Aveva mal di testa.
Che ci faceva in quel corridoio?
Doveva andare in Biblioteca, a studiare per la lezione del giorno dopo. Probabilmente, il Maestro avrebbe chiesto loro un ripasso sulle cose che avevano già fatto, e aveva bisogno di rileggersi alcune cose, per poter rispondere al meglio. Com'è il motto dei Tassorosso? "Pazienza e
duro lavoro"? Invece, lui vagava per l'ala ovest del castello, come se non avesse altro da fare, lì, come un'anima in pena. Ogni tanto barcollava, eppure non si era ammalato. Si era già fatto il suo "raffreddore annuale", come amava chiamarlo.
No, doveva tornare nel dormitorio. Forse era solo stressato per via delle lezioni di quel giorno.
C'è silenzio nella tua testa, Sora
Da dove poteva raggiungere le scale? Quel posto era un vero e proprio labirinto, ma da qualche parte ci doveva essere qualcosa, qualche passaggio, qualche...
Porta.
Porta, quella era una porta. Era forse quella di un Aula? O c'era un passaggio che portava indietro, o ad un'altra zona del castello da cui avrebbe potuto trovare una strada più facile? Non ne aveva idea, ma avrebbe potuto sempre guardare. Spingere il legno scuro e controllare. Gli avrebbe tolto solo due minuti.
Quando una porta non è una porta?
Sora si avvicinò alla grossa porta. Era doppia, una di quelle che solitamente usavano per le aule più grosse. Avrebbe dovuto mettere le mani su entrambe le maniglie, girarle, e spingerle. Solo una questione di due minuti. Solo per controllare se c'era un passaggio.
Poggiò le dita attorno ai due pomelli, per poi spingere, varcando la soglia...
...
innevata.
Automaticamente, fece un passo avanti, e poi un altro. La porta, senza che la trattenesse oltre, si chiuse da sola, alle sue spalle, con un rumore ovattato. Sora non si voltò, ma continuò a camminare, un espressione perplessa sul viso, la bocca semi aperta, gli occhi sospettosi e spalancati.
Era all'aperto. Davanti a lui poteva osservare chilometri e chilometri di terreno innevato, e sopra di essi, un cielo così scuro da far credere che il sole non fosse mai esistito. Quando si voltò, vide che la porta sembrava sorgere sul nulla, come un albero, come un masso. Si girò ancora, osservando quel luogo.
"Sono già stato su questa neve..." Mormorò, incredulo.
Improvvisamente, il pianto di un neonato, forte, proruppe nella sua testa. Le mani di Sora corsero alle sue orecchie, e premettero forte contro di esse, per proteggersi dal rumore improvviso.
"Sora?"Adesso aveva paura. Che cosa stava succedendo? Era un'aula incantata? Era per questo che non usavano l'Ala Ovest? O...
"Sora? Cos'è che tutti hanno, ma nessuno può perdere?"Il respiro cominciò ad aumentare, mentre si voltava nuovamente, in cerca di quella voce. L'aveva già sentita. L'aveva già sentita in un'altra occasione del genere,
nell'oscurità...
"Tutti ce l'hanno ma nessuno può perderla, Sora. Cos'è?"Sapeva la risposta. Continuava a voltarsi, ma con tutto il corpo. Guardava dritto davanti a se, a destra, a sinistra, davanti e dietro. Guardava in alto. Cercava la fonte di quella voce, ma era solo?
"Cos'è, Sora? Cos'è?"La voce aumentava di volume, urlava.
"Cos'è? Cos'è? Cos'è?"Cos'è?
"L'OMBRA!" Urlò Sora, serrando le palpebre. "E' L'OMBRA!"
Apri gli occhi.
Respirava forte. Quando riaprì gli occhi, esitò un secondo, prima di abbassare lo sguardo.
Non c'era nessun ombra sulla neve, neanche la sua.
Scappa, Sora.
Cominciò a correre.
Arrancò sulla neve, girandosi, mentre si lasciava sfuggire un verso spaventato. Non aveva alcuna intenzione di voltarsi. Doveva correre verso la porta, solo verso la porta, quella porta che in quel momento stava tirando verso di se per aprire...
Quando una porta non è una porta?
Il legno si spalancò, e Sora fece qualche altro passo di corsa fuori, prima di fermarsi tutto di un colpo. Il suo volto apparve confuso, all'inverosimile. Si voltò e, prima che le porte si chiudessero nuovamente, poté intravedere un'aula vuota, dietro di lui.
Rimase lì, fermo, senza dire nulla, per un po' di tempo.
Che cosa ci faceva lì? Non era stato, fino a quel momento, nel suo dormitorio, a studiare Aritmanzia?
Non era stato, fino a quel momento, nella Torre di Grifondoro?