Vereor, Noctis Lucis Caelum

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view post Posted on 10/6/2014, 15:48     Top   Dislike
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Candida, candida, nera neve stridente gocciolava sul suo viso.
No, non era vero, eppure avvertiva il sangue scendere dalla sua fronte.
Il capo chino e gli occhi socchiusi, il buio penetrava da un angolino.
Tenebre ovunque ed in qualunque tempo. Spazio e secondi erano ormai la medesima cosa, eppure il cielo pareva nero, come se ancora un manto di colore scuro potesse significare qualcosa.
Ed ecco che la foschia si mischiò con gli arbusti, il litorale con la luna e con il sole; le stelle con la terra e con la sabbia.
Vedeva colori, dal blu al rosso in tutte le sfumature, e al centro vi era il bianco: un bianco screziato di oro in prossimità dei punti in cui si faceva leggermente più scuro.
Raccolse il coraggio, puntando le chiare iridi sul niente.

Miri il riflesso nello specchio, e nell'ombra di una vita dimenticata ti chiedi come mai non ti somigli.
Era candido, puro, come appena rinato. mentre ora è segnato dal tempo, alla sottile luce di un focolare, tutto tace.


Poi tutto si confuse, ed il Serpeverde avvertì una sensazione di svenimento.
I suoi occhi rimasero socchiusi, ed egli sentì come un benessere ed un rilassamento dai quali non gli era più possibile sfuggire.
Per quanto si sforzasse di rimanere in quel buio senza forma, gli occhi si aprirono, e ciò che videro per prima cosa fu il Covo dei Fantasmi nei pressi del sesto piano.

Gli era capitato nuovamente, di giungere con la mente in luoghi ignoti, tenebrosi e fittizi.
Si guardò intorno, per evitare che una qualche anima viva ahaha avesse potuto scorgere in lui quei segni di follia che tanto lo tormentavano.
 
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Noctis Lucis Caelum.
view post Posted on 10/6/2014, 16:12     Top   Dislike




Noctis era assorto nei suoi pensieri, a meditare su ciò che era accaduto in quegli ultimi tempi. C'erano pericoli e trame contorte ovunque si voltasse, e più cercava di vedere una luce in fondo a quel tunnel di oscure minacce, più esso sembrava allungarsi e allontanarlo dalla verità, come se corresse all'indietro. Sconfortato e deluso dalle proprie capacità, per un attimo aveva pensato di tornare da Rugerd, magari avrebbe avuto delle risposte che altrimenti non avrebbe mai potuto trovare. Ma era rimasto a Hogwarts alla fine, alla ricerca delle tanto agognate risposte, senza però riuscire a trovarle. Il posto più sicuro al mondo non offriva lo stesso in quanto a conoscenza, sebbene per quel che dovevano fare di norma, esso era più che adeguato.

Il covo dei fantasmi era un luogo tetro, a causa dei suoi abitanti o di chissà cos'altro, non era in grado di dirlo. Era buio, freddo, rischiarato appena da torce bluastre. Sebbene fosse chiamato così, c'erano ben pochi fantasmi lì, erano così difficili da trovare che si sarebbe potuto tranquillamente dire che non ce ne fossero direttamente. Era un posto ideale per rilassarsi e pensare, nel silenzio interrotto solo da qualche pianto, lamento o tintinnio di catene.
Il suo pensare, in ogni caso, non l'aveva condotto da nessuna parte: ormai non aveva molta scelta se non darsi da fare nell'immediato, pensando al presente e a come potersi aiutare nelle circostanze avverse che gli si avvicinavano. Era ormai prossimo il momento della partenza, e con esso aumentavano esponenzialmente le sue paure.

Si alzò dal seggio di marmo dove aveva preso l'abitudine di sedersi nelle sue meditazioni, guardandosi intorno con aria assorta. Non c'era nessun fantasma in vista, ma udiva dei passi. Qualche studente che passeggiava, forse? Non sapeva bene come reagire a quell'idea, dopotutto non era un luogo proibito, solo sconsigliabile per via del suo strascico inquietante di abitanti ed eventi.
Voltandosi verso l'origine dei passi, individuò un ragazzo che non gli era nuovo.
- Draco - disse, chiamandolo per nome senza problemi. Tutta la scuola sapeva che a lui importava ben poco di titoli e riverenze, poiché per lui tutti gli allievi erano sullo stesso piano. - Credevo di essere l'unico a passeggiare in luoghi inadeguati... - aggiunse divertito. - Tutto bene? Hai l'aria un po' pallida -
 
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view post Posted on 16/6/2014, 13:06     Top   Dislike
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La realtà si faceva sempre più vicina con il passare dei secondi. Capì di non trovarsi solo, ma non seppe se ciò potesse essere da intendere come positivo oppure negativo.
Se fosse stato completamente solo e la sua follia si fosse ancora manifestata, nessuno avrebbe mai saputo, nessuno sarebbe mai stato coinvolto in affari che riguardavano solo ed esclusivamente lui.
E invece, sapendo che qualcun altro lo stava osservando si convinse che forse il momento di panico era cessato e che adesso avrebbe potuto ritrovare la pace.
Raccolse il coraggio e si voltò, proprio dinanzi al seggio di marmo dal quale pareva provenire il rumore.
Ed ecco che lo vide, il professor Noctis Lucis Caelum, le cui parole non tardarono a giungere.
Inizialmente Draco avvertì un celere brivido percorrergli la schiena, immaginandosi che l'uomo avrebbe potuto punirlo, o che nella peggiore delle ipotesi lo avesse visto compiere atti bizzarri.
E invece il suo tono portava la calma di sempre, quella calma che in quel momento si rivelò sua alleata per ritrovare in qualche modo quella disperata quiete.

- Draco . Credevo di essere l'unico a passeggiare in luoghi inadeguati... Tutto bene? Hai l'aria un po' pallida -

Lo guardò dritto nelle iridi vermiglie, riflettendo non per la prima volta su quanto fascino esse emanassero.
Probabilmente, nonostante il Serpeverde non volesse vedere nessuno, in quel momento il professore era forse una di quelle poche persone con cui avrebbe dialogato serenamente.
Si passò una mano fra i capelli, per poi portarle entrambe dietro la schiena.
Con le unghie iniziò a graffiare superficialmente il braccio sinistro, già segnato da numerose cicatrici di tagli auto-inflitti.
Lo fece automaticamente, come se fosse il gesto più naturale del mondo in un momento di agitazione come quello.

-Professore, fortunatamente per me oggi non lo siete.- Sospirò flebilmente, guardandosi intorno e sperando che non vi fosse nessun altro. -Ma forse il prezzo da pagare per aggirarsi in un luogo come questo è essere tormentati da chi lo abitava prima di noi.-
 
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Noctis Lucis Caelum.
view post Posted on 17/6/2014, 16:10     Top   Dislike




All'inizio fu piuttosto sorpreso di trovare Von Vukich da quelle parti, e non tardò a chiedersi cosa ci facesse lì. Tuttavia, realizzò che comunque presto o tardi lo avrebbe scoperto. Non c'era una punizione, comunque, per aggirarsi nel covo dei fantasmi. Erano pochi e non erano minacciosi. Il fatto che il ragazzo sembrasse piuttosto turbato, inizialmente, dalla sua presenza, poteva essere perché del tutto ignaro del fatto, o forse si stava semplicemente perdendo in altri pensieri e il suo arrivo poteva averlo preso alla sprovvista. In ogni caso, la sua espressione si calmò, come se non stesse aspettando altro che qualcuno che gli facesse compagnia. Dal canto suo, Noctis avrebbe anche gradito un po' di conversazione. Sebbene presente, il giovane Serpeverde era spesso molto sulle sue, del tutto assente alle lezioni anche quando c'era, come se la sua mente fosse da un'altra parte.

- I Fantasmi non sono creature ostili - scosse la testa, mettendogli una mano sulla spalla per indicargli una via fuori da lì. Era meglio raggiungere un posto più tranquillo, se voleva calmarsi un po'. - Sono inquieti, molti di loro, ma non sono malvagi. Alcuni provano un forte rimpianto per non essere stati capaci di fare la scelta giusta. Altri cercano di non pensare di essere morti e seguono le loro routine. Guarda ad esempio il vecchio Walter - indicò il fantasma di un vecchietto canuto, che teneva una spettrale scopa di saggina in mano e cercava di pulire, inutilmente lo spesso strato di polvere che si era depositato su un'area della stanza. - A quanto ne so, un tempo era uno dei domestici del castello. Un giorno, l'età ebbe la meglio e morì. Da allora, si rifiuta di crederci e continua a fare quel che faceva in precedenza -
Il fantasma gli riservò un'occhiata glaciale, per poi tornare alla sua presunta occupazione. Noctis fece spallucce.

- In ogni caso, non ti faranno del male, né ti daranno fastidio - disse in tono conciliante, osservando una coppia di spettri che volavano in alto, rincorrendosi e ridendo tra loro. Chissà chi erano, cos'avevano fatto in passato, e perché erano ancora lì. Solitamente, comunque, stavano ben lontani dai viventi, a meno che i Fondatori stessi non richiamassero la loro attenzione. - A meno che non si tratti di Pix, ovviamente. Ma lui bazzica poco qui, si annoia - aggiunse, scuotendo la testa con aria rassegnata. Aveva cercato di discutere con quel poltergeist, ma a quanto pareva ascoltava solo i Fondatori ed era terrorizzato da Serpeverde. - Sai come nascono i fantasmi? - gli domandò. Un bel modo di calmare una paura era conoscerla, dopotutto.
 
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view post Posted on 7/8/2014, 15:08     Top   Dislike
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Il tono calmo e tranquillizzante del professore riuscì a pacare le sue ansie almeno momentaneamente. Draco sospirò, rilassando la muscolatura e abbassando appena lo sguardo verso terra.
Ascoltò attentamente le parole dell'uomo, alzando di tanto in tanto lo sguardo sopra di sé, intorno, e ovunque gli venisse indicato da quella voce tanto melodiosa.
Sarebbe riuscito ad ascoltarlo per ore.

- I Fantasmi non sono creature ostili. Sono inquieti, molti di loro, ma non sono malvagi. Alcuni provano un forte rimpianto per non essere stati capaci di fare la scelta giusta. Altri cercano di non pensare di essere morti e seguono le loro routine. Guarda ad esempio il vecchio Walter, a quanto ne so, un tempo era uno dei domestici del castello. Un giorno, l'età ebbe la meglio e morì. Da allora, si rifiuta di crederci e continua a fare quel che faceva in precedenza -

Il Serpeverde si morse le labbra e puntò le chiare iridi in quelle dell'uomo, riflettendo su quanto fosse bizzarro morire senza realizzarlo.
Forse anche lui era morto e non lo sapeva. Forse era per questo che continuava a tentare il suicidio disperatamente. Forse aveva bisogno di morire per sentirsi vivo.
Si incupì formulando quei tristi pensieri.

- In ogni caso, non ti faranno del male, né ti daranno fastidio. A meno che non si tratti di Pix, ovviamente. Ma lui bazzica poco qui, si annoia. Sai come nascono i fantasmi? -

Per quanto Draco fosse colto e particolarmente brillante -o almeno, si definiva così egli stesso- non si era mai soffermato attentamente a cercare risposte su una simile domanda se non nella sua cupa mente malata.
Scosse la testa riportando lo sguardo sul volto del docente.
-Professore, e se anche noi fossimo come Walter? E'...E' possibile? Se fossimo morti e non ce ne rendessimo conto? Se tutto ciò che sentiamo e pensiamo fosse solo un sogno, e la vita che crediamo di vivere soltanto un insieme di paure e desideri creati dalla nostra mente?

Deglutì chiedendosi perché avesse appena dato vita a quei pensieri.
 
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Noctis Lucis Caelum.
view post Posted on 9/8/2014, 11:50     Top   Dislike




La mente di Draco era un labirinto piuttosto complesso, pieno di domande su presente e futuro, di dubbi e angosce che, chi più chi meno, potevano colpire qualunque ragazzo della sua età. Era soprattutto lo stigma delle persone intelligenti, quello di dubitare troppo della vita e dell'esistenza stessa di un individuo, farsi domande su ciò che riguardava lo spirito e la coscienza. Tutto ciò, discusso con le personalità religiose di un villaggio, avrebbe di sicuro portato ad una condanna per eresia e blasfemia: non si metteva mai in dubbio l'operato di Dio, non si dovevano mai fare domande del genere, erano dannose per l'anima, era un peccato mortale anche solo pensarle. Draco, in un villaggio Babbano, sarebbe diventato un reietto e avrebbe vissuto i suoi ultimi giorni nel disprezzo generale. Per sua fortuna, il giovane Von Vukich era a Hogwarts.

Tuttavia, la sua domanda gli causò uno sbuffo leggermente divertito. Non perché fosse realmente divertente, o perché volesse schernirlo: il suo era un modo di rilassare l'atmosfera, magari cercando di risollevargli il morale o dargli qualcosa di positivo a cui pensare.
- Draco, Draco - disse disse scuotendo la testa. - Un fantasma ha bisogno di una condizione specifica per nascere. Quando moriamo, la nostra mente compie una scelta, che noi ne siamo consapevoli o no. Se la paura della morte è troppo grande, se la mente non riesce ad avere il coraggio di fare l'ultimo passo, allora nascerà il Fantasma. Altrimenti, se la mente si sentirà pronta o accetterà il destino dell'individuo, non nascerà nulla - era più materia di Ser Grifondoro, questa, ma Noctis non poteva certo andare a chiamarlo. - Ma quella da fantasma, ovviamente, non è una vera vita. Si può parlare, si può interagire con altre persone, che siano viventi o altri fantasmi... ma ogni cosa si ferma lì. Un fantasma non può toccare nulla, neppure i suoi simili, e la sua è un'esistenza eterna e irreversibile di solitudine e malinconia. Persino Elizabeth, lassù - indicò il fantasma di una ragazza in abiti logori, che scherzava con un paio di suore dall'aspetto triste e rassegnato. - Ride e scherza con tutti, ma sa bene di non essere davvero felice. E la vita eterna ottenuta come fantasma ha i classici svantaggi della vita eterna. Vedere coloro che si amano deperire e morire, e restare soli, in mezzo agli sconosciuti... - sospirò.

Mise una mano sulla spalla a Draco, scuotendolo un po' e sorridendogli.
- Questo, come vedi, non è il tuo caso - gli disse rassicurante. - Sei qui, sei vivo. I tuoi piedi poggiano saldamente sulla terra dove cammini, ti nutri, dormi, non attraversi ogni cosa, ma sei obbligato a usare le porte come tutti i comuni mortali - aggiunse, ridacchiando. - E se non ci credi, prova ad attraversare un muro! Però, poi dovrai dare un'imbarazzante spiegazione a Lady Cossé - si acquietò, incrociando le braccia, con un'aria più pensierosa. Poteva esserci un ottimo motivo per il comportamento di Draco, ma doveva esserne sicuro. - Che opinione hai della vita, Draco? Da come parli, sembra che qualcosa ti turbi al punto da volerla negare a tutti i costi -
 
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5 replies since 10/6/2014, 15:48   101 views
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