Lezione di Storia della Magia 994/995, Aperta a tutti gli studenti

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view post Posted on 15/9/2014, 22:53     Top   Dislike
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Di nuovo, dopo la pausa estiva, i fanciulli che avevano avuto il grande privilegio di essere chiamati a frequentare la scuola di magia di Hogwarts, erano ritornati tra le mura protette del castello ove avrebbero continuato ad apprendere le fondamenta dell'arte magica e non solo.
L'anno precedente era stato utile per dare a molti di loro le basi e per far conoscere dell'altro di appropriato a tutti coloro che erano già stati avviati alla magia grazie alle famiglie di origine. Quest'anno invece, dal momento che il livello dei presenti era ormai stato livellato, avrebbero compiuto insieme il passo successivo, venendo istruiti in ciò che ancora non conoscevano.

La lezione di storia della magia si sarebbe tenuta come di consueto non in una fredda aula dalle mura grigie, ma in un salotto più confortevole, poichè Rowena era fermamente convinta che la storia dovesse essere raccontata come un racconto, così da venir più facilmente ricordata. Non era facile far tornare alla memoria racconti sentiti dalle bocche di amici, parenti o viandanti? Ebbene, seguendo questo principio, lo stesso sarebbe accaduto all'interno di quella sala.

Rowena attese l'arrivo di tutti gli studenti, seduta su una comoda e grande poltrona rossa, con le vesti blu che ricadevano fluidamente sul suo corpo, senza però segnarne ogni curva, in modo elegante, casto e rispetto. La chioma di capelli neri ricadeva sulle sue spalle raccolta in una folta ed ordinata treccia, riposta tutta da una parte.

Quando gli studenti sarebbero entrati man mano nell'aula, avrebbero potuto leggere ciò, scritto a grandi lettere su una lavagna posta accanto alla fondatrice:

Sento e vedo sacre genti
Grandi e piccole, nel regno di Heimdal
mi chiedi Valford, che io ti racconti
gli antichi miti degli uomini,
che mi immerga nelle profondità della memoria.

Il mondo cominciò in un'età d'oro
Ricordo giganti nati nel principio del tempo,
Che mi allevarono in tempi molto lontani a me,
Nove mondi io ricordo, nove radici dell'albero del potere,
Che sosteneva i mondi ed anche i mondi sotto la Terra.

Nei principi del tempo non esisteva niente;
non esisteva sabbia, né mare, né le fredde onde,
non esisteva la terra, né gli elevati cieli;
Solo un gran vuoto; sorto dal niente,

Fino a che i figli di Bur alzarono le terre,
crearono la Terra del Mezzo, un posto incomparabile.
Dal Sud brillò il sole su un mondo di rocce.
L'erba incominciò a crescere ed i campi rinverdirono.

Gli Aesir si riunirono in Idavoll
Idavoll alti templi ed altari alzarono
costruirono fucine per fare ricchi tesori
inventarono tenaglie ed attrezzi




Questo sarebbe stato l'argomento della lezione.

Potete rispondere con il vostro ingresso in aula fino a giorno 18 Settembre.
 
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Garm Halfelf
view post Posted on 16/9/2014, 14:25     Top   Dislike




Un nuovo anno era iniziato nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Anno alquanto umiliante per la casata di Garm Halfelf che, lasciato l'arco in sala comune, si stava avviando verso l'aula di storia della magia. Erano infatti arrivati ultimi nella coppa delle case, ed egli stesso riconobbe che pur avendo dato il massimo era ormai tardi: era arrivato quasi alla fine dell'anno nella scuola. Maledizione! A Hogsmeade aveva comunque avuto tempo di riflettere su come iniziare ad affrontare al meglio quell'anno.
Ad ogni modo, il tasso finalmente raggiunse il salotto dove si sarebbe tenuta la lezione, e dopo un veloce:

"Buongiorno lady Corvonero!"

Si sedette al suo posto, cominciando a osservare la lavagna. Dalle righe di lettere scritte dalla fondatrice cominciò a farsi un'idea di cosa avrebbe dovuto affrontare in quella lezione.
E sinceramente si aspettava di peggio.
 
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Finn Caulfield
view post Posted on 16/9/2014, 15:55     Top   Dislike




Storia della magia. Finn la reputava una materia decisamente noiosa. Insomma, era sincero, quando diceva di odiarla. Finn amava la pratica, usare la bacchetta. Che detto in quel modo poteva sembrare decisamente equivoco... Ma non c'era nessun doppio senso, sul serio. Cioè, amava anche quello ma... Bah, lasciate perdere.
Quindi, abbiamo capito che Finn non amasse le materie teoriche. Perché, allora, si affrettava ad arrivare al salotto di Storia della Magia? Puro amore fraterno. Aveva giurato ad Erin che sarebbe stato presente, e non poteva deluderla, non in quel momento così delicato per lei e per i suoi nervi. Ah, e se Kieran avesse scoperto che saltava le lezioni, l'avrebbe scuoiato vivo. Senza esagerare. Ne sarebbe stato capace, si. Decisamente.
Si era alzato di soprassalto, e non aveva nemmeno provato a prepararsi decentemente, vestendosi come un automa, ancora mezzo addormentato. E quindi, vestito con le prime cose che aveva trovato, spettinato e con gli occhi ancora pesanti per il sonno, si avvicinava sbadigliando al salotto di lady Corvonero.
Vi entrò, strofinandosi un occhi, e subito cercò con lo sguardo Erin. Quando non la vide, si disegnò un sorriso sulle sue labbra. Era stato bravo, c'era solamente un altro studente, presente. Aveva fregato la sorellina perfetta, finalmente.
Buongiorno, Madama Corvonero! salutò la fondatrice con un sorriso, per poi cercare un posto lontano da lei: magari, sarebbe riuscito a sonnecchiare. Si accorse dopo, della lavagna, e anche se vedeva che vi era scritto qualcosa, non riusciva a leggere. Colpa del sonno, colpa di quella miopia che accomunava tutti i Caulfield che li costringeva ad assottigliare spesso gli occhi per vederci meglio e a guardare gli altri dall'alto al basso, come si suol dire.
 
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view post Posted on 17/9/2014, 18:31     Top   Dislike
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Da quell'anno i corsi che precedentemente erano stati separati, avrebbero iniziato a seguire insieme tutte le lezioni. Questo significava che le classi sarebbero state molto più piene dell'anno prima. Ciò non avrebbe disturbato minimamente Layne, anzi l'avrebbe resa molto più felice dato che essendo in pochi sarebbe stata autorizzata e non calcolare più di tanto nè il suo parente Xavier, nè tutti gli altri possibili tipi di parenti che avrebbe potuto ritrovarsi per caso dati tutti gli accordi che lui si era messo in testa di trarre a destra e a manca.
Quando entrò salutò cordialmente la fondatrice, ma non calcolò minimamente tutti gli altri presenti, non perchè non avesse il coraggio per paura di trovarsi qualche presunto parente in mezzo ai piedi... be' sì forse un po', ma principalmente non ne aveva voglia.
Si sedette al primo banco, così non avrebbe avuto neanche tutti gli altri davanti, ma solo la fondatrice e avrebbe guardato solo lei. Senza guardare neanche la porta d'ingresso, ovvio.
 
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Seylen Lux Gaunt
view post Posted on 17/9/2014, 18:37     Top   Dislike




Nuovo anno, nuove avventure avrebbe potuto dire qualcuno. Non lei però. Nuovo anno significava nuove responsabilità e quindi nuovi problemi.
La famiglia ormai allargata dei Gaunt aveva ormai preso piede, nonostante la ritrosia fin troppo evidente della Grifondoro. Secondo Seylen quella ragazza sarebbe dovuta stare lontana da tutti loro, ancora ricordava fin troppo bene quel che le era successo l'anno prima quando aveva cercato di trovare un punto di contatto con lei. Era svenuta e aveva preferito tornarsene nei dormitori di Serpeverde, tanto quello che era successo l'aveva lasciata perplessa.
Erano un mistero ed ancora Serpeverde non aveva deciso di rivelare loro quel che davvero contava.
Avrebbero dovuto aspettare, forse anche tanto.
Myron si era dimostrato, come sempre, saggio e intento a fidarsi delle parole di loro zio. Seylen aveva dovuto fare altrettanto, nella speranza che non nascessero problemi non considerati.

Percorse i corridoi fino al salotto di Storia della magia, ove Rowena Corvonero li stava già attendendo. La salutò con un cenno del capo ed un saluto cortese, poi si sedette, come l'altra Gaunt al primo banco, ma notò che l'altra non avesse la minima intenzione di socializzare. Peccato per lei.
 
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view post Posted on 18/9/2014, 22:58     Top   Dislike
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Si era svegliata male, quel giorno, decisamente. Forse aveva dormito male, era tutta indolenzita e aveva un assurdo mal di testa. Tuttavia, nonostante i suoi nervi fossero sul punto di cedere, guardando allo specchio vedeva un'Erin più sana, più rosea, con le guance più piene. Stava riacquistando tutti i chili persi nell'inverno. L'aria di casa le faceva bene, Erin non si faceva problemi ad ammettere di essere irlandese fino al midollo. Ma erano i suoi occhi chiari, sempre vacui, persi chissà dove, oppure febbricitanti, che rivelavano il caos interiore della Caulfield. Erano successe tante cose, troppe, troppo vicine. Thierry aveva paura che scoppiasse, gliel'aveva detto, a Waterford. Erin non riusciva a capire come mai Thierry non capisse il perché di tutto quello stress, e che anzi la spingesse con forza verso le sue paure più grandi, incurante dei suoi sentimenti.
I capelli scuri erano più indomabili del solito, dopo innumerevoli tentativi per cercare di trattenerli in una treccia ordinata, Erin aveva lasciato perdere, lasciandoli liberi sulle spalle. Nonostante le provocasse ancora qualche brivido, Erin indossò il medaglione di Thierry, più per abitudine che per altro. E quindi, dopo essersi preparata lentamente, molto lentamente, quasi estenuante, era scesa dalla torre di Corvonero, dirigendosi verso l'aula di Storia della Magia. Non pensava di essere troppo in ritardo, ma quando entrò nella stanza, si accorse di esserlo. Era già arrivato persino Finn. E fu da lui, infatti, che si diresse, dopo un saluto distratto alla fondatrice della sua casata, senza quasi accorgersi della presenza degli altri studenti.
Finn. lo salutò, prima di sedersi. E poi iniziò a giocherellare con la grande mano del fratello, appoggiando la testa alla sua spalla.
 
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view post Posted on 21/9/2014, 21:13     Top   Dislike
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Se non avete ancora postato, potete ancora farlo, però dovete dire di essere già arrivati a lezione.


Le porte si chiusero appena gli ultimi studenti vararono l'uscio. La stanza era piena, ogni poltrona era stata riempita e dunque erano pronti per iniziare la lezione. Rowena si posizionò esattamente di fronte all'intera classe alzandosi dal suo scranno, per poi avanzare a lenti passi davanti a tutti, senza però intaccare la visuale della lavagna.

"Quello che leggete è l'inizio del Völuspá, un poema in cui sono narrati miti di origine nordica. Tale poema si trova insieme al Hávamál, all'interno dell'Edda, una delle due grandi gruppi in cui è racchiusa tale mitologia. L'Edda è in realtà composto da due manoscritti, uno è il Codes Regius, formato da ventinove poemi, mentre il secondo, formato da sette poemi include proprio il Völuspá e l' Hávamál. Rispettivamente tali nomi significano "Le profezie della Sibilla" e "Le parole dell'Eccelso". Esistono poi anche i poemi Skaldicos. Lo studio dell'Edda è fondamentale per compredere la basilare cultura esoterica dei miti nordici."

Probabilmente quella non sarebbe stata una lezione leggera, almeno da come era partita, ma Rowena era fondamentalmente sicura dell'interesse che racchiudevano quei miti, quelle storie.

"Vorrei analizzare con voi alcune parti del poema che trovate qui scritto"

La fondatrice di Corvonero si avvicinò dunque alla lavagna e con la bacchetta stessa iniziò ad indicare alcune parole precise.

"Qui si parla di Heimdal. Egli era il guardiano della dimora degli Dei. In quest' altro punto viene nominato Valford, ovvero uno dei tanti nomi in cui veniva nominato Odino. Qui, dove si parla delle radici dell'albero cosmico, si fa riferimento ad Yggdrasil, l'albero cosmico. Questa è ovviamente solo una parte di tale poema e come avrete capito parla della 'Creazione'."

Rowena fece una pausa per poi allontanarsi dalla lavagna e raggiungere nuovamente il centro della sala.

"In origine esistevano solo due cose, il vuoto chiamato GINNUNGAGAP e l'albero cosmico che sorregge i mondi, YGGDRASIL. Le radici dell'albero nascondeva due regni, MUSPELL, il regno di fuoco, e NIFELHEIM, il regno dell'oscurità e della nebbia. In mezzo si trovava HVERGELMIR, una sorta di contenitore pieno d'acqua viva che alimentava le acque di dodici grandi fiumi sospesi sul vuoto che abbiamo prima nominato. Tali fiumi, precipitando nel vuoto, formavano soltanto dei blocchi di ghiaccio. Questa situazione iniziale, è chiamata Caos."

La Corvonero fece una pausa per permettere agli studenti di avere il tempo di prendere tutti gli appunti del caso, quindi continuò.

"Un giorno il fuoco di Muspell cadde sul ghiaccio, dando il via al processo di creazione del mondo, dagli animali, agli uomini, alla terra, alle stesse divinità. Nasce adesso la vacca AUDHUMLA, chiamata anche Madre Spazio. Audhumla dona la vita a due giganti, Bur e Ymir. A questo punto iniziano a nascere i mondi sostenuti dall'albero cosmico, sono in tutto nove di grandi dimensioni, poi vi è la MIDGARD, la terra degli uomini, e poi il NILFLHEIM che rappresenta le infradimensioni. Tutto ciò era dunque retto e collegato dall'albero Cosmico. Gli dei nascono in un momento ancora successivo, grazie all'unione di Bor, fratello di Bur, con un altro gigante. I primi dei sono Odino, Vili e Ve."

nicolai-abraham-abilgaard-ymir-la-mitologia-nordica



Accanto alla lavagna comparve una raffigurazione molto semplice di una parte di tale poema, riguardante proprio la vacca.
Questa volta Rowena Corvonero tornò a fermarsi, ma come aspettandosi delle domande o delle osservazioni da parte degli studenti. Tali osservazioni sarebbero anche potute non arrivare ed in tal caso lei avrebbe continuato su quella linea la lezione del giorno.
 
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view post Posted on 25/9/2014, 21:51     Top   Dislike
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Il Guardiano della Luce.


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E di nuovo, Hogwarts lo accoglieva nel suo abbraccio. Dopo quella lunga e tremenda estate, Roxas si sentiva nuovamente a casa, parte di una realtà confortevole e sicura. Il mondo, lì fuori, era pieno di orrori sconvolgenti da qualunque punto di vista, che provenivano da qualsiasi fonte. Non solo Maghi, o Babbani, o creature magiche... no, no. Magari fosse stato tanto semplice. Quelle giornate dell'estate della Britannia sarebbero rimaste indelebili nella sua mente, marchiate a fuoco e in grado di bruciare in eterno come la più terribile delle fiamme. Eppure, qualcosa in lui era cambiato. Sentiva rabbia, rimorso, dolore. Ma anche un bisogno disperato di andare avanti e lasciarsi tutto alle spalle. Doveva arrendersi all'idea di non avere più un passato, ma solo un futuro. Non sarebbe servito a nulla voltarsi, né sperare di cambiare qualcosa. Era fatta, era finita.

Fu un sollievo potersi buttare nuovamente tra le lezioni, lasciare che la mente si riempisse di qualcos'altro che pensieri negativi che lo fustigavano con violenza. Adesso, perlomeno, avrebbe potuto sentirsi più utile, e avvertire un aumento della sua autostima quando faceva qualcosa nel modo giusto. Solo a Hogwarts, in effetti, riusciva a fare le cose nel modo giusto.
Era entrato, salutando cordialmente Lady Corvonero, a cui doveva la vita. Dalla sera della sua trasformazione in Lupo Mannaro, la sera in cui fu aggredito e sia lui che Sora, per poco, non rimasero uccisi, la sua vita aveva iniziato sconvolgimenti irreversibili, che però erano stati fattibili solo con l'aiuto indispensabile della Fondatrice. E anche di Serpeverde, certo, ma non voleva pensare a lui. Non voleva avere niente a che fare con quell'uomo.

Era contento di avere ancora Sora accanto a sé. Era bello potergli stare accanto. Avevano passato gran parte dell'estate insieme, ma non gli riusciva proprio di stancarsi della sua presenza. Specialmente dopo quell'estate, non sarebbe più riuscito a farne a meno. Mai più.
Gli sorrise con dolcezza, per poi concentrarsi sulle parole della Fondatrice. Avrebbero parlato dei grandi miti del Nord: Roxas aveva letto in biblioteca delle grandi invasioni svolte ai danni dei regni britannici alcuni secoli prima, le razzie dei vichinghi, chiamati soltanto pagani e con altri appellativi poco nobilitanti. La loro mitologia trasmetteva una gran forza, ma anche aspetti sanguinari. Non poté fare a meno di notare che si parlava della Creazione... così diversa da quella a cui era abituato.

Non sapeva bene se dire qualcosa o no, ma poi capì di non averne bisogno, per il momento. Rimase quindi tranquillo, attendendo che la Fondatrice riprendesse il suo racconto. Ne stava rimanendo affascinato.
 
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Sora Fey
view post Posted on 26/9/2014, 08:42     Top   Dislike




Da quando era giunto a Hogwarts l'anno prima, la vita di Sora era cambiata in maniera esponenziale. Non solo aveva conosciuto Roxas, e la verità sulla morte dei suoi genitori, ma era cambiato nel profondo, sia di carattere, che di spirito.
Le sue abitudini erano variate, il suo approccio alle cose, persino i suoi ritmi. E, quell'estate, doveva ammettere di essersi trovato un po' a disagio nella Tribù: non per qualche motivo negativo o particolare, anzi, ma semplicemente perché ormai si era abituato ai ritmi di Hogwarts e l'estate non era stata abbastanza per uscire da una routine così ormai affermata. Quell'estate, poi, con quello che era successo...
Non sapeva se era contento di tornare al castello. Una parte di lui, ora che Roxas era stato accettato alla Tribù, voleva che rimanessero lì, entrambi, e vivessero la loro vita in tranquillità.
Ma avevano ancora molto da imparare, e poi Roxas...
Beh, alla fine tornare ad Hogwarts voleva dire incontrare nuovamente gli amici che si era fatto, continuare le sue lezioni da Animagus, e imparare tantissime nuove cose. Gettarsi nelle lezioni sarebbe stato il modo migliore per riprendere la vita scolastica, questo era poco ma sicuro.
Si trovava seduto, come al solito del resto -e non capiva come nessuno non avesse avuto almeno un sospetto, mai-, accanto a Roxas, e ascoltava la lezione della Corvonero con aria confusa. Non perché la donna non si sapesse spiegare: in una materia abbastanza pesante come Storia della Magia, e complicata, era normale che l'insegnante dovesse parlare in maniera chiara.
Semplicemente, dopo l'anno prima, quando quasi tutte le lezioni risalenti alla storia anche nelle altre materie erano c'entrate con la grecia, o con nomi e leggende derivanti da essa, quell'estate aveva chiesto a suo zio, quando non era impegnato a stare con Roxas (che dell'esperienza alla Tribù si sarebbe ricordato tre cose: di lui, di quando Riku gli chiedeva di allenarsi con le armi, e di quando la madre di Riku lo rapiva per stare in sua compagnia. La donna lo aveva letteralmente adorato), di insegnargli il più possibile su miti e leggende grece. E ora, invece, si parlava dei nordici, di cui non sapeva niente.
La sua solita fortuna.

Le parole davanti a loro sembravano quasi una filastrocca, ma sapeva che si trattava di un mito. Un mito sulla Creazione del mondo, diversa per tutte le religioni e le leggende.
Certo che quei nordici avevano davvero dei nomi IMPRONUNCIABILI!
Seguì le parole della Corvonero in maniera attenta, ma in certi momenti si trovava confuso. Va bene, in principio c'erano Ginnungacoso e Yggdrasil, ma da dove provenivano? Erano sempre esistiti secondo la leggenda, nonostante questa fosse la creazione? E se sì, da dove provenivano?
Erano domande che voleva fare, ma sapeva che, spesso, queste leggende partivano da cose senza molto senso, o che comunque c'era sempre qualcosa "prima" della vera e propria leggenda, e un po' temeva di fare la figura dello sciocco.
Magari dopo lo avrebbe spiegato...
Solitamente non lo faceva, perché aveva una memoria piuttosto buona, ma cominciò ad appuntare i nomi, troppo difficili per poter essere ricordati in maniera normale. Avrebbe dovuto studiarseli ben bene.
La donna continuò a parlare della nascita dei due giganti, dei vari mondi e delle...

"Infradimensioni?" Si lasciò sfuggire. Non aveva alzato la mano, diamine! La sollevò subito, sperando che valesse comunque. "Esattamente, che cosa sono...?"
Ecco, questa era sinceramente una domanda più stupida rispetto a quelle che aveva pensato prima, ma non conosceva il significato di quella parola e per studiare bene l'argomento avrebbe dovuto capire tutto, in fondo.
 
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view post Posted on 28/9/2014, 23:40     Top   Dislike
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Una domanda provenne da parte del Tassorosso Sora Fey il quale chiese qualcosa di apparentemente semplice una definizione, ma quella in tale contesto poteva non sembrare così facilmente intuibile, almeno non per tutti i presenti.

"Le infradimensioni possono essere definite come dei mondi diversi da quello a noi noto, dei luoghi diversi da questo il cui ogni cosa può essere diversa, mondi in cui l'energia e la vita sono altrettanto diversi."

Quello era il modo più semplice in cui avrebbe potuto far capire loro l'essenza di quella parola.

"A questo punto esistono due versioni del mito. Una di queste dice che dal gigante Ymir nacquero i primi due umani, Ask e Embla. Ma questi non furono le uniche due creature da lui discese. Il gigante infatti portava con sè dei segni del male, e dunque gli altri suoi discendenti, a differenza di Ask ed Embla, saranno incarnazione del male, i giganti del ghiaccio. E' così che ha inizio la lotta tra gli Dei e i Giganti del Ghiaccio, vicenda principale dell'epopea mitologica norrena.
Una seconda versione invece afferma che i tre dei, Odino, Vili e Ve uccisero il gigante e poi crearono la terra".


A questo punto tornò a comparire un'altra strofa dell'epopea alla lavagna, poche righe questa volta, nulla di particolarmente lungo come era stato per la precedente scritta.

Dalla carne di Ymir la terra fu creata,
e dalle sue ossa le rocce,
la volta del cielo fu fatta col cranio del gigante di ghiaccio,
ed il mare si formò col suo sangue.


"Secondo questa seconda versione la prima coppia umana venne creata da loro da un pezzo di legno. La vita venne data loro da Odino grazie al suo alito, Ve fece loro dono dei sensi, mentre il dono di Vili fu l'intelligenza."

Per coloro che provenivano da tradizioni babbane, quella storia doveva sicuramente risuonare familiare, ma ciò era ovvio poichè in tuttte le culture quella che veniva chiamata "creazione" aveva sempre qualcosa di simile, poichè primordiale e basata su fondamenta semplici, basiche e comuni. Rowena però trovava la mitologia Norrena particolarmente affascinante, a differenza delle altre.

"Il luogo in cui risiedevano le tre divinità era Asgard, ovvero i cieli, i mondi superiori, che erano tuttavia collegati con il mondo fisico, il Midgard, grazie ad un particolare arco-iride fatto di fuoco alla cui guardia era dedito il dio Heimdall. Così vivevano senza alcuna preoccupazioni, il loro cibo erano le mele della gioventù che permettevano loro di essere sempre giovani e vitali".

Le mele, altro elemento ricorrente nella creazione che sicuramente i nati babbani avrebbero riconosciuto immediatamente.

"All'interno di Asgard non vi era una sola dimora, ma diverse e a loro volta gli dei venivano divisi in due categorie precise. Vi erano gli Aesir, i guerrieri che avevano sede nel Valhalla e il loro capo era Odino, e poi vi erano i Vanir, divinità inferiori, della natura e della fertilità, che avevano sede nel Vanaheim. Questa è una delle poche caratteristiche che mette distanza con altre tipologie di miti della creazione, infatti è l'unica differenza tra divinità che si riscontra. La mitologia norrena è basata soprattutto sulle divinità guerriere, gli Aesir."

Rowena fece una nuova breve pausa così da permettere a tutti di prendere appunti, quindi continuò.

"Adesso tratteremo in modo più specifico di Odino. Era detto 'padre degli dei', ma anche 'signore della guerra'. Dal suo trono sul Valhalla si contemplavano tutti i nove mondi esistenti. Veniva accompagnato da due uccelli che portavano a lui tutte le informazioni sui nove mondi. Odino è conosciuto come il più saggio degli dei, ma questa saggezza venne da lui conquistata con grande sacrificio. Cercò la saggezza a lungo, fin quando non scoprì che nelle radici dell'Yggdrasil si trovava un pozzo la cui acqua era in grado di dare la saggezza. Questo pozzo era tuttavia custodito dalla testa della decapitata dea Mimir. Ella chiese a Odino un sacrificio per poter bere l'acqua del pozzo ed egli sacrificò uno dei suoi occhi. Tutto ciò è narrato in un racconto:"

So che fui appeso da quell'albero che il vento frusta,
oscillandomi per nove lunghe notti,
ferito dal filo della mia stessa spada,
rovesciando il mio sangue per Odino,
io stesso un'offerta a me stesso:
fagotto all'albero
le cui radici nessun uomo
e dopo caddi svenuto.

Nessuno mi diede da mangiare,
nessuno mi diede da bere.

Contemplai il più profondo degli abissi
fino a che vidi le rune.
Con un grido di rabbia le afferrai,
e dopo caddi svenuto.

Nove terribili canzoni
del glorioso figlio di Bolthor imparai
ed un sorso presi del glorioso vino
servito da Odrerir.

Ottenni benessere
ed anche saggezza.
Saltai di una parola ad un'altra parola
e di un atto ad un altro atto...


"Da qui in poi Odinò combatterà molte battaglie contro i giganti del ghiaccio, grazie alla sua saggezza e alla sua spada magica. Infinè andrà a riunirsi nel Valhalla con le anime degli eroi morti durante i combattimenti, nell'attesa della battaglia finale, nel Ragnarok"

Qui Rowena si fermò. Attese il riscontro da parte degli studenti, attese domande ed osservazioni. Era stata messa molta carne sul fuoco, sarebbe stato lecito avere dei dubbi.
 
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view post Posted on 1/10/2014, 21:27     Top   Dislike
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Lezione sulla mitologia norrena, be', WOW.
Quello probabilmente sarebbe stato uno degli argomenti che più l'avrebbero interessata in assoluto, che si trattasse di seguirla nel Medioevo o nel futuro. Insomma, aveva sempre sentito una certa curiosità nei confronti di quella storia mitologica, però non aveva mai davvero avuto modo di approfondirla.
Vi erano molti nomi complessi che probabilmente avrebbe avuto problemi a ripetere lei stessa, ma non poteva dire che non fossero interessanti. Non sapeva del sacrificio di Odino, nè di tutto il resto riguardo alla differenza tra le divinità. Dunque non le restò altro da fare che iniziare a prendere appunti come una forsennata. In questo modo almeno avrebbe ricordato il tutto in modo più preciso ed avrebbe potuto studiarlo successivamente senza la paura di essersi persa qualcosa per strada.
Quando la fondatrice fece una pausa, Layne ne approfittò per rivedere gli appunti, per poi sollevare lo sguardo verso la lavagna e leggere quanto era stato scritto: affascinante, molto affascinante.
 
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view post Posted on 2/10/2014, 20:45     Top   Dislike
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Ormai che gran parte degli argomenti sulla lezione era stato trattato ed avanzava del tempo, Rowena decise di approfittarne facendo compiere agli studenti un lavoro all'interno della stessa aula. Con un movimento fluido fece aprire un armadio posto infondo al salone e lasciò che alcuni libri si adagiassero sui banchi degli studenti.

"In questi libri troverete tutto ciò che riguarda quest'argomento, comprese informazioni sulle altre divinità come Balder, Thor, Freyr e Freyja. Voglio che prima di uscire da qui ognuno di voi mi consegni un rotolo di pergamena con un riassunto che riguardi la vita e le vicende di una dività a vostra scelta tra quelle presenti all'interno di tale storia mitologica. In caso dubbi, resterò qui per aiutarvi. Buon lavoro!"

I ragazzi avrebbero potuto così approfondire le divinità che più avrebbero preferito, venendo guidati solo dalla loro libera curiosità, particolarità che Rowena molto amava delle persone. Era la curiosità a guidare la conoscenza, prima di qualsiasi altra cosa.
Dati questi ordini, la fondatrice della casata di Corvonero si accomodò al suo posto prendendo tra le mani un grande volume che iniziò a leggere immediatamente, mentre allo stesso tempo tempo gli altri studenti facevano altrettanto.

Il riassunto sulla vita di questa divinità deve essere lungo dalle dieci alle quindici righe (corrispondenti alla lunghezza di un post). Lo potrete scrivere e postare direttamente in questa discussione entro e non oltre il 15 Ottobre. Saranno ovviamente assegnati dei punti in base al lavoro svolto.
 
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