Dislike
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L'aula si riempì in poco tempo e la gente gradevole era davvero poca. Forse vi era Penthesilea. Neanche il viso di Xavier riuscì più a farla sentire meno sola, si confondeva con quelli di coloro che avrebbe preferito non rivedere. Tutti gli altri le sembravano persone del tutto estranee o peggio, non degne della sua attenzione. Studenti che si trovavano lì quasi per caso, che non le ispiravano simpatia per nessun motivo al mondo. Gente con cui lei non avrebbe mai voluto avere niente a che. Non avevano niente in comune e l'unica cosa che poteva fare era evitare di guardarli, cercare di pensare solo a se stessa e sperare che dal nulla spuntasse fuori qualcuno che riuscisse ad interessarla almeno un minimo, anche se era difficile.
Aveva provato tale sensazione prima della pausa estiva, quando aveva incontrato un altro Grifondoro su una delle torri di Hogwarts, ma in quel momento lui non non c'era. Forse non l'avrebbe mai più rivisto e allora la noia avrebbe continuato ad imperversare contro di lei.
Respirò profondamente, ma piano, abbassando gli occhi sul banco nella speranza di poter iniziare subito quella lezione, per poi poter uscire da lì in fretta.
 
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