Quando la pazzia s'impossessa di te..., Libera

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Dementia Von Peterson
view post Posted on 6/1/2013, 20:20     Top   Dislike




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Le ulra nella sua testa erano ancora vive, come fossero state presenti in quell'istante, che aveva fatto? La Pazzia stava lentamente prendendo possesso della donna, pazzia o buonsenso? Da che aveva divorziato la sua vita era cambiata, in meglio o in peggio era soggettivo. Lei, a parer suo, aveva riaquistato una vita che aveva abbandonato per troppo tempo, a causa dell'amore e dei figli. Aveva ucciso suo padre a sangue freddo e non se ne era mai pentita, aveva taciuto, così come Max, Voldo, Jenna e tutta la sua famiglia. Ma qalcosa dopo quel giorno era cresciuto con lei, l'aveva accompagnata per una vita, ora reclamava il suo posto nel mondo. Deme era una delle Streghe abbastanza rispettate nel mondo magico, organizzava eventi mondani e non, tramite il suo catering per magiche occasioni, insomma, lavorava con il pubblico, si divertiva e si era guadagnata una certa fama, aveva discrete proprietà e insomma si era fatta una discreta reputazione.

Ma, come un verme insignificante che vive in una splendida mela rossa, un istinto di vendetta ed estremo sadismo le era cresciuto dentro, non era più la stessa, non lo sarebbe mai più stata, era arrivata già a metà della sua vita e facendo un bilancio cosa aveva combinato? Poco o nulla. Aveva perso tempo dietro un marito che si aveva amato ma che aveva cercato di cambiarla fin troppo e questo ora le era chiaro.

Quella sera, era esplosa, si era recata in un bar babbano e solo Dio sa cosa avesse combinato all'uomo che aveva adescato, un uomo distinto, abbastanza carino, con i capelli curati e castani, occhi chiari, pelle ambrata, muscoloso, un uomo normale, lo aveva ridotto peggio di un lupo che sbrana una preda, lo aveva torturato, seviziato, molestato, violentato, insomma gli aveva fatto vivere l'inferno sulla terra e contro ogni previsione lei si era divertita. L'uomo non era più vivo, chiaramente e nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, a giudicare da quanto gli aveva raccontato la vittima, la sua vita era un casino eterno e lui era solo, come un cane. Lo aveva portato in un posto isolato e abbandonato, mica stupida e la lo avev alasciato, preda di cani selvatici o topi. Nessuno avrebbe mai saputo nulla di quanto lei aveva fatto e di cosa fosse successo al malcapitato.

Andava così a trovare un po' di pace alla Stamberga, quel luogo era infestato, dicevano, da spiriti incazzati con gli Auror, beh, lei non lo era e con la compagnia di una bottiglia del suo wiskey preferito vi si recò, a schiarirsi le idee. Tutti la credevano così carina, dolce, buona, ma lei, lei non si rivedeva affatto, no lei non era buona, non era carina e non era dolce, se lo era stata, aveva sbagliato di grosso e ora non voleva commettere lo stesso medesimo stupido errore. Lei era forte, era una testa calda, era una che sputava veleno, ma aveva dovuto cambiare se stessa nel tempo e adesso era tornata ad essere quello che avrebbe dovuto.
 
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Constantine Holmes
view post Posted on 16/1/2013, 22:33     Top   Dislike




Un'ombra.
Ecco come, nella sua mente controversa, appariva in quel momento. La Stamberga Strillante sembrava essere il posto più adatto alla sua anima che aveva trovato quella sera, dopo svariate ricerche ad Hogsmeade e Diagon Alley. Non aveva voglia di immergersi nel pandemonio Babbano, non quella sera. Quella sera voleva il silenzio e una bottiglia d'alcol, di qualsiasi alcol, anche della peggiore qualità. Gli incubi erano ritornati a fargli visita, Nemesis non lo lasciava in pace nemmeno per un attimo. Incubi, morte, disperazione. Viveva la sua vita tra il baratro del buio e l'odio per la luce. Quella sera avrebbe sopportato solo gli ululati degli spettri si diceva infestassero quella catapecchia. Lui e la sorella avevano attirato molti Grifondoro, all'epoca di Hogwarts, in quel posto, rischiando molte volte di portare danni gravi ai malcapitati. Ma Nemesis rideva, e nulla per Constantine Holmes poteva sembrare migliore di quello.
Portò a fior di labbra la bottiglia di Whisky Incendiario che aveva comprato alla Testa di Porco prima di giungere lì, sicuro che fosse invecchiato di anni in quella sporca taverna. Il solo odore gli ricordava il sesso, le luci delle città, una donna sopra di lui che si spostava i capelli, degli occhi inniettati di sangue, e l'oblio del mondo. Avesse potuto vivere per sempre lì, l'avrebbe fatto. Nell'oblio dove il mondo ti vede, ma tu non vedi lui e sai, che nessun giudizio oltre a quello sicuro ti verrà dato.
Tracannò un sorso, accennando appena una smorfia per il bruciore dell'alcol nella gola. Poggiato sulla staccionata, in piedi, guardava quella casa abbandonata aspettando che l'oblio giungesse. Il modo migliore per non fare incubi.

Non era certo di ciò che aveva sentito, poteva essere benissimo causa del Whisky. Ma qualcosa si era mosso, e a seguirlo era stata la mano del giornalista a cercare la bacchetta.
 
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Dementia Von Peterson
view post Posted on 17/1/2013, 13:48     Top   Dislike




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Mentre cercava il conforto che necessitava nella bottiglia in vetro che aveva tra le mani e il dolce liquido alcolico al suo interno, sentì qualcosa, forse era un'altra anima in pena come lei...in cerca di un conforto alcolico e stordente. Osservò con attenzione l'ombra e vide una sagoma, pronta a ll'attacco forse.
"Non sono qui per farti male..."
Rise come una bambina e prese un sorso dalla bottiglia che aveva in mano.
"Per stanotte ho già dato..."
La tua intelligenza non ha eguali, potrebbe essere un auror e gli dici che hai già fatto male a qualcuno, cavoli sei proprio un'intelligentona...
Pensò tra se, poi scosse le spalle, al diavolo. pensò di nuovo.

Si mise a sedere sulla staccionata poi chiese
"Anche tu in cerca di stordimento con l'alcool?"
Forse era un uomo, o forse no, quindi restò vaga. Osservò di nuovo, con attenzione, scavalcando la staccionata. Voleva entrare in quel posto, doveva entrarci, si fermò, era ancora abbastanza lucida e disse
"Ho una scorta di bottiglie come questa, se ne vuoi seguimi, altrimenti ciao..."
Era divertente la situazione in sè, invitava uno sconosciuto a seguirla in un luogo isolato per bere, accidenti Dementia sei proprio un genio. Ma al momento non le importava granché, era ancora in circolo l'adrenalina che aveva provato poche ore prima tra i babbani, era tanta la voglia di sbronzarsi, prendersi una di quelle sbronze da dimenticarsi persino chi fosse, cosa avesse fatto fino ad ora e soprattutto chi avesse trovato lungo la sua via anni prima e chi avesse lasciato indietro.
 
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Constantine Holmes
view post Posted on 26/1/2013, 18:28     Top   Dislike




Una voce fresca e una risata da bambina. Lì, nel buio, avrebbe potuto dire di ricordare una risata simile anni prima, in una situazione analoga. Aveva sempre amato le voci fresche delle donne, ma ancor di più aveva sempre adorato le risate da bambina. Quelle risate che sembrano intramontabili e ti lasciano senza protezioni davanti al nemico. Come quella di Nemesis. Ma quella che aveva vicino, in un leggero fioto di luce che conferiva la luna, non era la sorella, ma una donna qualsiasi. Un volto nuovo che Constantine non aveva mai visto. Una donna avvenente di certo, ma non per questo innoqua.
"Per stanotte ho già dato..."
Per l'appunto.
Quando conosci una persona nuova non sai mai se il pericolo si nasconde più in te, che in lei. La mano non si staccò dalla bacchetta, ma la sua guardia si abbassò alla vista della bottiglia d'alcol che la mora teneva in mano. Pericolosa o no, quell'anima perduta aveva solo una gran voglia di ciò che cercava lui.
L'oblio più assoluto.
Sorrise appena, chinando il capo verso destra. Quella situazione gli sembrava comica, si. Una sconosciuta che lo invitava a bere le sue scorte. E' proprio vero che l'essere umano cerca sempre e comunque altre anime, altro calore, altro altro altro. Anche quando ha già perso tutto. Gli è impossibile vivere nell'assoluta solitudine.
Alzò gli occhi cristallini, mentre si staccava dalla staccionata e si metteva sotto a quella stessa fioca luce lunare, smascherandosi per quel che era. Gli occhi erano arrossati e la pelle pallida sotto al cappuccio. Non chiuse il suo sorriso nemmeno quando incrociò gli occhi della donna verdi profondi. A quella distanza ravvicinata potè notare che aveva qualche anno in più di lui sicuramente, e che, i capelli che gli erano sembrati scuri, ora davano ai suoi occhi sfumature rosso fuoco.
- Siete molto brava a nascondere...
Recitò il ragazzo avvicinandosi di qualche passo, cercando un possibile segno di quella sconosciuta a volerlo attaccare. Le mani erano occupate dalle bottiglie, forse era davvero innoqua, in quel momento. Lasciò le mani dal catalizzatore, ma la mantenne comunque nella tasca, alzando per bene il volto facendosi vedere. Buttò giù un altro sorso di Whisky, lo sentì bruciare in gola beandosi del masochismo.
- Ad esempio il vostro accento.
Aveva trascorso molto tempo da giovane, nella Germania del nord per affari del padre, era stato costretto a forza ad imparare quella lingua incomprensibile.
Si avvicinò ancor di più, ad una distanza da cui avrebbe potuto notare qualsiasi difetto nel viso di quella sconosciuta. Eppure, qualcosa iniziò a farsi avanti. Le ricordava qualcosa, o meglio qualcuno. Non che la conoscesse, eppure quel viso non gli era poi così sconosciuto.
- Siete così tranquilla ad invitare uno sconosciuto?
Chiese alzando entrambe le sopracciglia, mentre la mano destra usciva dalla tasca e andava veloce a raggiungere il viso di lei, fermandosi a pochi millimetri dal contatto.
- Potrei farvi qualsiasi cosa.
 
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Dementia Von Peterson
view post Posted on 28/1/2013, 18:54     Top   Dislike




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Lo sconosciuto la osservò, lei lo guardò mentre lui la raggiungeva scavalcando la staccionata e dicendole
QUOTE
- Siete molto brava a nascondere...

Deme lo guardò confusa, in seguito lo sconosciuto, un maschio che poteva vedere chiaramente alla luce della luna, continuò la frase.
QUOTE
Ad esempio il vostro accento.

Ridacchiò e rispose dicendo
Non lo nascondo, solo che ormai è molto tempo che vivo qui, quindi il mio accento Tedesco si è molto...attenuato direi...ma spero che torni fuori, poiché lo amo...e ne sono orgogliosa...
Un occhiolino e giù un altro sorso di Whiskey, no questa volta era altro, no era Whiskey, si...le mani ferme sulle bottiglie, mentre lui non lasciava la presa sulla bacchetta, ma dopo poco la lasciò, Dementia non avrebbe fatot nulla, niente di niente, zero.

L'uomo le si avvicnò ancora, si guardavano negli occhi, lei lo aveva forse già visto? Alzò le spalle e continuò ad osservare lo socnosciuto che le disse ancora
QUOTE
Siete così tranquilla ad invitare uno sconosciuto?

Rise ancora e osservando l'uomo gli disse
Non darmi del lei, ti prego, non lo sopporto...Mi piace rischiare...per troppo tempo mi è stato impedito, ora voglio rischiare quanto più posso...la vita intera è un rischio e che giusto c'è a non correre rischi che si intrecciano?
Disse, guardò l'uomo inclinando il capo verso destra, lui aveva lazato entrambe le sopracciglia e le era vicino, così vicino che Deme poteva sentirlo respirare, lui alzò una mano verso il suo volto ma lei non mosse ciglio.
QUOTE
Potrei farvi qualsiasi cosa.

Lei sorrise divertita e rispose
Qualsiasi cosa...e chi ti dice che io non potrei fare lo stesso con te?
Non distolse lo sguardo da lui, non voleva, gli occhi di cristallo del ragazzo l'affascinavano, erano strani e lei si perse a guardarli. Aveva ragione il ragazzo, avrebbe potuto farle di tutto, ma lei non ne aveva paura, affatto...anzi. Correre rischi la faceva sentire viva, libera, se stessa.
Quindi...
Iniziò
Vuoi farmi compagnia bevendo le mie scorte di Whiskey tedesco o no?
Chiese guardando ancora il ragazzo, non mosse un solo muscolo lei.
 
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Constantine Holmes
view post Posted on 2/2/2013, 03:43     Top   Dislike




Rischio. Poteva considerarla una parola di gran lunga intrigante, certo. Ma non se tutta la tua vita lo è. Constantine era vissuto sempre dentro ad una bolla, ma non di protezione, bensì di rischio. Ogni sua parola o ogni suo gesto erano stati controllati da altri, calibrati da lui, così da trasformare in seguito ogni suo gesto in una prova, un test, un'incognita. Ma a giudicare dalle parole di quella donna, probabilmente per lei non era stato lo stesso. Forse rischiare la vita dava un senso di vita, un profumo di libertà che in altri casi non sentiva. Era affascinante, sotto un certo punto di vista. Sotto il suo, sicuramente.
Constantine Holmes era malato, annegava di piacere nei problemi umani, ne traeva una fonte vitale inestimabile, erano come l'aria stessa che respirava. Le persone sono pozzi profondi dove scavare e trovare mostri inaspettati, fino ad arrivare alla follia. Follia, di nuovo a questo punto. Era forse la sua forte pazzia ad attirarlo verso i problemi altrui?Verso le stranezze?
Abbassò la mano dalla ragazza, sorridendole di rimando, e protraendo allo sguardo lo stesso sorriso. Il più degli esseri umani comunicavano con gli occhi, lui amava farlo con il sorriso. Stimava da solo quel gesto puro e tuttavia finto e bugiardo, tanto da usarlo in diverse situazioni tutte che potessero dargli un beneficio.
- Ho sentito grandi cose su quel Whisky. Sono fedele alla Scozia, ma provare nuovi...sapori, non mi dispiace mai.
Rimase immobile, imitando quella sconosciuta, fissandola ancora negli occhi. C'era un'alchimia strana in quelle situazioni, secondo lui. Non conoscere l'altra persona, non saperne il nome ne tanto meno la provenienza, lo eccitavano. Era come se quella che hai davanti non potesse mai tradirti, ripugnarti, darti fastidio. Non ti avrebbe mai e poi mai deluso. Era un gioco, un gioco di occhi, sorrisi, calore e parole. Parole al vento, senza un senso. Potevi aver davanti un assassino, o un santo, ma in quel momento era solo qualcuno. Qualcuno di indescrivibilmente libero.
- Ad una condizione...
Iniziò, staccando ora lo sguardo
- Entriamo, e ci accomodiamo.
Le cose le faceva bene, se doveva farle.
Mosse il primo passo e, senza chiedere, prese la mano della lei, e con delicatezza le fece seguire i suoi passi fin davanti all'entrata di quella catapecchia. Erano anni che non vi entrava, anni che non veniva in quel posto. I ricordi si sarebbero fiondati su di lui come un nemico assetato di sangue. Ma a sua disposizione aveva litri d'alcol, e una bella ragazza. Poco gli importava, di tutto.
Toccò appena la maniglia della porta che sembrava cedere da un momento all'altro, e quest'ultima si aprì, rivelando una stanza buia e la presenza di molta, molta polvere.
- Spero tu non sia allergica a nulla, non vorrei essere mandato al Wizengamot con un omicidio da spiegare.
Furono le sue ultime parole prima di tirar dentro la rossa, e chiudere dietro di loro la porta. Il buio li avvolse completamente, l'alcol iniziava a dargli alla testa. Chiuse gli occhi, come se avesse bisogno di altro buio. La testa iniziò a girare, ed istintivamente, si aggrappò alla prima cosa che si trovò davanti: lei.
- Dammi un nome, vero o finto non mi interessa.
Sussurrò al suo orecchio, quando la testa cadde pesante tra i capelli profumati.
Era l'ora di dimenticare Constantine Holmes.
 
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Dementia Von Peterson
view post Posted on 4/2/2013, 10:34     Top   Dislike




Il ragazzo che aveva di fronte abbassò la mano, Deme non smise di guardarlo per un solo attimo, non voleva abbassare lo sguardo per prima, non lo avrebbe fatto, mai e poi mai.
QUOTE
- Ho sentito grandi cose su quel Whisky. Sono fedele alla Scozia, ma provare nuovi...sapori, non mi dispiace mai.

I due si stavano osservando come se stessero facendo un gioco.
Ottimo, vedrai che non te ne pentirai, te lo garantisco, questo è il migliore degli alcolici tedeschi che si producono a Berlino.
Disse lei, con un ghigno sulle labbra, mentre lo sconosciuto le diceva
QUOTE
- Ad una condizione...Entriamo, e ci accomodiamo.

Deme sorrise ancora scuotendo la testa dicendo
A me sta bene...

Un secondo dopo, senza preavviso lui prese la mano di lei, trascindandola con sè verso la catapecchia che avevano davanti. Quando aprì la porta le disse
QUOTE
- Spero tu non sia allergica a nulla, non vorrei essere mandato al Wizengamot con un omicidio da spiegare.

Dementia rise, mentre il ragazzo la trascinava dentro.
Beh, per tua fortuna sarai risparmiato...
Il sorriso di Deme era sincero e anche la risata, cristallina e bambinesca quasi.
La stanza era buia, non c'era la minima luce, Dementia era ferma davanti alal porta che era stata chiusa alle sua spalle, quando sentì l'uomo aggrapparsi a lei, sorrise mentre lui affondava la testa nei suoi capelli sussurrandole all'orecchio
QUOTE
- Dammi un nome, vero o finto non mi interessa.

Rise divertita, poi rispose sussurrando
Non intendo mentirti...Dementia, è il mio nome...Follia è il suo significato e mai prima d'ora è stato più azzeccato credimi...
Rise ancora, prese un altro sorso dell'alcolico, sentiva ancora nella testa quella voce, le urla di quell'uomo. Sospirò e chiese al ragazzo
Qual'è invece il tuo nome?
Voleva sapere come chiamarlo, almeno per quella sera.
 
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Constantine Holmes
view post Posted on 25/3/2013, 16:50     Top   Dislike




Dementia.
A volte sembra che la vita ti rincorra anche quando stai scappando dall'altra parte del mondo, e in quel momento Constantine Holmes si chiese perché stava rincorrendo lui. Pazzia, sapeva bene il suo significato, e quella donna che aveva davanti, chiunque essa sia - chi sei? Perché il tuo volto non mi sembra nuovo? - non aveva ancora ben in testa di quanto potesse essere azzeccato il suo nome, in quel momento.
Disturbo Borderline, attacchi di rabbia improvvisi, bipolarismo, eccessi di personalità. Aveva tutto quello davanti a lei, anche se il buio in quel momento le nascondeva il biondo, caduto sulla sua spalla a respirare la sua essenza.
- Cos’è un nome, Dementia? Quella che noi chiamiamo rosa, senza il suo nome avrebbe pur sempre il suo dolce profumo.
Non sapeva se la ragazza che si trovava davanti fosse una Purosangue o meno, o se ne intendesse di letteratura Babbana. Lui, era stato obbligato ad intendersene per poter diventare quello che era, un giornalista. E si era ritrovato piacevolmente invaso dai sentimenti più puri e chiari dei Babbani letterati. Ovviamente, da bravo attore, ne aveva preso le principali doti e le usava a suo modo.
Così Constantine Holmes dimenticava chi era, e si trasformava in Romeo.
- Puoi decidere come chiamarmi, se mi dai un sorso di quel Whisky.
Aveva un assurdo bisogno di alcol, ancora e ancora. Nella sua testa pensieri come Nemesis e la morte si stavano allontanando come inorriditi da quel suo comportamento. Nuova forza stava traendo da quella serata.
Vivo, si sentiva vivo. Vivo in maniera malsana e malata, ma ora come ora, per quel ragazzo, era l'unico modo per non morire.
Si staccò da lei ma il terreno sotto ai piedi sembrò mancargli e così si riaggrappò alla rossa, più saldamente, a sentirne il respiro sul viso.
Le risatine di quella donna lo facevano impazzire, ma si accorse che quella era la sua pazzia. Si trovava davanti ad una ragazza senza il minimo controllo.
Quella notte erano entrambi nessuno.
E Nessuno è la persona migliore per un pazzo.
 
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Dementia Von Peterson
view post Posted on 28/3/2013, 14:28     Top   Dislike




QUOTE
Cos’è un nome, Dementia? Quella che noi chiamiamo rosa, senza il suo nome avrebbe pur sempre il suo dolce profumo.

Disse evadendo alla grande la sua domanda, aveva evaso con stile la domanda della donna Rossa che gli stava di fronte, anzi ora era li con la testa poggiata alla sua spalla.
Shakespeare...Romeo e Giulietta...
Disse piacevolmente colpita, amava quello scrittore che seppur babbano le aveva sempre trasmesso molti sentimenti dentro al cuore.

QUOTE
Puoi decidere come chiamarmi, se mi dai un sorso di quel Whisky.

Disse lui puntando la bottiglia della donna che sorrise quasi maligna e fece un sorso, mosse leggermente davanti agli occhi del ragazzo la bottiglia e sorrise dicendo ancora
Ti chiamerò...ti chiamerò...Ice...si ice perché i tuoi occhi sembrano ghiaccio...
Ma mentre si scansava dalla sua spalla subito se lo ritrovò quasi addosso, a pochi centimetri dal viso, respiro contro respiro.

Dementia rideva, risatine cristalline e inquietanti come quelle di piccoli bambini che non vogliono farsi trovare.
Chi sei tu che avvolto nella notte inciampi così nei miei pensieri?
Citò con un sorriso stupido, quasi malsano sul volto, voleva giocare, si stava giocando con uno sconosciuto che avrebbe potuto essere anche un assassino, eppure era incurante, incurante di chiunque fosse, lo trovava intrigante e per una volta, dopo tanto tempo, si sentiva viva, vera, si sentiva Dementia, la Studentessa Serpeverde che aveva un caratteraccio e odiava chiunque cercasse di metterle i piedi in testa.
 
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8 replies since 6/1/2013, 20:20   116 views
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