Momento tanto atteso - Laxton Castle

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view post Posted on 6/7/2014, 22:18     Top   Dislike
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seXavier <3

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La prima cosa che Xavier Gaunt decise di fare quando ormai Hogwarts si apprestò a diventare meno impegnativa con la conclusione delle lezioni, fu quella di comunicare ad Erin che era arrivato il momento di conoscere la sua famiglia, di parlare con suo fratello Thierry come avevano stabilito e di farlo al più presto. Suo fratello non era più in Irlanda e sarebbe sicuramente giunto velocemente se lei glielo avesse chiesto.
Erano passati dei mesi da quando Xavier aveva fatto quella proposta ad Erin e non vi era momento migliore di quello per sancire la disponibilità dei Caulfield a dare a lui la mano della ragazza, al posto di qualche vecchio e sconosciuto Lord Irlandese. Il Corvonero non aveva fatto tanta fatica per niente, affrontando Salazar Serpeverde per ottenere il diritto del suo nome solo per il gusto di gongolare andando in giro per il castello, ma quello scopo preciso, Erin, altrimenti avrebbe mantenuto la sua vecchia identità di profugo restando nell'ombra.

Il luogo prefissato per l'incontro era quello più consono che Xavier avrebbe potuto chiedere ai Gaunt, in particolar modo a Seylen che aveva acconsentito a quella che, da ciò che aveva potuto leggere nei suoi occhi, era mera follia. Quella ragazza, quella sua nuova sorella, gli ricordava fin troppo Seya, la vera sorella di Xavier: capace di improvvisare grandi gentilezze, per poi maledire in tutti i modi il malcapitato di turno all'interno della propria testa. Era un comportamento fin troppo familiare, era stato inevitabile notarlo, ma il ragazzo aveva tralasciato la cosa, preferendo sorridere a cattivo gioco, pur di non far fallire il piano.
Il motivo per cui Seylen non aveva gradito la richiesta di Xavier? Perchè le aveva chiesto di far avvenire il tutto all'interno del castello dei Gaunt a Laxton, luogo di cui il ragazzo aveva vagamente sentito parlare in passato, ma che invece esisteva sul serio e pareva essere la prima vera dimora dei Gaunt.
Seylen gli aveva vietato senza troppi giri di parole di visitare una certa ala del castello, poichè vi erano conservati tutti i ricordi relativi al suo defunto padre, ma gli avrebbe lasciato usare il resto per il suo scopo. Le cucine erano state messe in fermento per l'arrivo di quell'ospite (oltre che per la presenza di questo nuovo Gaunt tra le mura del castello) e dunque Seylen aveva dato l'ordine di preparare un grande banchetto in modo che i la famiglia non sfigurasse di fronte a questo lord Irlandese che stava per arrivare. Ci sarebbe stata anche lei a fare gli onori di casa, mentre Layne dopo aver scoperto tutto quello che c'era da sapere aveva deciso di stare il più lontano possibile da Xavier, restando ad Hogwarts. Non dubitava del fatto che Seylen avrebbe fatto di tutto per tessere le lodi della propria famiglia, ma non si era ancora abituato a quella strana presenza al suo fianco, come probabilmente neanche lei del resto.
Xavier era stato vestito per bene per bene, gli erano stati forniti degli abiti che fossero consoni al suo livello, con i colori dela casata Gaunt, un verde scuro di fondo e degli ornamenti in filo argentato. Non importava se sarebbe sembrato un Serpeverde, infatti Seylen e Salazar sostenevano che comunque, qualunque fosse la casata all'interno della scuola, lui era comunque un Serpeverde per lo meno per il suo sangue e così si sarebbe dovuto comportare.
Xavier sentiva dentro di sè una certa agitazione, ma mai grande quanto quella che aveva provato nel trovarsi a confronto con Salazar. Questa volta era diverso, ma era consapevole del fatto che non sarebbe stata una passeggiata, dunque avrebbe utilizzato tutti i mezzi che avrebbero potuto aiutarlo.
Xavier e Seylen attendevano l'arrivo dei Caulfield nella corte esterna del castello, la servitù era in fermento per la fine dei preparativi. Il ragazzo non si era mai sentito così importate se considerava che non aveva mai vissuto in un castello (ma solo in una grande villa) e che non aveva avuto intorno tutta quella servitù (ma solo elfi domestici). Inoltre persino quei vestiti lo facevano sentire... ridicolmente acconciato. Ma funzionava così, dunque non avrebbe potuto agire diversamente. L'ora dell'incontro era vicina, Xavier iniziò a camminare un po' per scaricare la tensione.
 
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Thierry Caulfield
view post Posted on 6/7/2014, 23:42     Top   Dislike




La lettera che aveva ricevuto Thierry l'aveva a dir poco sorpreso. Era stata scritta da sua sorella, che lo pregava, anzi, lo supplicava di recarsi nella contea di Nottingham, al castello dei Gaunt, in un giorno e ad un'ora precisi. Le parole nella pergamena non sembravano nemmeno state scritte dalla sua Er: ricordava la scrittura della sorella come chiara ed aggraziata, ordinata e priva di fronzoli. Le parole della lettera, invece, si accavallavano, avevano ognuna una misura differente, le frasi mancavano di linearità, varie chiazze d'inchiostro nero macchiavano la pergamena, come se avesse avuto tanta fretta.
Doveva ancora capire, lo scopo di quell'incontro, Er non aveva voluto dirglielo. Che quella fretta non fosse invece paura? Thierry odiava, i pettegolezzi da salotto, quel fastidioso chiacchiericcio femminile, ma sapeva anche lui, che i Gaunt erano imparentati con Serpeverde. Temeva che Erin avesse potuto cacciarsi nei guai, scatenando l'ira del fondatore, e che non volesse dirlo al padre, aspettandosi da parte di Kieran una reazione esagerata. Quella era di certo l'ipotesi peggiore.
Tuttavia, anche se fosse successo ciò, Thierry avrebbe tirato fuori dai guai la sorella. Funzionava così, tra loro: uno sbagliava e l'altro accorreva ad aiutarlo.

Il gorno dopo, un'altra lettera, questa volta scritta dal fratello. Era anche lui ad Hogwarts, nella casa di Salazar Serpeverde. Sembrava felicissimo, di essere in Inghilterra. Se Erin aveva fatto qualcosa, Finn di certo non ne sapeva nulla, dato che non aveva accennato a nulla del genere. Ma sapeva che loro due, Finn ed Er, non erano mai stati confidenti: erano fin troppo diversi, agli antipodi. Questo non aveva dunque frenato le ansie di Thierry.
Aveva deciso comunque di incontrare entrambi poco fuori la scuola, per parlare con loro, dato che erano fisicamente vicini, ma che era da mesi, che non si vedevano.

L'incontro con i due fratelli si era rivelato... Strano, a dir poco. Non era stato Finn, a stupirlo: Finn era sempre il solito. Era Erin, che l'aveva impressionato. Era cambiata, decisamente cambiata. Non l'aveva mai vista così male, sembrava quasi che la lontananza dal clima irlandese l'avesse fatta sfiorire. Di quell'aspetto selvaggio che l'aveva caratterizzata quando erano a casa era rimasta solo un'ombra cupa, quelle risposte quasi rabbiose che dava quando si parlava di lei, quel lato che non aveva mai mostrato a Thierry. Era impallidita, sembrava stanca e sempre sulle spine o sui carbonii ardenti, Thierry la vedeva decisamente più magra. "Ti danno da mangiare, in quella scuola?" gli aveva chiesto. Finn si era messo a ridere, Erin l'aveva guardato male. E in quel momento, vedendo i suoi occhi chiari così taglienti, aveva rivisto la sua Er, e aveva avuto la certezza che quella sarebbe stata una delle ultime volte. La stava perdendo, quella maledetta scuola la stava strappando dalle sue mani. In quel momento, aveva capito perché il padre l'avesse mandata lì: stavano sgrezzando il suo diamante, lo stavano rendendo perfetto per quella corona a cui Kieran tanto anelava, a cui tutti tanto anelano. Pian piano, la stavano trasformando in una lady posata come poteva essere Yvonne o loro sorella Daphne. Stavano cercando di raddrizzare un vecchio albero storto, di scambiare le ore del giorno con quella della notte. Per quello, soffriva così tanto: la sua natura era selvaggia, il contrario di quella di una perfetta moglie pacata, era come pretendere di contenere il mare in un calice, prima o poi Er sarebbe esplosa. E non sarebbe più riuscita a tornare indietro.
Comunque, avevano parlato anche di quell'incontro con i Gaunt. Erin non aveva fatto trapelare nulla. Aveva chiesto di essere presente, ma Thierry gli aveva negato il permesso, nonostante la sua insistenza: non sarebbe andata da nessuna parte, non in quelle condizione, non come spettro di sé stessa, non per parlare con un Gaunt. In quelle condizioni, l'avrebbero spaventata, chiunque, l'avrebbe fatto. Non gli era mai sembrata tanto fragile, piccola, bisognosa di protezione. Aveva tuttavia accettato di buon grado la compagnia di Finn. Era piacevole, avere Finn al fianco, nei viaggi. Ti rallegrava. E magari sarebbe anche riuscito a ben disporre i Gaunt nei loro confronti.
E così, era partito, col fratello, qualche giorno più tardi, arrivando a Laxton come era desiderio di Erin. Aveva anche di accontentarla vestendosi come richiedeva il suo rango e non, come suo solito, con un farsetto e un paio di brache stinti dal troppo uso. Sia lui che Finn portavano i colori di Waterford, bianco e blu, colori marini come lo era Port Lairge, la loro terra.
Ad accoglierli, vi erano due ragazzi poco più piccoli di lui, vestiti di verde, vestiti da Gaunt. Thierry sfoderò il suo miglior sorriso e, dopo un piccolo inchino, si presentò ai suoi ospiti.
Milord, milady, Thierry Richard Caulfield, lieto di essere qui e onorato di fare la vostra conoscenza. Il mio compagno è mio fratello minore, Finbar. rivolse completamente lo sguardo verde ai due, sorridendo nuovamente.
 
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Seylen Lux Gaunt
view post Posted on 8/7/2014, 15:51     Top   Dislike




Stava diventando tutto terribilmente insopportabile, Xavier Gaunt non solo era entrato nella famiglia di Seylen, ma adesso si capiva anche il perchè: per una donna che aveva deciso di voler sposare. Ovviamente non avrebbe potuto fare niente di tutto ciò senza un nome da portare in alto e farsi ammettere alla famiglia era stato il passo necessario per raggiungere i propri scopi. Era stata una mossa astuta, ma gliel'avrebbe fatta pagare comunque in qualche modo. Non quel giorno certo, non avrebbe mai potuto gettare fango sulla propria famiglia davanti a qualcun altro di rango rispettabile come pareva che fossero i Caulfield, ma avrebbe saputo trovare il momento giusto.
Intanto avrebbe dovuto persino aiutarlo a non farsi sfuggire la situazione di mano in qualche modo, dato che non pareva particolarmente versato in quel genere di incontri: avrebbe dovuto chiedere la mano della sorella di chi sarebbe venuto di lì a breve, senza che questo, a quanto sembrava, non ne sapesse assolutamente niente. Era una cosa folle e probabilmente si sarebbe conclusa con un nulla di fatto dato che non era quello il modo in cui si chiedeva la mano di una donna. Era indipensabile che l'interessato facesse capire le sue intenzioni già prima e non così d'improvviso: un no sarebbe stata la risposta migliore che avrebbe potuto ottenere. Peggio per lui.
I preparativi erano stati sistemati e il castello, stupefatto di doversi agghindare per un perfetto sconosciuto, aveva dato il meglio di sè con ornamenti e bachetti già pronti.
Gli ospiti arrivarono puntuali, senza farsi attendere troppo, ma ciò non bastò a Xavier il quale, per nascondere l'agitazione iniziò a fare avanti ed indietro come una trottola, comportamento che le ricordava fin troppo Layne.
"Rilassati Xavier o rischierai di apparire nervoso"
Gli intimò Seylen alzando gli occhi al cielo come avesse a che fare con un perfetto idiota; doveva spiegargli proprio tutto? E dire che Salazar aveva detto che quello era un ragazzo sveglio, di grande utilità per la famiglia: forse stava parlando di qualcun altro.
Infine gli ospiti arrivarono: erano due ed erano soli, niente drappello di accompagnamento, niente aiutanti, scudieri o quant'altro. Cielo, non era per niente un buon inizio. Solo gli abiti dimostravano il loro rango ed anche la parlantina del ragazzo che per primo parlò presentandosi come Thierry Richard Caulfield, il fratello maggiore dei due. Seylen lo guardò con sguardo fiero ed altezzoso, ma non esitò a mostrare un sorriso di cortesia rivolto sia a lui che al fratello minore. Quel "Milord" avrebbe potuto far storcere il naso di Seylen che però si trattenne, continuando a sorridere cortesemente ai due nuovi arrivati.
"Benvenuti nella nostra dimora, è un onore potervi ricevere qui. E' stato preparato un bachetto in vostro onore, speriamo che lo troverete di vostro gradimento"
Gli onori di casa spettavano a lei, per lo meno per quanto concerneva l'accoglienza. Le questioni più importanti, quelle che riguardavano gli affari, invece avrebbero riguardato solo Xavier. A lui la patata bollente.
 
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Finn Caulfield
view post Posted on 8/7/2014, 23:23     Top   Dislike




Scoprire che Thierry fosse in Inghilterra aveva moltiplicato la felicità di Finn. Non solo, aveva Erin, che lo toglieva dalla solitudine di Waterford, ma anche il fratello maggiore. Mancava solo la sua gemella, e sarebbero stati tutti e quattro riuniti. Tre su quattro, tuttavia, era certamente meglio che uno. Già immaginava la sua nuova vita ad Hogwarts con Thierry vicino, una vita spensierata. Ah, quante cose, che avrebbero potuto fare insieme!
E infatti, un'occasione per stare insieme non tardò ad arrivare. Questioni che riguardavano la loro sorellina, sembrava. E così, anche la perfetta Erin, l'infallibile Erin, aveva sbagliato, una buona volta, si era lasciata andare. Quanto si sarebbe divertito, se avesse scoperto che Serpeverde aveva assistito ad una delle sue crisi isteriche! O se la lingua biforcuta della sorella avesse usato come bersaglio il fondatore con le sue frasi acide e sarcastiche! Sarebbe rotolato per le risate, ne era certo. Del resto, un po' di ansia sarebbe servita anche ad Erin, nella vita.
Aveva compiuto quel viaggio verso il castello di Laxton solo per due motivi: stare con Thierry e vedere la faccia di Serpeverde mentre espelleva Erin dalla scuola, anche se sarebbe stata imparagonabile a quella di loro padre. Ah, Kieran, il vecchio Kieran! Chissà cosa avrebbe pensato, della sua figlia preferita! Avrebbero dovuto calmarsi tutti e due, quei Caulfield, padre e figlia, calmarsi e vivere più serenamente. Continuando a vivere in quel modo, avrebbero accumulato solo odio, odio verso gli altri e odio nei loro confronti. Erin poteva ancora salvarsi, era abbastanza giovane e sconosciuta da diventare quasi simpatica senza venire additata come pazza dagli altri nobili irlandesi. Ma Kieran, sembrava un caso perso, a Finn. Arrivare a farsi odiare dai propri figli (tutti e quattro, per inciso) era un record. Avrebbero dovuto dare un premio, a Kieran Caulfield: uomo più burbero e odiato d'Irlanda. Conoscendolo, ne sarebbe stato onorato: era pur sempre un altro premio da esporre.
Perciò, fu abbastanza deluso, di non trovare a Laxton il temibile fondatore, ma bensì due ragazzi. Riconobbe la femmina come Seylen Gaunt, nipote di Serpeverde nonché sua concasata (come avrebbe potuto essere altrimenti, data la sua "famigliarità"!). Lasciò che Thierry presentasse entrambi, seguendolo con un piccolo inchino, e sussultò alla parola "Finbar". Sentire Thierry chiamarlo in quel modo era decisamente inconsueto.
Seylen Gaunt parlò con le solite parole di circostanza, ripetendo quelle che usava sua madre quando avevano un ospite, gradito o meno che fosse. Finn fece un passo in avanti, sfoderando il suo miglior sorriso.
Finn, milady, solo Finn. cominciò, rettificando le parole di Thierry.
Sono onorato, senza dubbio, delle vostre parole, e sono sicuro di parlare anche a nome di mio fratello maggiore. Eppure, mi sfugge la motivazione di tanto onore da parte vostra e soprattutto, di questo invito tanto inaspettato. Un invito così inatteso da lasciarci impreparati ed impossibilitati a far giungere il lord nostro padre dall'Irlanda col suo seguito. insolente, con la sua migliore faccia da strafottente, Finn si aspettava un ceffone di Thierry sulla nuca, ceffone che non sarebbe arrivato, che non poteva arrivare per forze maggiore. Quanto amava, punzecchiare quella testa calda di Thierry! Del resto, bisognava capire, il secondo Caulfield: il farsetto provocava solletico al suo collo taurino, ed Erin non sembrava essersi messa in guai tanto grossi.
 
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view post Posted on 10/7/2014, 14:24     Top   Dislike
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seXavier <3

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Era vero, avrebbe rischiato di apparire nervoso e non sarebbe stato positivo, quindi si fermò, ma non potè fare a meno al freddezza (o il disinteresse ?) che invece dimostrava Seylen. In quei suoi atteggiamenti rivedeva tantissimo sua sorella Seya, anche lei sempre così controllata ed imperturbabile. Anche lui lo era stato in passato, freddo ed imperturbabile, impossibile da smuovere, ma quel viaggio lo aveva scosso profondamente e aveva fatto venire a galla le sue emozioni, prima negative, poi del tutto positive. Quelle emozioni lo avevano reso debole, lo avrebbero fatto apparire meno duro di quanto non fosse, lo avrebbero danneggiato, ma tornare a controllarle avrebbe significato anche soffocarle, ma essendo in procinto di chiedere la mano di una donna, non sarebbe stata una scelta coerente, per lo meno per come vedeva lui quella situazione. Di certo Seylen, più abituata di lui a matrimoni combinati, sapeva perfettamente che le emozioni e i sentimenti non erano affatto dei fattori utili all'ottenimento di risposte affermative. Anche per questo motivo si era scomodato a farsi accettare in quella famiglia. Dunque non gli restava altro da fare che ascoltare il consiglio di Seylen, volente o nolente. Fece un respiro profondo e tornò ad affiancarsi alla ragazza, fermo, con le mani dietro la schiena, fin quando i due fratelli di Erin non arrivarono.
Fu il maggiore a parlare, il tanto discusso Thierry, colui che avrebbe potuto convincere il padre ad accettare quel matrimonio e ad appoggiarlo, ma prima andava convinto lui stesso. L'altro fratello invece non sembrava affatto un problema, Xavier non lo conosceva, seppur sapesse del suo arrivo recente ad Hogwarts. Lo avrebbe conosciuto sicuramente in futuro... avrebbero avuto tanto tempo, che la sua offerta venisse accettata o meno.
Seylen fu la prima a parlare, lasciando a lui però il compito di esporre il motivo della loro convocazione, come richiesto da Finn. Nessuno dei due era stato informato, Erin forse aveva temuto fin troppo la possibilità di anticipare lei stessa la questione ai due, preoccupandosi di poter far saltare quell'incontro ancora prima di farlo iniziare.
"Vi sarà spiegato tutto per filo e per segno, ne avete ogni diritto e speriamo che l'aver percorso tanta strada possa essere considerato una piccola fatica ben spesa"
Parlò così per la prima volta Xavier con voce ferma, guardando prima Thierry e poi Finn, per poi fare un passo indietro ed invitarli a seguire sia lui che Seylen all'interno presso la stanza del banchetto che era stata allestita. Si trattava di una grande sala con sei camini, tutti ovviamente spenti al momento. Gli arazzi ornavano quasi ogni centimetro delle mura mostrando scene legate alla mitologia greca da un lato e al culto celtico dall'altro. Dal soffitto scendevano grandi lampadari fatti con intrecci di corna di cervo e pieni di candele che illuminavano a giorno la stanza pur non essendo ancora tramontato il sole. Vi era una sola grande tavola al centro della sala, apparecchiata per quattro e il cibo non era ancora stato servito, sarebbe infatti apparso magicamente come accadeva ad Hogwarts, grazie agli elfi domestici della famiglia Gaunt che lavoravano in sincronia con gli altri domestici umani, per lo più maghi e streghe di umilissime origini che avevano preferito stare sotto l'ala protettiva dei Gaunt che rischiare la vita al di fuori di quelle mura.
Quando tutti e quattro presero posto, come previsto, la tavola si riempì, i calici si riempirono di vino rosso pregiato, comparvero arrosti d'agnello, cosce di tacchino, zuppe, pesce di tutti i tipi, pane in gran volontà, contorni di verdure e quant'altro avrebbero potuto desiderare i loro ospiti per rifocillarsi dal lungo viaggio compiuto. Xavier a dire il vero non aveva molto appetito, ma si sarebbe sforzato per il bene dell'accoglienza e delle usanze.
 
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Thierry Caulfield
view post Posted on 10/7/2014, 23:27     Top   Dislike




Thierry lanciò un'occhiata al fratello minore, quando parlò. Avrebbe potuto, anzi, avrebbe dovuto fare qualcosa per la sua insolenza, e invece l'angolo destro della sua bocca si piegò in un sorrisetto sghembo. Spesso pensava a come potesse essere stato lord Kieran da giovane: su quattro figli, tre erano di una insolenza sublime, ribelli fino al midollo (irlandesi, fino al midollo). Daphne era un caso a parte, Daphne era dannatamente francese, faceva venire quasi la nausea. Desiderava anche lui, sapere il perché di quella chiamata così tempestiva, e poi il Gaunt maschio non gli lasciò il tempo di rimproverare Finn (cosa che, comunque, non avrebbe fatto).
Seguì tuttavia il ragazzo, afferrando per un attimo il colletto del farsetto del fratello facendo lo arretrare leggermente. Sebbene Finn fosse decisamente il Caulfield più forzuto, Thierry gli fece abbassare la testa, portandogli l'orecchio all'altezza della sua bocca.
Lascia parlare me, Finn. gli sussurrò, a voce bassa, contando sul buon udito del fratello. Sapeva, che non avrebbe ascoltato il suo consiglio. Finn, del resto, era pur sempre Finn. Lo lasciò andare, e poco dopo arrivarono in una grande e pomposa sala, già apparecchiata e riempita di candele, come a voler sottolineare la grandezza della famiglia Gaunt. Thierry storse leggermente il naso. Quella stanza era incredibilmente simile ad una presente a Waterford, che sua madre adorava preparare pomposamente quando avevano ospiti.
Quando si sedette, tuttavia, trovò una radicale differenza: il cibo arrivò grazie ad una magia sulla tavola, mentre a Port Lairge i piatti venivano rigorosamente serviti in tavola da domestici. Suo padre gli aveva detto che era stata Yvonne, a introdurre quella tradizione in casa Caulfield: anche se era una maga abbastanza capace e per di più una purosangue, sua madre sembrava non provare piacere nel sentir parlare di magia. Ne aveva paura. Anche se avesse avuto una bacchetta, Thierry non aveva mai visto Yvonne utilizzarla.
Che... cominciò estasiato, curioso, più che stupito. Era affascinato: sapeva bene che esistessero magie di quel genere, che "trasportavano" il cibo, dato che esso non poteva essere semplicemente generato dal nulla. Probabilmente nelle cucine lavoravano maghi o elfi domestico, il suo maestro gli aveva accennato che anche quelle bestioline, sapevano compiere qualche piccola magia.
Non concluse la frase, tuttavia, poiché la sua mente lo riportò alle parole che aveva detto il Gaunt maschio. "Speriamo che l'aver percorso tanta strada possa essere considerato una piccola fatica ben spesa", aveva detto. Erin non si era cacciata in nessun guaio. O almeno, non in uno di quelli che veniva considerato tale dal più della gente. "Una piccola fatica ben spesa". La mano sinistra corse ad afferrare il calice di vino che aveva davanti, ed iniziò a stringerlo. Thierry diede poco peso, alle nocche divenute bianche, alla pressione che la mandibola esercitava sulla mascella. Scoccò una fredda occhiata al ragazzo Gaunt. Tutti i pezzi erano al loro posto. Solo una cosa, poteva star male Erin in quel modo, qualcosa di inaspettato, qualcosa di nuovo, qualcosa che temeva con tutta se stessa. Portò il calice alla bocca, prendendo un grande sorso di vino vermiglio, ma tenendo lo sguardo smeraldino sulla figura del Gaunt maschio. Presumibilmente, la femmina era Seylen, la nipote di Serpeverde. L'altro chi era? Myron? Thierry ricordava che fosse più grande, della sorella, e che non frequentasse Hogwarts. Quindi, no, non era lui: Erin aveva dovuto conoscerlo nella scuola.
Abbassò la coppa, e portò gli occhi sulla ragazza, sorridendo, seppur freddamente.
Lady Seylen, immaginò. La vostra fama è giunta fino in Irlanda. disse, per poi tornare a guardare il ragazzo, e il suo sguardo divenne, se possibile, ancor più tagliente.
E voi... Myron, milord? Eppure... Non sembrate molto più grande di lady Seylen. Ricordavo che Myron avesse qualche anno in più. "Fatica ben spesa". Affari. C'erano in mezzo gli affari. Era stata Erin, a convincere quel Gaunt a sposarla? Già... La mente malefica della sua Er poteva arrivare a tanto.
Tuttavia, immagino che conosciate Erin, milord, è stata lei che mi ha detto di venire qui, in modo quasi... insistente, oserei dire. alzò leggermente il calice, guardando poi il liquido purpureo.
Vino di ottima qualità... cibo in abbondanza... onore mai richiesto ai Gaunt dalla nostra famiglia, ma che ci viene donato comunque... riportò lo sguardo sullo sconosciuto, non cercando nemmeno di abbozzare un sorriso.
Sembra quasi che le nostre famiglie debbano sancire un contratto matrimoniale, non trovate, milord? domandò, alzando il tono della voce, la mandibola irrigidita nuovamente e lo sguardo che sembrava voler traforare la fronte di quel Gaunt, là, all'istante.

Edited by Thierry Caulfield - 11/7/2014, 08:17
 
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Seylen Lux Gaunt
view post Posted on 11/7/2014, 22:13     Top   Dislike




Ecco, la situazione iniziava a divenire interessante. Seylen sorrise amabilmente a Thierry Caulfield quando dimostrò di conoscerla perfettamente a dispetto delle distanze che separavano la dimora dei Gaunt all'Irlanda, dimostrando che le notizie importanti potevano arrivare ovunque se solo valessero la pena di essere diffuse.
"Le vostre parole mi onorano"
Disse Layne sfoggiando ancora una volta il suo sorriso da perfetta lady, affabile e a modo, un sorriso consapevole di ciò che stava per accadere. Al contrario invece Thierry dimostrò di non conoscere affatto Xavier, rischiando di confonderlo con Myron, cosa che avrebbe grandemente disturbato Seylen se davvero fosse accaduta, ma ancora una volta quel Caulfield si dimostrò sveglio e capace di ricordare ciò che andava ricordato. Xavier di certo non era Myron e mai avrebbe potuto essere anche solo scambiato per il suo vero fratello. Tralasciando le normali differenze fisiche, Myron era un mago eccezionale, cosa che Seylen non avrebbe potuto affermare con tanta sicurezza per il nuovo arrivato in famiglia.
Più presto del previsto Thierry Caulfield iniziò ad incalzare Xavier con numerose e molto frequenti domande, quasi senza neanche lasciare a Xavier il tempo di poter rispondere, che subito ne veniva posta un'altra e Caulfield non pareva neanche così tranquillo: non sorrideva, non beveva il vino, aveva alzato il tono della voce e i tratti del viso si erano induriti. Seylen non comprese pienamente il motivo di tale cambiamento così repentino, ma non era certamente positivo e neanche lei avrebbe potuto immaginarlo, con tutta la sua esperienza pregressa. In questo modo Xavier Gaunt avrebbe corso un gran rischio, mentre lei si trovava insieme a lui proprio per evitarlo.
"E' nostra usanza trattare i nostri ospiti con il riguardo che meritano. Inoltre sappiamo che avete affrontato un lungo viaggio per il quale avrete sicuramente bisogno di rifocillarvi e riprendere le forze"
Seylen fu ben attenta a non negar nulla riguardo al contratto di matrimonio che era stato citato, intuitivamente, dal ragazzo. Piuttosto dedicò un'occhiata anche al fratello minore, nella speranza che, come stava facendo lei stessa, aiutasse il fratello a stemperare un po' dei suoi modi per poter far continuare quell'incontro in modo opportuno. Tra l'altro il modo in cui Thierry si era riferito all'unione eventuale tra le due famiglie, non le era piaciuto: da come lo aveva detto sembrava quasi che un'idea del genere lo ripugnasse. Sperava di aver frainteso.
 
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Finn Caulfield
view post Posted on 13/7/2014, 21:25     Top   Dislike




Avvertimenti, solo avvertimenti. Il suo intervento non aveva suscitato ciò che aveva immaginato. Voleva una reazione da parte del fratello, tutti lo stavano deludendo, quel giorno. Poco dopo, tuttavia, appena arrivati alla sala del banchetto, Finn notò il cambiamento di Thierry, molto prima che gli altri due potessero anche solo intuirlo. Si stava trasformando in quel mattacchione del Thierry che conosceva, lo capiva dal verde scintillio omicida nei suoi occhi. La bocca del Caulfield minore si piegò in un ghigno, quando scambiò quelle parole con Seylen Gaunt, ghigno che si allargò quando si rivolse al ragazzo... Xavier? Gli sembrava che si chiamasse Xavier, anche se non ne era sicuro. Un Corvonero, quello lo ricordava. Comunque si chiamasse, né lui né la Gaunt immaginavano ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. E quando successe, nemmeno Finn aspettava quello, a dir la verità. Chi aveva parlato di matrimonio? Il suo ghigno s'incrinò leggermente. Che matrimonio, poi?
Notò comunque l'occhiata di Seylen Gaunt, uno sguardo che aveva tutta l'aria di una richiesta d'aiuto. Gli ci volle qualche attimo, per ridestarsi. Ma poi indicò bonariamente il fratello col mignolo, appoggiando il mento alle mani chiuse una sopra l'altra.
Mio fratello è paranoico, lady Seylen. Vede ombre ovunque. spiegò Finn alla Gaunt.
Quanto a te, Thierry. portò gli occhi blu sulla testa castana del fratello maggiore.
Dovresti essere grato dell'ospitalità dei Gaunt. Rilassati, fratello, e viviti la vita! lo rimproverò. Era veramente il colmo. Lui, Finn, il fratello maggiore, il donnaiolo, il superficiale, che faceva la predica al fratello maggiore, il profondo Thierry. Si sarebbe messo a ridere di gusto, se non fosse poi sembrato matto agli occhi dei due Gaunt.
 
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view post Posted on 14/7/2014, 15:48     Top   Dislike
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seXavier <3

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Non sarebbe servito un esperto in affari medioevali per capire che la situazione aveva insospettito non poco Thierry tanto da renderlo fin troppo diffidente nei loro confronti. Erin gli aveva parlato del fratello e raccontato giusto il necessario per far intuire a Xavier che se l'incontro fosse proseguito per come lo aveva precedentemente pensato, lui non avrebbe ottenuto nulla nè in quel momento nè mai più. Quando poi l'ospite andò a pronunciare quella parola, "Matrimonio", quasi come se fosse una burla, un brutto scherzo, Xavier capì che sarebbe stato meglio sterzare al più presto verso un'altra tattica d'azione, una molto più affine a quel contesto. Il Corvonero era purtroppo abituato a pensare per i suoi tempi, non aveva davvero riflettuto troppo sul fatto che quei metodi lo avrebbero portato ad allontanarsi dal suo scopo molto più del previsto.
Ricordava racconti di uomini e donne anziane che parlavano dei loro fidanzamenti risalenti ai primi anni del novecento o ancora prima, descrivendoli come estremamente rigidi, in cui anche solo tenersi per mano era considerato sconveniente, come anche il restare da soli senza la presenza dei genitori in casa. Dunque, se Xavier avesse detto così su due piedi a Thierry di voler sposare sua sorella dopo averla conosciuta ad Hogwarts ed aver condiviso giusto qualche avventura e qualche sogno di libertà, come minimo gli avrebbe riso in faccia e poi sarebbe corso a prendere sua sorella per riportarla a casa senza farla più tornare nella scuola. In tutto ciò avrebbe anche potuto scapparci un duello, nel caso in cui Thierry avesse pensato che Xavier avesse potuto disonorare la sorella in qualche modo.
Davanti ad un quadro del genere, mentre Seylen e il fratello minore di Erin cercavano di stemperare Thierry, Xavier rielaborava in modo assoluto tutto il piano, cercando di immedesimarsi realmente nel contesto, cercando di trovare una soluzione ben diversa che riuscisse in qualche modo a far intravedere come obiettivo finale e collaterale anche un eventuale matrimonio, ma solo visto come conseguenza di qualcosa di molto più ampio ed impegnativo.
"Vostra sorella mi ha parlato della vostra famiglia, dei vostri valori, di ciò in cui credete"
Iniziò a dire Xavier parlando con tranquillità, come se non avesse affatto notato il cambiamento di comportamento di Thierry, contrariamente agli altri due che avevano cercato di correre ai ripari. L'atteggiamento giusto era quello di colui che si comportava in modo impassibile e controllato, quello di chi sapeva di avere la situazione perfettamente sotto controllo e lui, ragionando come era richiesto ad un brillante Corvonero, lo avrebbe fatto volgendo il tutto a proprio favore, in un modo o nell'altro.
"Probabilmente voi avrete già sentito parlare di quelli che sono invece i nostri di valori e ho scoperto, da quanto mi ha raccontato vostra sorella, che le nostre famiglie hanno molto in comune"
Il tono di Xavier continuava ad essere calmo e conciliante; il ragazzo con la destra prese un calice di vino e ne bevve una breve sorsata sia per ostentare serenità, che per darsi coraggio in ciò che aveva appena elaborato.
"Lord Serpeverde, prima di dedicarsi alla creazione della scuola, aveva intrapreso una battaglia per aiutare tutti i maghi purosangue che avessero bisogno di aiuto a seguito delle persecuzioni babbane. E' una battaglia che tutt'ora continua e a guidarla è proprio colui che avete appena nominato, Myron. Sono già state coinvolte molte famiglie magiche: Selwyn, Black, Mowbray per nominarne solo alcune."
Continuò Xavier guardando prima Thierry, poi rivolgendo lo sguardo anche a Finbar, per poi tornare sul primo. Avrebbe potuto sentire Seylen fremere accanto a lui dato il suo cambio di programma, ma la ragazza era più che abituata a gestire gli inconvenienti e sapeva bene che tutto ciò che avrebbe dovuto fare sarebbe stato assecondarlo ed eventualmente mettere una buona parola come aveva fatto prima.
"In sostanza quel che desideriamo proporvi, e per cui vi abbiamo invitati qui, è un'alleanza."
Il fatto che molte famiglie prestigiose avessero già deciso di unirsi alla causa, non avrebbe fatto altro che dare credito alla richiesta di Xavier e rendere magari i Caulfield molto più vogliosi di accettare quella proposta per non essere da meno rispetto alle altre. Loro inoltre sarebbero potuti essere i primi maghi Irlandesi a dare seguito a questa richiesta, così da essere anche i pionieri nella loro terra.
 
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Thierry Caulfield
view post Posted on 15/7/2014, 20:44     Top   Dislike




Quel Gaunt lo insospettiva, fin troppo. Era un ottimo attore, secondo Thierry, per certi versi gli ricordava la sorella minore. Era impassibile. Si limitò a lanciare un'occhiata al fratello minore, senza spendere troppe parole, ed ignorò quasi completamente Seylen Gaunt. Concentrò la sua attenzione sul ragazzo, ascoltando le sue parole piuttosto attentamente. Cos'era successo, ad Hogwarts? Erin aveva parlato, aveva rivelato a quel Gaunt gli ideali della loro famiglia, e quindi lui l'aveva indotta a contattarlo. Ma perché? Perché Erin avrebbe dovuto dire qualcosa a quel ragazzo? Lei, protetta da quella crosta dura di sarcasmo, coperta da un muro di ironia, lei non avrebbe mai detto nulla su di sé a nessuno che non fosse lui stesso. C'era qualcos'altro, sotto. Era Erin, quella innamorata. Sarebbe scappata da quegli argomenti, altrimenti. Ah, la sua piccola Er non aveva imparato nulla, a quanto sembrava! Le cose iniziavano a prendere forma nella sua mente. Gaunt aveva fatto qualcosa di speciale per lei, Erin si era sentita in dovere di premiarlo, e si era innamorata di lui. Era una cosa plausibile. Forse l'aria scozzese l'aveva rimbecillita. E poi... Poi lei si era confidata col Gaunt. Doveva sentirsi sola, in quel castello. Quel ragazzo le aveva presumibilmente dato una spalla su cui piangere, ed era poi divenuto il suo confidente. Tutto filava liscio come l'olio. Forse stare troppo con Daphne l'aveva rovinata.
Tuttavia, in quel momento, Gaunt gli chiedeva un'alleanza. Aveva addirittura citato nomi di famiglie note perfino in Irlanda, Mowbray, in particolare, i Marinai, come amava chiamarli Kieran. Waterford era un feudo principalmente costiero, i Mowbray erano arrivati più volte nel loro porto.
Un'alleanza, contro babbani e mezzosangue. La cosa suonava piuttosto bene, alle orecchie di Caulfield.
Mia sorella vi ha detto bene, ser. disse, rimanendo comunque sospettoso nei confronti del Gaunt.
E credo di parlare anche per mio padre, dicendo che amerei aggiungere alla lista di famiglie coinvolte in questa battaglia anche il nome dei Caulfield. sicuramente, lord Kieran avrebbe accettato immediatamente. Se c'era una cosa a cui i Caulfield (tutti, i Caulfield) tenevano, quella era la purezza del loro sangue, e, di conseguenza, l'odio per gli impuri. I babbani erano inferiori, stupidi che osavano dire che i maghi erano uno scherzo della natura, che li bruciavano vivi.
Sono anche sicuro che a seguito dell'adesione della nostra famiglia a questa causa, molti altri nobili irlandesi ci imiteranno. L'Irlanda pullula di purosangue che chiedono vendetta. Per non parlare della Provenza. Non so se mia sorella vi ha accennato le origini della nostra famiglia materna. Se quest'alleanza sarà consolidata, di certo Myron avrà a disposizione anche i nostri cugini francesi. Thierry parlava perché era sicuro di ciò che diceva. Fra tutti i Caulfield e tutti i Dubois, l'unica che la pensava in modo diverso sulla faccenda del sangue (Daphne a parte, ma lei era per conto suo un palmo sopra agli altri) era la stessa Er. Forse Erin pensava che Kieran non se ne fosse accorto, e forse aveva anche ragione. Ma Erin non poteva prendere in giro lui, Thierry. Lui riusciva a capirla meglio di quanto lei riuscisse a capire se stessa, sapeva che cosa era giusto per lei, ciò che l'avrebbe resa felice. E ciò non era di certo un Gaunt, quel Gaunt che l'aveva resa uno spettro.
Tuttavia... Vorrei fare luce su qualche piccolo particolare, ser. doveva stare attento, a quel Gaunt. Era bravo, con le parole, era stato capace di incantare anche Erin, con quella bocca. Ma lui era migliore, della sorella. Lui era sempre stato più lucido. Con lui quel trucchetto non avrebbe funzionato.
Innanzitutto, amerei sapere il vostro nome. Sapete, amo sapere con chi parlo, solitamente. Poi, vorrei sapere perché ho avuto io, l'onore di essere chiamato qui per sancire questa alleanza. In ogni caso, sarà mio padre ad avere l'ultima parola. Dovrò andare in Irlanda, parlarne con lui e poi tornare per riferirvi la sua risposta. O mia sorella si è forse dimenticata di parlarvi di lui? Sembra che vi abbia detto molte cose, sui Caulfield. ed ecco quel tono leggermente sarcastico che distingueva tutta la famiglia di Kieran, che tornava di tanto in tanto in qualche parola, in qualche frase pungente. Erin ne aveva fatto un'arte, di quel tono ironico. Thierry lo usava spesso, certo, ma non spesso quanto la sorella minore.
Eppure, Erin non mi è mai sembrata, una ragazza molto aperta. E pensare che la conosco piuttosto bene! Non ha mai amato parlare di sé. Ovviamente, è da mesi, che non la vedo. Potrebbe essere cambiata. cosa davvero difficile, avrebbe voluto specificare Thierry, ma non lo fece. Gaunt avrebbe dovuto spiegargli ogni cosa, altrimenti... Ci avrebbe pensato a tempo debito, a cosa avrebbe fatto.
 
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Seylen Lux Gaunt
view post Posted on 15/7/2014, 23:06     Top   Dislike




Sembrava proprio che per Thierry Caulfield esistesse soltanto Xavier in quel momento, e nessun altro. Nè le sue parole nè quelle del fratello Finbar sembrarono essere state ascoltate più di tanto e quando Thierry parlò si rivolse solo e soltanto a Xavier per rispondere alla sua proposta.
Per quanto riguardava Seylen, il modo in cui il Corvonero aveva deciso di agire, coinvolgendo persino Myron e la lotta di tutta la famiglia per cercare di convincere i Caulfield a farlo sposare con la loro sorella minore, be' sembrava fin troppo... da Gaunt e come tale, la ragazza non potè che stringere silenziosamente i pugni nella speranza che Thierry si alzasse e tornasse in Irlanda. Xavier si era preso fin troppe libertà, non poteva proporre alleanze senza parlarne prima a Serpeverde, nè poteva farlo in sua vece o in quella di Myron! O forse sì, dato che era l'unico uomo della famiglia al castello, l'unico Gaunt che in quanto maschio avrebbe potuto potenzialmente farlo, ma da qui a farlo davvero... no, Seylen si sentiva fin troppo usurpata e da chi poi? Dall'ultimo arrivato, da qualcuno che forse neanche si meritava di sedere al suo stesso tavolo. E se c'era una cosa che lei odiava più di tutto era che Xavier Gaunt stava facendo di tutto per meritare davvero quel posto e quel ruolo che aveva voluto ritargliarsi. Ammetterlo a se stessa era già troppo difficile, non si sarebbe spinta oltre.
Restò ad ascoltare in silenzio il proseguo della conversazione: dato che il suo nuovo fratello era così bravo, avrebbe potuto cavarsela da solo per tutto il resto; anzi forse la sua presenza lì rischiava di divenire inutile, esattamente come quella di Finbar Caulfield. Tanto sarebbe valso alzarsi e andare a fare una passeggiata invitando anche il minore dei Caulfield, ma se lo avesse fatto, allora avrebbe palesato l'inutilità di entrambi e ciò sarebbe stato degradante da ambo le parti. Sarebbero rimasti lì.
 
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Finn Caulfield
view post Posted on 16/7/2014, 11:14     Top   Dislike




Se la situazione in principio si era prospettata divertente, ben presto aveva iniziato ad annoiare Finn. Parole, parole, parole. Parole inutili, secondo Finn. Sembrava quasi che quei due si divertissero, a parlare. Che si divertissero a tirar fuori paroloni importanti e progetti più grandi di loro, che si divertissero uno a far proposte irrifiutabili e l'altro a trovare incongruenze nelle parole del primo. Ed era una cosa fin troppo noiosa. Finn sbuffò, appena Thierry concluse il suo discorso, discorso a cui, secondo Finn, aveva aggiunto fin troppe frasi inutili. Prese il suo calice e sorseggiò il vino. Odiava, quando Thierry ed Erin tiravano fuori orgogliosamente i loro discorsi arzigogolati, quando preferivano spendere del tempo a ciarlare invece che a fare qualcosa di utile. Si divertivano, ne era certo. Si divertivano a ostentare la loro presunta superiorità, a far vedere quanto fossero intelligenti e a far sentire gli altri delle pezze da piedi. Erano sadici, per dio, di un sadico sottile, ma ancor più perfido. Lanciò un'occhiata a Seylen. Si annoiava anche lei? Probabile, anche se, più che annoiata, a Finn sembrava arrabbiata. Arrabbiata per cosa, poi? Thierry aveva detto qualcosa di male? Lo aveva fato l'altro Gaunt? Anche se fosse stato così, ed era una cosa piuttosto plausibile, Finn non aveva ascoltato più di tanto il discorso di entrambi. Erano troppo noiosi.
Lady Seylen. richiamò l'attenzione della ragazza, senza parlare troppo forte. Non avrebbe mai voluto disturbare gli altri due.
Concordo con ciò che ha detto mio fratello: la vostra fama ha passato il mare ed è arrivata sino a Waterford. Thierry è sempre stato un burbero irlandese, si è dimenticato di dire che oltre alla vostra fama in Irlanda si osanna anche la vostra bellezza. E devo ammettere, pensavo esagerassero, ma ora che vi vedo, milady, non posso che dar credito a queste voci. disse. Dato che i discorsi di quei due lo annoiavano, magari lodare Seylen sarebbe stato migliore. forse addirittura divertente, ma ciò dipendeva da lei.
 
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view post Posted on 17/7/2014, 12:47     Top   Dislike
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seXavier <3

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Parlando sotto un punto di vista prettamente strategico, quell'alleanza avrebbe portato sul serio delle grandi opportunità: coinvolgere l'Irlanda avrebbe significato molto, cioè coinvolgere un'altra grande fetta del mondo magico, ma poter arrivare fino in Francia era ancora meglio. Xavier solo per un attimo pensò che forse il suo contributo avrebbe potuto cambiare le sorti del mondo della magia per come lo conosceva lui, ma realizzò subito dopo che, anche se fossero scoppiate in Francia delle rivolte, non sarebbero state le uniche e tanto meno sarebbero dipese esclusivamente dalla sua volontà: piccole comunità di maghi esistevano in tutto il mondo e presto o tardi si sarebbero risvegliate, come già stava accadendo lì. Non era quello il problema. L'unico ostacolo sembravano essere le preoccupazioni di Thierry, che continuava a comportarsi come se lo stessero minacciando apertamente di qualcosa. Neanche il modo in cui fece notare a Xavier di non conoscere il suo nome era alquanto spigoloso.
"State parlando con un Gaunt, questo lo sapete già."
Gli disse per prima cosa; già solo quello sarebbe potuto essere sufficiente ad una gran parte dei maghi, ma non di certo a Thierry Caulfield che stava facendo già vedere la pasta di cui era fatto.
"Il mio nome completo è Xavier Sebastian Gaunt."
Almeno questo Erin avrebbe potuto anticiparlo ai fratelli, ma quel qualche oscura ragione sembrava aver voluto tacere su ogni particolare di quell'incontro lasciando a lui tutti gli oneri, tutto il peso di quell'incontro
"Vostra sorella ha parlato di vostro padre, sì, ma dall'Irlanda fino a qui sarebbe stato un viaggio fin troppo lungo per lui. Siete stato chiamato voi perchè siete il suo erede ed in quanto tale avreste potuto comprendere e poi esporre a lui tale offerta nel modo più giusto. Inoltre posso immaginare che lady Erin mi abbia consigliato voi poichè desiderasse vedervi."
Ancora Xavier misurava cautamente ogni parola, perchè dietro ognuna di esse poteva nascondersi una trappola, un imprevisto, uno scoglio che avrebbe potuto far saltare tutti i piani che aveva in mente. La cosa peggiore era quella di non riuscire a prevedere quando si sarebbero palesati questi ostacoli e quindi non avrebbe mai potuto abbassare la guardia. E non era ancora finita: adesso Thierry si stava chiedendo il motivo per cui la sorella avesse iniziato a parlare così tanto con lui, mentre invece solitamente non amava farlo, soprattutto se l'argomento fosse la sua famiglia o se stessa. Quella era domanda giusta che il Corvonero aveva già immaginato potesse arrivare.
"Immagino che siate a conoscenza dei metodi della scuola. Gli studenti vengono smistati in quattro casate, io appartengo alla casata di Corvonero, come vostra sorella. I concasati condividono giornalmente alcuni spazi tra cui un grande tavolo per i pranzi e le cene ed una sala comune, oltre che le lezioni che si tengono insieme alle altre casate. Le occasioni durante le quale è possibile intrattenere conversazioni o comunque conoscere gli altri allievi non mancano. Potrà confermarvi tutto ciò anche vostro fratello."
Disse Xavier facendo chiaramente riferimento al presente Finbar che sembrava al momento non aver ascoltato le parole che erano state pronunciate da Thierry, intento com'era a lodare la bellezza di Seylen. Se Xavier avesse dovuto intepretare correttamente la parte del fratello, come faceva Thierry, probabilmente avrebbe dovuto fulminare all'istante Finbar così che non andasse troppo oltre con i complimenti. Non gli disse niente, ma si limitò a guardarlo in modo piuttosto deciso. Non avrebbe detto niente, ma se certi sguardi possono uccidere, di certo quello del Corvonero avrebbe fatto capire al ragazzo che sarebbe stato meglio evitare troppe lodi. Una fanciulla chissà cosa avrebbe potuto pensare, giusto? O per lo meno, questo sarebbe potuto essere uno dei tanti pensieri di uomo medioevale.
 
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Thierry Caulfield
view post Posted on 18/7/2014, 00:06     Top   Dislike




State parlando con un Gaunt. Thierry, a quel punto, avrebbe voluto alzarsi, tirare un pugno a quel Gaunt e tornare in Irlanda, insieme ad Erin e Finn. Ma si limitò a stringere un pugno e a squadrare quel presunto Gaunt, dirignando i molari. Xavier Sebastian Gaunt non avrebbe mai vinto, non contro di lui. E poi di nuovo parole. Thierry continuava a dirsi che stava cercando di sviarlo, che alla fin fine, Xavier Gaunt era solo un bravo oratore, ma che non aveva nulla di concreto, fra le mani. Era un incantatore di sprovveduti, un ammaliatore. Beh, Xavier Gaunt doveva sapere che stava parlando col migliore, in quel campo. Lui sapeva incantare chiunque, se ne aveva voglia. Sapeva incantare perfino Kieran Caulfield, il suo stesso padre, colui che lo aveva generato. Gaunt era solo un principiante, in confronto. Quel ragazzo gli stava antipatico a pelle, e poi c'era una domanda che continuava ad assillarlo, ma che non poteva essere espressa apertamente. Che Xavier Gaunt fosse riuscito ad ammaliare Erin a tal punto da... Il solo pensiero gli faceva ribrezzo, gli faceva vedere il ragazzo nel modo peggiore possibile, gli faceva venir voglia di raggiungerlo e di strozzarlo con le sue stesse mani. Se Erin avesse anche solo accennato che quel Gaunt si era approfittato di lei, Thierry l'avrebbe trovato e, lo sapeva, l'avrebbe ucciso, l'avrebbe massacrato.
Questo discorso è totalmente ridicolo, Xavier Sebastian Gaunt. sibilò a denti stretti. Thierry sapeva benissimo, che cosa urlavano i suoi taglienti occhi verdi: "Se hai toccato mia sorella, se l'hai anche solo sfiorata con un dito, giuro che ti ammazzo".
Mio padre ha appena quarant'anni e viaggia fra Irlanda ed Inghilterra regolarmente. Arrivare fin qui per parlare d'affari non gli sarebbe costato nulla (affari a cui tiene in modo particolare, tra l'altro). E poi, Erin non mi avrebbe mai chiesto di vedervi per parlare di questo. Lei vuole rimanere fuori, da questa storia. che volesse vederlo, era palese. Quale sorella non desiderava vedere il proprio fratello?
Non considerò nemmeno minimamente Finn, ma notò immediatamente l'occhiata che gli lanciò Xavier Gaunt. E ciò si aggiunse alla lista di motivi per odiarlo. Finn era affar suo, poteva fare tutti i complimenti che voleva a tutte le fanciulle che incontrava. Lui non approfittava, delle giovani lady che si sentivano sole.
Si, è una Corvonero. ammise. E poi, all'improvviso, la sua bocca si piegò in un ghigno.
E spero che siate stato lieto di fare la sua conoscenza e che si sia comportata in modo adeguato. Sembra quasi che abbiate instaurato una sorta di... amicizia. Amicizia che spero si possa riflettere anche fra le nostre famiglie, naturalmente. Magari quest'amicizia potrà legare anche voi e Finn, prossimo anno. Sapete, una Caulfield se ne va e ne arriva un altro... Hogwarts non può proprio rimanere senza un Caulfield, a quanto pare. Che ne dici, Finn? Se Xavier è entrato nelle simpatie della nostra Er, non vedo perché non possa entrare anche nelle tue, di grazie! E non trovo neanche nessun cavillo per cui i Gaunt non possano essere amici dei Caulfield. ma per tutto il tempo, Thierry aveva tenuto gli occhi verdi su Xavier Gaunt. Sembrava così arguto, che di certo avrebbe capito quel messaggio subliminale.
Anzi, che ne dite di venire a trovare la nostra famiglia in Irlanda, per suggellare quest'amicizia tra Gaunt e Caulfield? Magari... Ma certo! Quale occasione migliore se non un matrimonio? I matrimoni estivi sono una delizia, a Waterford. ecco, e dopo aver interpretato la sua parte, Thierry si alzò, e sollevò il suo calice.
Un brindisi, miei signori e mia signora, un brindisi all'ospitalità e all'amicizia! disse gaiatamente. Stava improvvisando, dicendo cose che potevano essere vere quanto false.
E alla piccola Erin, che possa il suo matrimonio essere felice e ricompensato da molti figli. aggiunse. Tutto era predisposto perfettamente. Tutto era in perfetto equilibro. Ora toccava a Xavier Gaunt. Da quelle informazioni, poteva ricavare molte cose. A Thierry sarebbe bastato vedere la sua reazione.
 
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Seylen Lux Gaunt
view post Posted on 18/7/2014, 17:12     Top   Dislike




Ogni volta che Thierry apriva bocca sembrava che una valanga volesse minacciare di cadere su di loro e tutte le lodi che aveva cercato di tessere Finbar nei suoi confronti vennero messe in secondo piano dalla discussione dei due fratelli maggiori. Seylen si limitò ad offrire al ragazzo un sorriso discreto, per poi tornare a riascoltare le parole dei due. Le domande di Thierry divenivano sempre più insistenti, praticamente arroganti e Xavier cercava di trovare motivazioni che potessero tenere tranquillo l'altro, ma per come la vedeva Seylen, non sarebbe finita per niente bene per il Corvonero. Non si diceva che il discorso di qualun altro fosse totalmente ridicolo se non per insultarlo pesantemente e a questo Xavier non avrebbe potuto rispondere con i suoi modi gentili da futuro Lord, ma avrebbe dovuto rispondere per le rime, anzi se non lo avesse fatto lui, avrebbe potuto farlo tranquillamente Seylen.
Tutto quello che uscì dalla bocca di Thierry Caulfield era totalmente ridicolo, assurdo ed inappropriato; Xavier probabilmente proveniva da un luogo lontano le cui usanze erano molto diverse, ma almeno si stava impegnando a fare del proprio meglio. Quel Caulfield invece era un cafone, un rozzo, qualcuno con cui lei non avrebbe mai voluto imparentarsi. Xavier Gaunt sarebbe stato ancora così felice di unirsi a quella famiglia o avrebbe pensato che una sola pecora nera non avrebbe rappresentato problemi?
"Questo è davvero ridicolo"
Disse Seylen con il tono più tagliente che potesse avere. Prese un calice, ma di certo non per brindare. Si alzò, ma ancora una volta la sua intenzione non era quella di festeggiare con quell'individuo. Si scostò dal suo posto per camminare per la stanza, senza allontanarsi dal gruppo, bevve un sorso e poi si voltò a guardare i tre. Uomini e ominicchi, parlavano e parlavano senza dire niente. Xavier era fin troppo cauto e non aveva il coraggio di farsi valere per paura di perdere ciò a cui aspirava, mentre Thiery Caulfiled si approfittava della gentilezza, spingendosi adesso fin troppo oltre. Nessuno avrebbe detto che le parole di un Gaunt erano ridicole senza aspettarsi delle conseguenze.
"Evidentemente non avete idea di cosa sia la cortesia. Volete sapere perchè siate stato chiamato voi? Semplicemente per fungere da messo, per portare una comunicazione a vostro padre, una su cui necessiterà di tempo per riflettere, forse per cui potrebbe ritenere più sicuro riflettere all'interno delle sue mura. Se vostro padre gradirà l'idea di un'amicizia tra la Casa Gaunt e la vostra, dovrà dirlo solo lui e nel momento in cui lo farà, verranno stabiliti i punti precisi dei patti che assicureranno tale alleanza, patti che, lo dovreste sapere, vengono sanciti con unioni di sangue, tra le altre cose."
Lord Caulfield, davanti a quei fatti, avrebbe potuto rischiare di sentirsi prigioniero lì, dunque era stata solo una mera cortesia quella di far venire fin lì solo due dei suoi figli. Da parte sua Seylen aveva visto più e più volte suo fratello Myron trattare alleanze con signori e signorotti, chiunque poteva fare lo sbruffone credendo di avere il coltello dalla parte del manico, come Thierry, ma un coltello non era nulla in confronto ad un esercito; aveva visto Myron riempirsi di furore, lo aveva visto mettere alle strette sbruffoni di ogni sorta e lei si era trovata lì per imparare. Thierry Caulfield avrebbe dovuto imparare a temere ogni singolo membro della casa Gaunt che si trattasse di ragazzi o di fanciulle. Il solo appartenere a quella famiglia li elevava al di sopra degli altri e tutti se ne sarebbero accorti se li avessero sfidati come faceva adesso quel rozzo irlandese.
"Dite anche a vostro padre che se dovesse rifiutare di unirsi alla nostra battaglia, allora dovrà prepararsi a difedersi da essa, poichè otterrà solo il marchio di Traditore del proprio sangue e non potrà aspettarsi clemenza nè da parte nostra nè da quella dei nostri alleati. Queste sono le uniche risposte che avrete alle vostre ridicole domande."
Così, tagliente, concluse il suo discorso la fiera Seylen Gaunt, figlia di Lester Primus Gaunt, che aveva dato la vita per i purosangue e che non avrebbe accettato di sentire anche solo una di quelle parole alle sue orecchie. Il Caulfield si era fissato troppo su facezie: perchè Erin vi ha parlato? Perchè Erin vi ha conosciuto, perchè Erin ha fatto questo? Perchè Erin ha fatto quello? Dimenticandosi che lì non si stava parlando di Erin, ma di un'alleanza che coinvolgeva tutti i maghi della Gran Bretagna ed adesso anche dell'Irlanda. Thierry Caulfield aveva perso di vista il vero punto del discorso.
 
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20 replies since 6/7/2014, 22:18   234 views
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