Un anno è volato via!, Per tutti i Tassorosso

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Helga Tassorosso
view post Posted on 1/7/2014, 23:36     Top   Dislike




La scuola era praticamente finita. Gran parte delle attività che erano state previste dai quattro fondatori per dar vita al loro grande progetto, erano stati svolti ed erano giunti, almeno per quell'anno, al loro svolgimento.
Non si finiva mai di imparare qualcosa sulla magia: era un'arte troppo complessa per poter avere una fine ed anche i maghi più esperti facevano continuamente delle scoperte che credevano impossibile, riuscendo a sorprendersi una volta di più.
L'anno successivo i fondatori avrebbero invitato tutti gli studenti a tornare per continuare insieme il percorso di conoscenza che avrebbero fatto conoscere loro; i fondatori avrebbero concesso alcuni mesi di allontanamento per permettere ai più di tornare presso le proprie famiglie, villaggi, riabbracciare i propri cari, per poi tornare a salutarli tempo dopo. L'apprendimento richiedeva sacrifici, ma ne sarebbe valsa la pena.
Nel caso in cui alcuni studenti invece non avessero avuto una famiglia e nessun posto dove tornare, allora i fondatori avevano già pensato di farli integrare in un villaggio creato appositamente per loro non troppo distante da Hogwarts: il villaggio avrebbe dato accoglienza a tutti i maghi che l'avrebbero richiesta, ma non sarebbe stato protetto dai babbani o tanto sarebbe valso continuare a vivere ad Hogwarts, mentre gli studenti avevano bisogno di un effettivo contatto con il mondo.
Ad ogni modo, Helga non avrebbe fatto andar via gli studenti senza chiedere loro direttamente le impressioni sulla loro scuola, per comprendere i pareri e i loro punti di vista, credeva infatti che fosse indispensabile tenere presente le idee di chi effettivamente godeva della fortuna di poter imparare la magia.
Per questo motivo la fondatrice Helga, mandò a tutti i suoi studenti un breve messaggio via gufo per chiedere loro di riunirsi insieme in una serata in compagnia comune.


Giovani maghi e giovani streghe,
vi invito cordialmente a prendere parte ad una serata di ritrovo collettivo all'interno della nostra sala comune, dopo la cena del giorno. Sarà un'occasione in più per fare amicizia e conoscerci meglio.

Helga Tassorosso

La strega dunque si presentò in orario, dopo cena, nella sala comune che era profumata e piena di piante fiorite, come le amava lei. Non le restava altro che sperare che i suoi studenti raccogliessero l'invito.
 
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0 sheila 0
view post Posted on 2/7/2014, 11:11     Top   Dislike




sheila entrò nella sala comune, dopo aver ricevuto il gufo della fondatrice. il messaggio diceva che Helga voleva sentire i pareri dei Tassorosso a proposito della scuola. Sheila non era stata molto partecipe alla vita scolastica, forse a causa della sua profonda timidezza. ma per quello che aveva potuto constatare si stava bene a Hogwarts. si poteva dar sfogo alla propria magia senza paura e stare in mezzo ai propri simili.
buongiorno signora Tassorosso. disse sheila con un po' di timore. ho visto il suo gufo e sono venuta qui. voleva sapere della nostra esperienza a Hogwarts, cosa ne pensavamo, giusto? bene, io non sono stata molto partecipe alla vita scolastica, ma per quel poco che ho visto, qui si sta bene e mi dispiace che l'anno sia finito: qui si può stare in mezzo ai propri simili e usare la magia senza la paura di essere scoperti. c'è la possibilità di studiare e imparare per tutti, per qualsiasi classe sociale. mi dispiace lasciare questo posto, anche se solo per pochi mesi. questo è quello che penso io. sheilà parlò quasi senza pensarci su e quando ebbe finito si rese conto che forse era stata un po' troppo diretta e aveva parlato troppo. da quando era entrata, la fondatrice non le aveva detto nulla, non le aveva fatto domante e sheila aveva parlato da sola. divenne tutta rossa in viso e chinò la testa ehm.. scusatemi...
 
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view post Posted on 3/7/2014, 00:14     Top   Dislike
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Pulvis et umbra sumus.

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tumblr_inline_n1q9fbRY1x1spon3xSarebbe mancato davvero così poco tempo al mio incontro rinnovato con mio padre?
Mi era mai mancato così tanto, ancor più quando avevo cominciato a ricevere sue risposte più saltuarie a causa dei sospetti che, di tanto in tanto, avevano aleggiato a Nairn, il mio villaggio, in merito alla corrispondenza via gufo. Ovviamente nessuno aveva osservato poi chissà cosa, se non il fatto che mio padre mi avesse invitato a recarmi da cari parenti di mia madre affinché apprendessi il più possibile in merito alla vita in casa per divenire una brava moglie e madre.
L'esistenza della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts sarebbe dovuta essere più segreta possibile anche se persone crudeli come l'assassino di mia madre, maghi anch'essi, delle volte si erano trovati nelle circostanze persino di accusare loro simili o di ucciderne pur di sopravvivere o di sentirsi forti agli occhi degli altri.
Era stato un anno colmo di soddisfazioni, di profonde scoperte di sé, di progressi e conoscenze che avrei voluto indubbiamente approfondire col passare del tempo, se avessi avuto l'opportunità di tornare dopo il periodo di pausa estivo.
L'anno di studi era dunque giunto al termine ed io avrei potuto fieramente dire d'aver letto un cospicuo numero di libri della splendida biblioteca del castello, di aver visto anime meravigliosamente interessanti ed altre più oscure e di essermi sentita molto più a casa che nel mio paese natale.
Fu quel giorno che, mentre ero intenta a mettere qualcosa sotto i denti dopo aver avuto un brutto malessere nei giorni precedenti che, fortunatamente, non era sfociato in febbre -che per poco non mi uccise, l'ultima volta-, un piccolo gufetto dagli occhi tondi e gialli prese a bubolare in mia direzione dopo avermi consegnato una lettera che non era della solita carta che giungeva da Nairn, più scura ed appena più ruvida.
Era pergamena, esattamente come la mia ma molto più fine, su cui era impressa la grafia deliziosamente inclinata della nostra magnifica Helga Tassorosso, la fondatrice della nostra casata e mia personalissima guida.
Era stato previsto un incontro di tutti i membri della casata dopo cena, incontro a cui non sarei potuta mancare, seppure anche solo per osservare ed ammirare quanto e come fossimo mutati. Emmelynn, la mia compagna di dormitorio, sorrise divertita e cordiale alla lettura della pergamena, pensando a come avrebbe dovuto scrivere le missive per invitare facoltosi maghi e streghe alle proprie nozze che non avrebbero tardato poi molto a giungere.
Sospirai, attendendo l'orario previsto, ingannando il tempo grazie alla lettura, mia fidatissima compagna di vita per tutto quell'anno molto più di altri.
Giunsi in Sala Comune esattamente dopo cena, notando come già uno sparuto gruppo di studenti si fosse accomodato appoggiandosi ai tavoli, seduto alle sedie poco lontane o, come me, su uno dei divani davanti al caminetto spento, per quella sera. La luce dorata illuminava la nostra splendida capocasata donandole un'aria ancor più eterea, in piedi, fasciata da nobili vesti e con i capelli delicatamente acconciati.
Mi sentii immensamente piccola, a confronto, con i lunghi capelli sciolti se non per delle forcine a fermarne le ciocche più ribelli ed una veste azzurra che poco aveva a che vedere con quella della splenddia Lady.
Stringendomi appena nelle spalle udii la voce chiara e distinta di una giovane donna che sapevo benissimo essere Shelila Bluetulip, giovane strega dai capelli castani, dalla corporatura piacevolmente florida ed un dolce paio d'occhi marroni.
«Mi dispiace lasciare questo posto, anche se solo per pochi mesi. Questo è quello che penso.» Asserì la giovane in conclusione ad un discorso cominciato quasi impulsivamente, lasciando che accennassi un tenero sorriso senza però prendere ancora la parola, troppo timida per farlo, specialmente con così tanti messeri e giovani ed aggraziate fanciulle. Non era mai stato il mio forte provare a parlare a qualcuno, in generale, perciò...

 
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view post Posted on 3/7/2014, 16:20     Top   Dislike
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Rosemary Pranzo
Un incontro in sala comune, appena ricevuto il biglietto, mi precipitai giù per le scale. Con il fiato corto, mi guardai intorno, c’erano già due ragazze che non conoscevo e pure Lady Tassorosso.
Una di loro aveva già cominciato a parlare. Mentre aspettavo che finisse mi sedetti su una poltrona.
E cominciai nervosamente a tormentarmi i capelli. C’erano troppe cose che volevo dire.
Appena si fece un attimo di silenzio, alzai la mano.
- Buon pomeriggio Lady Tassoroso, io avrei…ehm…un piccolo problema personale. Mi dispiace veramente tanto lasciare Hogwarts, - sottolineai senza essere troppo esplicita. In fondo l’aveva detto anche una delle ragazze. Era un problema comune ma il mio tono sottintendeva che c’era dell’altro. O almeno credevo.
E Lady Tassorosso si era detta disponibile ad ascoltare i nostri problemi. Certo, adesso in pubblico non sapevo dirlo ma forse mi avrebbe concesso un incontro.
 
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Helga Tassorosso
view post Posted on 4/7/2014, 14:37     Top   Dislike




Helga fu lieta dell'arrivo delle studentesse, sapeva che nessuno dei suoi studenti l'avrebbe lasciata attendere per troppo tempo e un sorriso compiaciuto ornò le labbra della fondatrice nel vedere le fanciulle che si riunivano attorno a lei all'interno della sala comune.
Lady Sheila Bluetulip non perse tempo ed espresse parecchie opinioni riguardo la scuola, tutte opinioni più che positive che facevano apparire Hogwarts come il luogo che lei aveva desiderato diventasse, insieme agli altri fondatori. Se anche una sola persona aveva ricevuto tale impressione, non poteva che significare che avessero raggiunto parte dei loro obiettivi. Helga le sorrise candidamente ringraziandola con un sorriso grato. Un'altra delle due ragazze più vicine prese la parola, questa volta si trattava di Lady Rosemary, che ripetè lo stesso concetto di Lady Sheila, solo ponendo accento su cose che solo Helga conosceva oltre Rosemary, lì dentro. Il cenno a quei problemi personali non poteva essere di diversa natura e comprendeva le preoccupazioni della ragazza, come anche di tutti gli altri che si trovavano in condizioni simili alle sue.

"Sono a conoscenza dei vostri problemi, lady Rosemary e vi assicuro che stiamo trovando delle soluzioni per chi come voi ed altri preferisce non tornare nelle proprie case o è impossibilitato a farlo per vari motivi. Non vi lasceremo per la strada, ve lo garantisco. Una volta concluse le attività della scuola, potrete trovare alloggio e riparo in un villaggio che è sorto da poco tempo nelle vicinanze. Vi saranno anche degli altri maghi, ma dovrete comunque fare attenzione a non usare troppa magia, poichè dei visitatori babbani potranno avvicinarsi. Spero che tale soluzione possa risultare di vostro gradimento. Ed è aperta a tutti coloro che decideranno usufruirne"
I profughi avrebbero potuto benissimo popolare da soli il piccolo villaggio, avrebbero lavorato per mangiare, avrebbero coltivato la terra, allevato animali, sarebbero diventati autosufficienti e avrebbero trovato anche il modo per usare la magia nelle piccole cose oppure avrebbero anche potuto farne a meno per essere più sicuri che occhi indiscreti non li accusassero per ciò che facevano. Ma per lo meno si sarebbe trattato di un villaggio popolato solo di maghi, dunque nessuno sarebbe stato messo al rogo, nessuno avrebbe corso seri rischi. L'invito non era solo per i profughi, ma era esteso anche a tutti gli altri, sebbene sapesse che fanciulle come Sheila ed Annie, che per il momento non aveva preso parola preferendo ascoltare ciò che avessero da dire le compagne, possedessero delle grandi famiglie cui far ritorno.
 
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»Lyra
view post Posted on 5/7/2014, 16:31     Top   Dislike




Quando la porta della Sala Comune si aprì, il leggero scricchiolio che produsse mi parve un tuono nel silenzio che seguì. Gli occhi di tutte le persone riunite al centro della Sala si voltarono verso di me, scrutandomi con curiosità. I loro sguardi erano gentili, ma mi diedero comunque fastidio: mi piaceva essere al centro dell'attenzione, ma di certo non per essere arrivata in ritardo. Ricambiai gli sguardi di tutti con determinazione, e raggiunti gli occhi chiari di Helga Tassorosso, la nostra mentore, tentai di mostrarmi meno superba e feci un inchino leggiadro, come mi avevano sempre insegnato.
-Mi scuso per il ritardo- sussurrai con poca convinzione. Odiavo scusarmi, anche quando era l'unica cosa giusta da fare, ma con Helga Tassorosso non avrei potuto fare altro: la stimavo, e nonostante non riuscissi a sopportare l'idea di scusarmi, quelle parole mi erano uscite spontanee.
Mi andai a sedere silenziosamente sulla sedia più spartana che quel luogo ospitava, che era comunque più comoda delle sedie che aveva la sala da pranzo di casa Black. Diedi una rapida occhiata alla gente che avevo attorno, cercando di non sembrare troppo interessata, e notai che erano tutte ragazze della mia età, più o meno. Una di loro aveva i capelli castani e un volto florido, con le guance arrossate, segno che probabilmente aveva parlato da poco; un'altra aveva un volto delicato e l'aria di sentirsi sperduta quasi quanto me; e un'ultima appariva nervosa e piena di cose da dire.
Personalmente, ero molto indecisa sul venire o no a quell'incontro. Se me lo avesse chiesto qualcun'altro che non fosse la magnifica Capo Casa che avevamo, non avrei assolutamente accettato. Il mio ritardo era dovuto al fatto che avevo passato un'ora ad analizzare i motivi per cui venire o non venire all'incontro, e non mi ero accorta dello scorrere del tempo. Se in quel momento ero lì, era solo per il rispetto che avevo nei confronti di Lady Tassorosso, non certo perché avevo da dire qualcosa. Non avrei parlato di mia spontanea volontà, e avrei cercato di ascoltare il più possibile per farmi un'idea di quelle ragazze che avrei dovuto considerare amiche. Avrei provato a capire se erano persone interessanti e a cui sarei potuta mostrarmi più gentile, più debole. Anche se avessero avuto tutti i requisiti del mondo per spingermi ad aprire me stessa a loro, probabilmente non lo avrei fatto, perché avevo paura. Tutte le persone a cui avevo voluto bene mi avevano fatto del male, volontariamente o involontariamente: mio padre mi aveva disprezzata dopo aver perso il suo unico figlio maschio, e mio fratello era morto, ferendomi senza volerlo. Avevo capito che affezionarsi alle persone portava solo dolore, e non sarei ricaduta nello stesso errore. Non più.

 
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view post Posted on 7/7/2014, 11:57     Top   Dislike
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Rosemary Pranzo
Lady Tassorosso mi rispose che potevo installarmi in un villaggio sorto nelle vicinanze,a quanto sembrava popolato da maghi. mi sembrava una buona soluzione anche se continuavo a sentirmi sempre persa. Forse quest'estate avrei frequentato il villaggio poi avrei ricominciato le lezioni a settembre e tutto sarebbe andato bene. o quasi. D' accordo,mi sarebbero mancate le persone più importanti della mia vita ma era meglio di niente.
Avrei potuto anche trovare una specializzazione in Guarigione una volta finiti i ango ed i GUFO.Sempre che in qest'epoca ci sia il San Mungo.
Un' altra ragazza interrumpe le mie riflessioni. non sembrava una profuga,probrabilmente c'ero solo io ed era silenziosa.
Per me va benissimo questa soluzione tanto più che ho dei progetti per il mio futuro e forse posso realizzarli anche stando in un villaggio. Grazie della risposta, Lady Tassorossorisposi gentilmente.
 
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Helga Tassorosso
view post Posted on 8/7/2014, 17:45     Top   Dislike




A pochi secondi dalle ultime parole pronunciate da Helga, un'altra dolce fanciulla si unì al gruppo che in quel momento stava affollando la sala comune di Tassorosso. Era Lyra Black, la quale molto educatamente si scusò per quello che riteneva essere un ritardo, anche se Helga non l'avrebbe mai fatta sentire in colpa per aver perso solo le prime battute di quell'incontro.
"Nessun ritardo Lady Lyra, siamo lieti di poter avere anche la vostra presenza tra noi"
L'accolse Helga con i suoi modi affabili e con i suoi sorrisi che dispensava ogni qual volta fosse possibile.
Tornò a rivolgersi a tutte le ragazze presenti, notando quanto stranamente non fossero ancora arrivati i ragazzi della casata, tra cui durante l'anno era spiccato particolarmente Sora Fey, ma Helga, ricordando bene ogni componente, non potè non pensare a Nathan o a Lionel o a Garm, giovani più che valenti e dal carattere nobile.

"Sembra che siano gli uomini a volersi fare attendere quest'oggi!"
Disse per poi lasciarsi andare ad una mite risata, sperando che anche le altre fanciulle ridessero, per lo meno come simbolo di rilassatezza per quell'incontro. Helga non voleva che si sentissero nervose alla sua presenza, poichè avrebbero dovuto contare su di lei per qualsiasi tipo di dubbio e non avrebbero potuto farlo liberamente se la temevano, senza motivi sensati.
"Vi ho convocate qui per prima cosa per ringraziarvi del contributo che ognuna di voi ha dato a questa scuola nei suoi primi mesi di vita. Senza la vostra fiducia nei nostri confronti, non avremmo potuto raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati"
Iniziò a dire Helga pensando ai giorni in cui la scuola era solo un sogno e poi a quello in cui i fondatori erano dubbiosi: gli studenti sarebbero davvero arrivati con il tempo? Avrebbero avuto fiducia nelle doti dei quattro maghi che avevano deciso di prendere sulle proprie spalle quel compito così immenso che consisteva nell'educare ai segreti della magia i maghi e le streghe del mondo magico che li circondava? O avrebbero fallito miseramente facendo ridere chi ricordava loro e l'impresa che avevano iniziato? Ma adesso tutto sembrava essere andato per il verso giusto, adesso che un anno intero era trascorso e che nessuno era arrivato da loro per redarguirli sul loro operato.
"Le mie speranze sono quelle che riguardano voi e che potranno dirsi realizzate se voi abbiate davvero imparato qualcosa che possiate ritenere utile per la vostra vita da streghe. Credete che raggiungere Hogwarts sia stata la scelta giusta?"
Ecco la domanda cruciale, ecco il punto del discorso, ecco il motivo per cui si trovavano lì: verificare l'effettiva utilità della scuola. Ne valeva la pena o era stato solo uno spreco di forze? Helga credeva nella missione dei fondatori, ma era necessario che lo credessero anche gli studenti prima di tutto.
 
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Esmeralda ~
view post Posted on 8/8/2014, 12:48     Top   Dislike




Esmeralda aveva appena ricevuto un gufo da Helga Tassorosso, il capo della sua casata. Lesse attentamente ciò che vi era scritto e mise la pergamena, ben piegata, dentro uno dei libri che portava sempre con sé. Fu proprio a causa di quella abitudine che ritardò drammaticamente a quell'incontro.
Durante la bella stagione le piaceva sedersi sul prato del grande parco della scuola, sotto uno degli alberi, a leggere. Si era completamente dimenticata di quella riunione fino a quando il foglio che aveva piegato e infilato tra la copertina e la prima pagina del libro, non scivolò sull'erbetta fresca di rugiada.
Rimase stupefatta e intontita per la sua distrazione e dimenticanza: era già in ritardo!
Si alzò frettolosamente e corse nel castello più velocemente che poté. Urtò altri studenti nella sua corsa e quelli la ripagarono con qualche maledizione verbale. Arrivò all'ingresso della Sala Comune e farfugliò la parola d'ordine. Stringeva al petto il libro che le aveva celato quell'invito, entrando silenziosamente mentre Helga parlava a qualche studentessa, le più puntuali e diligenti di lei.
Passo dopo passo cercò di infilarsi, cercando di non disturbare nessuno, tanto che non osò parlare per salutare la fondatrice.
Le fece un sorriso colpevole e vergognoso, mentre ascoltava le sue ultime parole.
 
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8 replies since 1/7/2014, 23:36   199 views
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